In uscita: “I confini dell’autofilosofia di Cioran” di Irina Turcanu, ed. Rediviva 2021
Il breve studio dedicato al pensiero di Emil Cioran intende proporre una lettura inedita della filosofia del pensatore romeno naturalizzato francese. Non più poeta, né filosofo, ma sulla scia dell’autofiction, genere letterario molto diffuso negli ultimi decenni, si cerca di cogliere gli elementi organici e biografici del pensiero cioraniano. Impossibile, dunque, fare astrazione della condizione di esule di Cioran. Cosa significa scrivere in un’altra lingua? In che modo una cultura diversa dalla propria incide sulla produzione di un pensatore? Se la condizione dell’esule, da un lato, svincola, attraverso lo sradicamento, dagli obblighi della tradizione, dall’altro spinge a una ricerca continua di uno spazio proprio, in cui piantare nuove radici. In Cioran questo spazio, questo terreno è rappresentato dalla lingua. Ma rinunciare a scrivere nella propria lingua madre, cosa produce? Di nuovo, quali libertà concede e quali forzature ne conseguono?
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