A Brescia, la Festa Nazionale della Romania, è iniziata nel pomeriggio della giornata del 2 dicembre con uno spettacolo emozionante dal titolo “A mezz’aria tra due patrie” organizzato nel Palazzo della Cultura di Cellatica.
A Brescia, la Festa Nazionale della Romania, è iniziata nel pomeriggio della giornata del 2 dicembre con uno spettacolo emozionante dal titolo “A mezz’aria tra due patrie” organizzato nel Palazzo della Cultura di Cellatica.
“Il villaggio senza madri” è un libro scritto in punta di piedi che tratta un tema sensibile e delicato, l’abbandono del figlio per necessità, per esigenze materiali al confine con la sopravvivenza. (recensione del libro: Diana Pavel Cassese)
Alla fine di questa settimana, lo scrittore Vasile Ernu prenderà parte a due eventi letterari in Italia: Genova – 16 novembre e Milano 17 novembre nell’ambito di due manifestazioni culturali.
Ho pagato per leggere Galimberti e scopro di leggere Noica, Giulia Sissa o chi sa chi? Questo fatto, di per sé commerciale, attraverso il quale vengo semplicemente “fregato”, mi sembra l’epifania brutale di tutta l’ingiustizia implicata nel plagio
Vasile Ernu, scrittore e filosofo romeno della Bessarabia è nato in URSS nel 1971. Si trasferisce in Romania dopo il 1991.Esordisce con Nato in URSS (Hacca 2010), che ottiene il Premio per il debutto dell’Unione degli Scrittori Romeni.
La lingua romena rappresenta la continuità della lingua latina, parlata ininterrottamente sulla terra lasciata in eredità dagli antenati daci, dalla loro conquista dai romani fino in presente.
Quando si parla di Alina Cojocaru non si pensa ad una semplice danzatrice, subito alla mente scatta l’immagine di una stella tra le più luminose nel firmamento della danza.
La rinuncia al romeno da parte di Cioran ha segnato il suo distacco, in quanto intellettuale, dalla Romania, un distacco che si è realizzato in entrambi i sensi:
l’autore si è allontanato ideologicamente dai pensatori romeni, ma anche essi
Constantin Brâncuși visse a Hobita fino all’età di undici anni. “Aveva un piccolo tavolo nel suo atelier, dove offriva agli amici uova a occhio di bue, polenta, crauti e grappa di prugne. Per i pranzi che offriva venne chiamato il “principe – contadino” (…)
Poeta, drammaturgo, personalità rappresentativa per il popolo romeno, Radu Gyr ha cantato, attraverso la sua opera, l’intera sofferenza di una generazione perseguitata e schiacciata dai regimi dittatoriali del tempo. Soprannominato “Colui che ha portato Gesù in cella” o “il Poeta delle sofferenze”, Radu Gyr è riuscito, come nessun’altro, a “sconfiggere” la tirannia dei regimi di allora, con il potere della sua penna. Nel 1956 viene condannato a morte per una poesia: “Ridică – te Gheorghe, ridică – te Ioane!” (“Sollevati Giorgio, Sollevati Giovanni!”) intitolata inizialmente “Manifesto”.
“L’ottimismo, la speranza, sono i migliori investimenti da fare nella vita. L’uomo è effimero ed instabile. Alla fine della vita ti rendi conto che, a parte qualche bel pensiero e un po’ di immaginazione, non ti è rimasto nulla.” (L’arte del compromesso – Ileana Vulpescu).
La storia del popolo romeno di ieri, di oggi e di domani: la lotta fra vincitori e vinti con tutto quello che comprende questo processo – un’altra civilizzazione, un’altra cultura, un altro stile di vita, ma anche la privazione della libertà ed il mistero delle anime che non saranno mai quello che sono state una volta.
L’inconveniente di essere nati. Emil Cioran già dai primi scritti si mostra come sostenitore e critico dell’Occidente. Egli si trova vicino all’Occidente del passato ed alle sue gloriose imprese, mentre l’Occidente del suo presente gli sembra caduto in un inesorabile letargo.
Una donna e due strani personaggi, un omino saggio, simpatico e bello anche se molto piccolo, che però è meglio non contraddire e un ragazzo solitario e introverso, esperto di informatica…
Marta Petreu è scrittrice e professoressa. Ha esordito nel 1981, con il volume di poesie Aduceti verbele (Portate i verbi). Altri volumi di poesie: Dimineata tinerelor doamne, Loc psihic, Poeme nerusinate, Cartea maniei, Apocalipsa dupa Marta, Falanga, Scara lui Iacob.
Grande confessore, Teofil Paraian è stato uno tra i più conosciuti e ricercati monaci romeni, soprattutto dopo il 1990. Con più di quaranta volumi pubblicati, innumerevoli conferenze e incontri in tutto il paese e all’estero.
L’autore di “Dio è nato in esilio”, dopo la pubblicazione nel 1959 di questo romanzo che lo consegnò alla fama mondiale, vincitore del Premio Goncourt, scrisse quest’ultimo romanzo, che è una metafora non solo dell’esilio della grande cultura romena in fuga dal totalitarismo stalinista, ma rappresenta anche per immagini le sfide dell’Europa di fronte alla pressione dell’Islam, la lotta per la difesa della propria storia ed identità.
Titolare della cattedra di Lingua e Letteratura Romena presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Torino. Illustre studioso, reputato traduttore e rispettato docente, il prof. Cugno lascia dietro di sé un ricordo caro e indelebile in tutti coloro che l’hanno conosciuto, apprezzato e amato.
Tra coloro che hanno sofferto le esperienze dure delle carceri comuniste e stato il poeta medico Vasile Voiculescu, condannato per la sua attività presso del cenacolo del Roveto Ardente, presso il monastero Antim.
Italiano per romeni è un manuale di grammatica che offre una descrizione chiara e articolata di tutte le principali strutture della lingua italiana attraverso tabelle, esempi e continui raffronti fra l’italiano e il romeno.
La prima stesura del manoscritto ‘Il diario della felicità’, avvenuta nel 1970 viene confiscata dal regime comunista. Nel ‘75 il volume li verrà restituito ma, nel frattempo Steinhardt dà alla luce una seconda variante più ampia. Alcune varianti del libro, vengono portate di nascosto a Parigi.
„La Pasqua in Romania ha un’importanza maggiore e non solo religiosa. Tutto il paese “si veste” in festa e canta la resurezione di Gesu’, della natura, dell’uomo nuovo. Le tradizioni durano da mille anni ci sono paesini dove si sono preservate dai vecchi tempi.
E’ uscita il librerie la nuova Guida Verde del Touring Club Italiano interamente dedicata alla Romania. Nelle sue oltre 200 pagine di informazioni la guida propone 5 itinerari di visita, 110 foto a colori, 25 tra carte e piante
Riccorrono 160 anni dalla nascita del sommo drammaturgo classico romeno, Ion Luca Caragiale, e 100 anni dalla sua morte (30 gennaio 1852 – 9 giugno 1912). Caragiale occupa un posto speciale nella storia della letteratura romena.
La generazione di Ramiro Ortiz, la generazione di Umberto Cianciolo e di Rosa del Conte hanno portato con le loro pagine analitiche un notevole contributo alla conoscenza di Mihai Eminescu in Italia; lo hanno fatto con rigore e squisitezza.
Così titola la collana di poesie di Ana Blandiana, una delle più raffinate poetesse romene ed è da quell’albero che nascono i talentuosi frutti come le opere del pittore Madalin Ciuca.
Se la cultura letteraria romena moderna seppre raggiungere livelli di qualità e di espressione fra I più alti in Europa fin dalla fine del secolo scorso si deve in maniera sostanziale all’opera di un precoce e grande poeta e letterato: Mihai Eminescu.
Racconti di donne ai tempi del comunismo raccoglie le voci di diciassette autrici romene, alcune famose e altre d’esordio, che spaziando dall’epistolario alla diaristica narrano la vita femminile nella Romania di Nicolae Ceausescu.
Il romanzo tratteggia con inconfondibile maestria 500 anni di solitudine di uno spirito venuto alla luce dal nulla, che attraversa il cuore, il sangue e il destino di cinque generazioni romene.
Se da una parte l’immigrazione dei romeni in Italia in questi anni ha avuto come motore principale la ricerca di un’occupazione stabile e la ricerca di un futuro migliore, dall’altra gli imprenditori italiani e le società più importanti hanno intrapreso un percorso diverso rispetto alla vecchia delocalizzazione italiana in Romania degli anni ’901