Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Milano. Dimitrie Cantemir (1673–1723), principe ed erudito romeno nell’età del lumi, Veneranda Biblioteca Ambrosiana

Ago 22, 2023

2023 «L’ANNO CULTURALE DIMITRIE CANTEMIR»

350° anniversario della sua nascita

DIMITRIE CANTEMIR (1673–1723),

PRINCIPE ED ERUDITO ROMENO DELL’ETÀ DEI LUMI

VENERANDA BIBLIOTECA AMBROSIANA

Sabato 9 settembre 2023, ore 10:00

Piazza Pio XI n. 2, Milano

 

In occasione dell’«Anno Culturale Dimitrie Cantemir», il Centro Culturale Italo–Romeno, la Biblioteca Ambrosiana di Milano e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia organizzano un evento culturale e accademico dedicato alla ricorrenza del 350° anniversario della nascita del grande studioso romeno, letterato di fama europea, principe moldavo, accademico berlinese, storico romeno, il nostro Lorenzo de Medici come lo definì lo scrittore e critico letterario George Călinescu, la cui preziosa opera è entrata a far parte a pieno titolo del patrimonio culturale nazionale e mondiale da oltre tre secoli. L’incontro, che vedrà la partecipazione di importanti esponenti della cultura romena e italiana, si terrà sabato 9 settembre 2023, a partire dalle ore 10:00, presso la prestigiosa Biblioteca Ambrosiana di Milano, dove nel giardino interno è stata collocata negli anni Settanta la statua in bronzo di Dimitrie Cantemir, realizzata del grande artista romeno Ion Irimescu (1903–2005).

 

L’evento, destinato a celebrare la figura del grande studioso di fama europea, si aprirà con i saluti istituzionali da parte degli organizzatori: Mons. FRANCESCO BRASCHI, Viceprefetto e Dottore ordinario della Veneranda Biblioteca Ambrosiana; S. E. R. Mons. SILUAN, Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, Dott.ssa VIOLETA POPESCU – Centro Culturale Italo–Romeno di Milano. Nell’ambito del convegno dedicato al grande erudito romeno e coordinato dal Prof. CRISTIAN LUCA, Direttore dell’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, interverranno: l’Accademico IOAN AUREL POP, Presidente dell’Accademia Romena delle Scienze: «Tra il reale e l’ideale. Dimitrie Cantemir sul ruolo dei romeni in Europa»; Prof. CESARE ALZATI, membro onorario dell’Accademia Romena delle Scienze: «Nel cuore dell’Europa: gli orizzonti culturali dello spazio romeno tra il XVII e il XVIII secolo nella testimonianza del signore di Moldavia, Dimitrie Cantemir»; Dott.ssa IDA GARZONIO – Vicepresidente, Nuova Polifonica Ambrosiana di Milano: «Dimitrie Cantemir: genio multiforme: umanista, storico, “musicologo”, musicista»; Padre TRAIAN VALDMAN, Chiesa ortodossa di Milano: «Una testimonianza sull’inaugurazione della statua di Dimitrie Cantemir collocata nel Cortile degli Spiriti Magni dell’Ambrosiana».

In tale occasione, la Biblioteca Ambrosiana mostrerà al pubblico l’opera di Dimitrie Cantemir: Historia incrementorum atque decremento rum aulae othomanicae (1705), edizione francese [Histoire de l’empire Othoman, se voyent les causes de son agrandissement et de sa décadence, Parigi 1743], conservata nell’archivio ambrosiano, essendo la prima opera monumentale che analizza gli aspetti dello sviluppo politico e militare della Porta ottomana, un’analisi critica della storia turco–ottomana dalle origini al XVIII secolo. Al termine dell’evento, nel giardino interno della Biblioteca Ambrosiana (Il cortile degli Spiriti Magni), progettato dal prefetto Giovanni Galbiati nel 1932, si terrà una breve cerimonia religiosa officiata da Mons. Siluan, Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia, insieme a un gruppo di sacerdoti, presso la statua di Dimitrie Cantemir, seguita dalla deposizione di alcune corone di fiori.

L’evento dedicato al grande erudito romeno si avvale del patrocinio dell’Ambasciata di Romania in Italia.

Da oltre cinque decenni nel giardino interno della prestigiosa Biblioteca, importante luogo di cultura in Italia, che riunisce l’Accademia e la Pinacoteca Ambrosiana, è presente una statua del grande studioso romeno, opera realizzata negli anni Settanta dall’artista Ion Irimescu (1903–2005), il «patriarca delle arti visive romene», che è stata collocata nello spazio intitolato Il Cortile degli Spiriti Magni, e prende il suo nome dai versetti 118–119 del canto IV dell’Inferno, dove a Dante, nel limbo, vengono mostrati appunto gli «spiriti magni», cioè i grandi della poesia, delle scienze, della cultura. Dimitrie Cantemir si trova insieme alle statue di importanti personalità della cultura europea: Platone, San Tommaso d’Aquino, Dante Alighieri, Alessandro Manzoni, Chateaubriand, Goethe, Shakespeare, Sandor Petöfi, Teofrasto Paracelso. La statua in bronzo, con un’altezza di 2,40 m, raffigura Dimitrie Cantemir in abito settecentesco di corte, indossando una parrucca secondo la moda dell’epoca, che tiene nella mano sinistra l’opera enciclopedica «Descriptio Moldaviae», la prima opera completa e dettagliata sulla geografia, l’organizzazione politica e amministrativa, la religione, la lingua, l’etnografia e il folklore della Moldavia.

Dimitrie Cantemir (1673–1723), figlio del principe moldavo Costantino Cantemir, fu educato nello spirito delle discipline classiche, studiando greco e latino. Dai 14 ai 37 anni studiò e abitò a Istanbul, dove imparò turco, armeno, persiano e arabo. Principe della Moldavia, filosofo, umanista, storico e compositore, Dimitrie Cantemir diede un contributo prezioso in diversi campi del sapere: la storia, la filosofia, la geografia e la musica. Come riconoscimento del suo prestigio intellettuale, nel 1714, a 41 anni, Cantemir fu eletto membro dell’Accademia Reale di Berlino. Tra le sue opere principali ricordiamo: «Divanul sau gâlceava înţeleptului cu lumea» (1698), uno scritto sulla teosofia e sull’etica cristiana; «Istoria ieroglifică» [«La storia geroglifica»], uno scritto allegorico in cui descrive il conflitto della sua famiglia con il principe di Valacchia, Constatino Brâncoveanu (1703–1705); «Descriptio Moldaviae» («Descriptio antiqui et hodierni status Moldaviae»), un’opera enciclopedica scritta in latino (1715); «Hronicul vechimei romano–moldo–vlahilor» [«Storia dell’antichità dei romeno–moldavo–valacchi»], originariamente scritta in latino e poi tradotta in romeno, l’ultima opera di Dimitrie Cantemir, un lavoro di sintesi in cui sostiene la latinità e l’unità etnolinguistica dei romeni (1719–1722). L’opera di Cantemir è stata pubblicata in varie edizioni, la più recente nella serie «Opere fondamentali», pubblicata sotto gli auspici dell’Accademia Romena delle Scienze dalla Fondazione Nazionale per le Scienze e l’Arte in collaborazione con il Museo Nazionale della Letteratura Romena.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti in sala.

Centro Culturale Italo Romeno

www.culturaromena.it

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