Giornata di studio in onore di padre Dumitru Stăniloae
Sabato 28 ottobre 2023 dalle 09:00 alle 13:30, presso l’Aula I, si terrà la giornata di...
Per saperne di piùSabato 28 ottobre 2023 dalle 09:00 alle 13:30, presso l’Aula I, si terrà la giornata di...
Per saperne di piùLa casa editrice Rediviva Edizioni è lieta di annunciare l’uscita del nuovo titolo della collana Culture e Civiltà: “DAI ROMANI AI ROMENI. ELOGIO DELLA LATINITA” (De la romani la români. Pledoarie pentru latinitate), di Ioan Aurel Pop, 360 p., nella traduzione di Ida Garzonio e Violeta Popescu. Il testo che gode della prefazione del Prof. Bruno Mazzoni, rappresenta il terzo volume dello storico e accademico Ioan Aurel Pop tradotto in italiano presso Rediviva Edizioni, dopo la pubblicazione delle opere: “L’identità romena”, 2019 [Identitatea românească] e Storia della Transilvania, 2018 [Istoria Transilvaniei], coautore insieme al Prof. Ioan Bolovan. Il presente progetto editoriale è stato sostenuto dal Centro Culturale Italo-Romeno di Milano e verrà presentato nell’ambito del Salone Internazionale del Libro di Torino, sabato 21 maggio 2022, ore 12 00.
Per saperne di piùO pagină frumoasă de istorie din lupta românilor pentru Reîntregire o reprezintă înființarea în mod oficial la 15 octombrie 1918, a Legiunii Române din Italia, constituită din ofițeri şi soldați de etnie română, proveniți din fostul Imperiu Austro-Ungar, aflați pe teritoriul Italiei în calitate de prizonieri de război luați de armata italiană în luptele duse cu armata austro-ungară. Această inițiativă a fost rezultatul unui efort diplomatic şi politic fără precedent, în special în anii 1917 și 1918, desfășurat în principal în cancelariile occidentale, la Londra, Roma şi Paris. Această unitate s-a constituit din voluntarii de naționalitate română selectați din rândul prizonierilor de război austro-ungari care au ajuns pe teritoriul italian. Legiune constituită cu scopul de a lupta, de această dată, împotriva imperiului austro-ungar, alături de armata italiană. Italia și România au avut în pragul și în prima fază a Primului Război Mondial o politică externă similară în mai multe aspecte. Ambele țări la începutul războiului făceau parte dintr-o alianță care s-a dovedit un obstacol pe drumul împlinirii dezideratelor naționale. În aprilie 1915, Italia a semnat la Londra un tratat secret cu Anglia, Franţa şi Rusia. Tratatul ceda Italiei o porțiune însemnată din teritoriul Austriei în schimbul intrării sale în război de partea Aliaţilor. Pe 23 martie, Italia declara război Austro-Ungariei. De-abia un an mai târziu (august 1916) avea să declare război şi Germaniei. Regatul României dupã doi ani de neutralitate a pãrãsit Puterile Centrale și s-a aliat la 4/17 august 1916 Antantei, prin semnarea cu aceasta a convențiilor politice și militare.
Per saperne di piùdi Violeta POPESCU Il metropolita Visarion Puiu è una delle figure più importanti della Storia...
Per saperne di piùLa casa editrice Rediviva è lieta di annunciare nell’anno del Centenario della Grande Unione della Romania (1918-2018), l’uscita del volume: “Storia della Transilvania” di Ioan Aurel Pop e Ioan Bolovan, 434 p., edizione illustrata (300 fotografie), collana Culture si Civiltà, traduzione dal romeno Maria Floarea POP. Il progetto editoriale e stato sostenuto dal Centro Culturale Italo Romeno e dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, attraverso il programma delle traduzioni TPS. Il volume verrà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, sabato, 12 maggio 2018, ore 18 00, dagli due autori Ioan Aurel Pop e Ioan Bolovan.
Per saperne di più“IL ROVETO CHE ARDE E NON CONSUMA” è il tema prescelto per questa giornata di studio, organizzata dall’Associazione “Insieme per l’Athos – onlus”, che si svolgerà a Roma martedi, 27 febbraio p.v., dalle ore 16,30 alle ore 19,00 presso la Pontificia Università “Antonianum”, in via Merulana 124, Roma. Sandu Tudor, giornalista e scrittore romeno, fondatore di riviste di mistica come “Il Fiore Ardente” (“Floarea de foc”) e “La fede” (“Credința”) era stato l’animatore del Movimento denominato “Il Roveto Ardente” (“Rugul Aprins”), che aveva raccolto intorno a se, agli inizi degli anni ’40 del secolo scorso, scrittori, artisti, musicisti ed tanti altri intellettuali laici ed eclesiastici tra cui Vasile Voiculescu, Ion Marin Sadoveanu, Mircea Vulcănescu, Tudor Vianu, Paul Constantinescu.
Per saperne di piùNel panorama dei molti autori stranieri che hanno descritto lo spazio carpato-danubiano, gli scrittori italiani risultano i più numerosi e i più circostanziati nell’aver notato, sin dal tardo Medioevo, che i Romeni erano di origine romana (italica o italiana), in quanto eredi dell’antica colonia edificata oltre il Danubio e i Carpazi dall’imperatore Traiano. Gli autori italiani, per evidenti ragioni fonetiche, compresero che i Romeni parlavano una lingua romanza. Inoltre essi osservarono, in virtù di affinità culturali, che i Romeni avevano ancora costumi e abitudini romani. Ma i dettagli più interessanti e più sottili emersi dagli scritti degli autori italiani sui Romeni sono altri tre: 1) i Romeni si chiamavano tra di loro romani e nominavano la loro lingua romanesca; 2) gli stranieri chiamavano i Romeni col nome di Valacchi, in modo analogo al nome dato agli Italiani; 3) i Romeni pretendevano di discendere dagli antichi romani ed erano orgogliosi di questa loro nobile origine.
Per saperne di piùDopo la Rivoluzione dell’89, il Popolo Romeno volta pagina, cercando in ogni modo di cancellare il ricordo di un regime dittatoriale durato quasi cinque decenni. In effetti chi avrebbe voluto rivivere e raccontare un passato così buio? Questo periodo è stato spesso identificato con l’assenza di libertà, di cibo, l’impossibilità di viaggiare e conoscere (…)
Per saperne di piùGli artigiani italiani sono emigrati attirati dalle opportunità lavorative che il nostro paese offriva in quel periodo. I lavoratori qualificati italiani arrivano in Romania alla fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo attratti dagli alti stipendi e dalla possibilità di fare buoni affari.
Per saperne di piùL’influenza sovietica tramite agenti russi infiltrati nel governo romeno è stata decisiva nel corso degli eventi, il Governo Groza alla guida del paese essendo stato imposto dalle forze armate sovietiche.
Per saperne di piùUno dei terremoti più distruttivi degli ultimi decenni nel mondo, con più di mille morti a partire dagli anni ’70 è stato il terremoto di Vrancea, Romania, che si scatenò alle 21:20 locali di venerdì 4 marzo 1977 (…).
L’integrazione, nel caso degli italiani, sul territorio romeno è stata facilitata dall’affinità della lingua, dei costumi e del clima.
La zona di emigrazione, all’inizio prevalentemente contadina e seguita dopo anche da quella urbana (…).
Nelle condizioni di una forte esposizione mediatica sul piano pubblicistico, scientifico, politico e diplomatico della „problematica dei cattolici di Moldavia” (i „ceangai”), si può notare anche l’affermazione della loro origine romena, a partire dal secolo al XIX secolo.
Per saperne di piùL’associazione Romano-Cattolica Dumitru Mărtinaș di Bacău (Romania) esprime il suo profondo disaccordo in merito alla recente mostra fotogafica Csàngò (ceangăi), organizata a Bologna, che rappresenta una forma di manipolazione dell’opinione pubblica.
Per saperne di piùAffrontare un capitolo fondamentale della storia romena, come il Movimento Legionario, il suo significato, rimane ancora nella cura di una giovane generazione di storici – un argomento che deve essere tratatto con un approccio multidisciplinare.
Per saperne di piùIl processo di unificazione dei romeni, reso definitivo tramite l’atto pubblico del 1 dicembre 1918, per il quale si festeggiano 94 anni, significa la più importante pagina di svolta della storia romena. La grandezza di questo processo, che è stato la spinta per il coronamento dell’unità nazionale, è data dal fatto che questo avvenimento storico assai imponente non è stato l’opera di un politico e nemmeno di un partito o governo, ma raffigura per eccellenza l’operato dell’intera nazione romena, manifestato mediante il documento firmato ad Alba-Iulia.
Per saperne di piùSi compiono 98 anni da quando il Tesoro romeno è stato affidato alla Delegazione della Russia Imperiale (1916), con lo scopo di essere restituito al nostro paese alla fine della Prima Guerra Mondiale. Si tratta di oggetti di patrimonio e di 91,2 tonnellate d’oro, stimate oggi ad un valore di 3,2 miliardi di euro.
Per saperne di piùOgni salina della Romania impressiona per un aspetto particolare -dalle forme inedite delle pareti e luoghi di culto alle gallerie d’arte e dotazioni moderne: campi di calcio, tennis, parchi giochi per bambini, spazi allestiti per eventi festivi, ristoranti.
Per saperne di piùNel 1991, insieme ad una serie di intellettuali, artisti, docenti universitari, uomini politici – in maggioranza emarginati, perseguitati, addirittura arrestati o deportati nell’arco dei 50 anni della dittatura comunista in Romania – è nata la Fondazione Culturale Memoria.
Per saperne di piùIl Museo del Contadino Romeno si iscrive nella famiglia europea dei Musei delle Arti e delle Tradizioni Popolari e comprende collezioni molto ricche di oggetti.
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