FONDAZIONE CULTURALE MEMORIA E “MEMORIA – RIVISTA DEL PENSIERO IMPRIGIONATO”
Dal 1990, subito dopo la caduta del comunismo, il rimpianto medico-scrittore Banu Radulescu, ex detenuto politico, ha avuto l’iniziativa di fondare un periodico intitolato “Memoria – rivista del pensiero imprigionato”. Perché “Memoria”? Perché il comunismo ha perseguito, con tutti i mezzi, la cancellazione della memoria storica del popolo romeno. Ma il passato non può essere dimenticato; proprio per questo la rivista sta cercando di far rivivere, di ricostruire frammenti del passato del nostro paese tanto provato dagli anni del comunismo; cercando di salvare dall’oblio uomini e fatti che aiutino a comprendere la storia. Perché “rivista del pensiero imprigionato”? Perché il regime comunista ha cercato (ed in parte riuscito!) ad “imprigionare il pensiero”, annullando la libertà di espressione, vietando libri, contatti culturali, etc.
Nel 1991, insieme ad una serie di intellettuali, artisti, docenti universitari, uomini politici – in maggioranza emarginati, perseguitati, addirittura arrestati o deportati nell’arco dei 50 anni della dittatura comunista in Romania – è nata la Fondazione Culturale Memoria, avendo come principale obbiettivo il sostegno alla regolare pubblicazione della rivista che nell’autunno 2012 raggiungerà l’ottantesimo numero.
Nei primi numeri della rivista, oltre vent’anni fa, è stato inserito il seguente programma-appello: “Onde poter ricostruire la realtà dei campi romeni di prigionia, ci rivolgiamo a: ex detenuti politici, dissidenti, deportati e loro parenti, amici e conoscenti, ma anche agli ex inquisitori, magistrati, guardiani ed a qualsiasi persona che sia stata coinvolta nella realtà della detenzione politica, invitandoli a fornirci le date relative all’arresto, cominciando con l’interrogatorio, il processo, le modalità della deportazione, luoghi e condizioni della detenzione (vitto, alloggio, torture, etc.), ricordi personali e testimonianze raccolte.
Ciascuna testimonianza deve essere rigorosamente veritiera.
Questi ricordi fanno parte del patrimonio morale e storico della nostra nazione e non bisogna venir meno al dovere di renderli pubblici.”
La tiratura della rivista, che nel 1990 era di 10.000 copie, è via via calata a causa della fisiologica scomparsa dei lettori/autori, ma anche a causa della diminuzione dell’interesse delle nuove generazioni verso la memoria del passato, legata anche all’ingresso della Romania nella Comunità Europea che ne ha modificato le prospettive per il futuro. In questa realtà oltre agli abbonamenti locali ed esteri (in numero di circa 200 copie) ed a quelli collettivi (Cluj-Napoca, Campulung Moldovenesc, Munchen), ci basiamo per continuare la pubblicazione della rivista su un sostegno finanziario da parte di lettori generosi, soprattutto romeni residenti all’estero. In passato abbiamo ricevuto per un periodo di circa 3 anni un aiuto finanziario da parte della Fondazione “Konrad Adenauer”, nonché, a intervalli, un aiuto dall’Amministrazione del Fondo Nazionale Culturale Romeno. Anche il Ministero per gli Affari Esteri nel 2000 ha attivato un abbonamento collettivo destinato ad ambasciate e consolati romeni. Per l’anno 2012 siamo finanziati anche dal Ministero della Cultura della Romania. Inoltre l’Unione degli Scrittori Romeni ci offre a titolo gratuito la sede della Fondazione e della redazione della rivista nonché i relativi servizi. Non avendo la possibilità di avere un appoggio finanziario continuo annuale ci basiamo sullo spirito di abnegazione dei nostri 5 collaboratori che assicurano non solo la realizzazione e la diffusione della rivista ma anche l’attività di segreteria della Fondazione nel solco tracciato dal nostro fondatore Banu Radulescu.
Tra le iniziative più importanti della Fondazione Culturale Memoria degli ultimi 20 anni ricordiamo:
1. Organizzazione di assemblee generali e raduni a Bucarest (all’Unione degli Scrittori, al Museo della Letteratura Romena, al Museo del Contadino Romeno, all’Opera Nazionale, all’Ateneo Romeno) ai quali hanno partecipato personalità della cultura e della vita pubblica, membri di ONG, rappresentanti dei mass-media, dedicati all’attività della Fondazione, ai campi di concentramento romeni e della Bessarabia, nonché alle tematiche anti comuniste.
2. Incontri con studenti di vari licei (Cluj-Napoca, Galati, Bucarest).
3. Incontro con ampia partecipazione alla Casa della Cultura dei Sindacati a Ploiesti.
4. Partecipazione a colloqui e tavole rotonde all’estero (Banu Radulescu: Roma, Parigi, Oxford; Micaela Ghitescu: Versailles, Cernauti).
5. Frequenti partecipazioni alle attività annuali di Memorialul Sighet e la Scuola Estiva di Sighet.
6. Frequenti partecipazioni al Simposio Internazionale “Sperimentazione Pitesti-Rieducazione mediante tortura” organizzato annualmente dalla Filiale Pitesti della Fondazione Culturale Memoria, il quale, nel 2011 e arrivato alla XIa edizione.
7. Partecipazione in collaborazione con Accademia Civica al programma della Commissione Europea “Europa per i cittadini”, Memoria Europea Attiva: “Memoria delle deportazioni in Romania-Rusaliile negre- Deportazione in Baragan”.
8. Partecipazione a titolo di consulente alla realizzazione del corto metraggio “La Deportazione in Baragan” da parte della Televisione Romena.
9.Partecipazione, in occasione della Festa Nazionale della Romania (dicembre 2011) in collaborazione con il Centro Culturale Italo-Romeno di Milano e con il patrocinio del Comune di Pavia (settembre 2012)alla mostra di arte contemporanea “I Simboli del Sacro”realizzata con il contributo di Banca Intesa-San Paolo.
10. Donazioni a titolo gratuito di gruppi di numeri della rivista “Memoria” a scuole ed università, case di cultura, biblioteche pubbliche (attività in continua evoluzione).
11. Partecipazioni a diverse trasmissioni radio e televisive nonchè interviste concesse alla stampa sia romena che estera.
La Fondazione Culturale Memoria ha ricevuto, da parte del Ministero dell’ Interno un premio ed un diploma nell’anno 2000, mentre “Memoria-rivista del pensiero imprigionato” ha ricevuto da parte dell’Associazione delle riviste e case editrici letterarie (ARIEL) il titolo di “Rivista dell’Anno 2010”.
La casa editrice della Fondazione Culturale Memoria ha pubblicato diversi libri tra i quali:
1. Adriana Georgescu: “La inceput a fost sfarsitul”
2. Adriana Georgescu: “In the Beginning Was the End”
3. Annie Samuelli: “Gratiile despartitoare”
4. Cicerone Ionitoiu: “Nicole Valérie Grossu-O lumina in bezna exilului romanesc”
5. Sergiu Grossu: “Ei triumfa inaintea lui Dumnezeu”
6. Victor Alexandrescu : “Monografia della chiesa Sfanta Vineri-Herasca di Bucarest 1370-1982
7. Nicolae Timiras: “Rapsodii de vacanta, Calatorie in America de Sud”
8. Nicolae Timiras: “Rapsodii de vacanza, Calatorie in Italia”
9. Ion Siugariu: “George Bacovia, Studiu critic”
10. Vintila Horia-Alexandre Castaing: “Scrisori din exil”
Per le tematiche affrontate con continuità e coerenza a partire dall’anno 1990, si può affermare che sia la Fondazione Culturale Memoria che “Memoria – rivista del pensiero imprigionato” che compie 22 anni nel 2012, nonché 80 numeri pubblicati – rappresentano una realtà esclusiva nel paesaggio intellettuale e pubblicistico dei paesi ex comunisti. La rivista racchiude un importante patrimonio di testimonianze, documenti, date, ecc e tramite gli articoli pubblicati e le segnalazioni delle novità editoriali (rubrica “La Biblioteca della Memoria”) e delle manifestazioni su tematiche anti-comuniste (rubrica “Memoria adesso”) è una preziosa risorsa di documenti e ispirazione per storici, ricercatori, dottorandi, e studenti. Nelle prime pubblicazioni, nella rubrica “Ricerca della persona scomparsa”, era previsto uno spazio dove le famiglie delle vittime potevano inserire le loro segnalazioni (andate via via diminuendo vista la possibilità di disporre oggi di grandi mezzi di comunicazione).
La Rubrica “Dove sono quelli che non ci sono più – elenco degli assassinati nelle prigioni comuniste” è un registro compilato in ordine alfabetico, iniziato nel primo numero della rivista. Facciamo presente, tragicamente, che nel numero 33, eravamo arrivati alla lettera Z, fine dell’alfabeto. Solo apparentemente! Disponendo di nuove testimonianze dei parenti delle vittime (le quali non figuravano negli elenchi precedenti) nonché di nuovi documenti, abbiamo deciso di ricominciare il registro partendo nuovamente dalla lettera A nel numero 34 della rivista. Oggi, in una fase avanzata di preparazione del numero 80, siamo alla lettera E! Immenso è il numero delle persone che hanno perso la vita a causa del comunismo…
Per ricordare le troppe vittime, molte ancora sconosciute, la Fondazione Culturale Memoria e “Memoria-rivista del pensiero imprigionato” continueranno la loro attività e combatteranno per portare alla luce le mostruosità subite dal nostro popolo durante un periodo di quasi mezzo secolo.
Micaela Ghitescu. Presidente della Fondazione Culturale Memoria. Capo-redattore della pubblicazione “Memoria-rivista del pensiero imprigionato
Traduzione a cura di Daniela Nenciulescu
Bucarest, 24 giugno 2012