Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Articoli e Studi

Armando Santarelli: un commento a “Storia della mia vita” di Maria Regina di Romania   (I)

Armando Santarelli: un commento a “Storia della mia vita” di Maria Regina di Romania   (I)

Qui tratteremo delle memorie di Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha, l’appassionante Storia della mia vita. L’opera originale, The story of my life, fu pubblicata contemporaneamente a Londra e a New York nel 1934; tradotta in italiano dal giornalista e scrittore Mario Borsa, apparve per i tipi di Mondadori in due tomi: il primo, Storia della mia vita, nel 1936, e il secondo, Il mio diario di guerra, nel 1938. È indiscutibile merito di Rediviva Edizioni aver riproposto questa affascinante testimonianza di una vita ricca di trionfi, tragedie, sconfitte cocenti e vittorie esaltanti, una vita drammatica e irripetibile.

In uscita presso Rediviva: Maria di Romania “La storia della mia vita”

In uscita presso Rediviva: Maria di Romania “La storia della mia vita”

    […] Parlerò di me in rapporto alla Romania; la Romania e io, o io e la Romania, il che è poi la stessa cosa. E abbiate pazienza se troverete molti pensieri, molte deduzioni e conclusioni alternate con i fatti che dovrò narrare. Ma la mia vita è stata così lunga e così piena di avvenimenti che ho appreso molte lezioni e mi sono creata, valga quel che valga, una mia filosofia.

UNA LINGUA E-ROMENA? di Armando Santarelli

UNA LINGUA E-ROMENA? di Armando Santarelli

ogliamo davvero impoverire la lingua che Norman Manea, nell’esilio statunitense, non volle mai abbandonare, perché rappresentò sempre, per lui, uno strumento di salvezza, «il rifugio infantile della sopravvivenza?»
La lingua che invece Cioran lasciò a favore del francese, ma rimpiangendola – come leggiamo nei Cahiers 1957-1972 – così: «La straordinaria lingua romena! Ogni volta che torno a immergermi in essa (o meglio, che ci penso, perché, ahimè, non la uso più), ho la sensazione di aver commesso una criminale infedeltà a distaccarmene. La sua facoltà di dare a ogni parola una sfumatura di intimità, di farne un diminutivo; un addolcimento di cui beneficia persino la morte: morţişoara… C’è stato un tempo nel quale in questo fenomeno non vedevo che una tendenza a sminuire, svilire, degradare. Ora invece mi sembra un segno di ricchezza, un bisogno di conferire a ogni cosa un “supplemento d’anima”».

Leggere è un rischio

Leggere è un rischio

La solitudine, il silenzio… quante persone, oggi, aspirano a possedere questi tesori! Tesori, certo, preziose condizioni esistenziali di cui la maggior parte della popolazione mondiale non può godere.
Tuttavia, possiamo almeno puntare al possibile, a ciò che, nonostante tutto, rimane ancora in nostro potere.
Solitudine? Sì, una relativa solitudine si può attingere, perché nessuno ci impedisce, nel tempo libero, di rimanere tranquilli nella nostra stanza, spegnere il cellulare e dedicarci ai nostri hobby, o alla meditazione, alla preghiera, alla lettura.