“L’unico insegnante di romeno in tutto il nostro paese è un vecchio saggio: il proverbio” e anche “Niente si piega più completamente davanti alla Parola come un proverbio” (Grigore Vieru).
“L’unico insegnante di romeno in tutto il nostro paese è un vecchio saggio: il proverbio” e anche “Niente si piega più completamente davanti alla Parola come un proverbio” (Grigore Vieru).
Sulla condizione dell’esule si è scritto molto. Condizione tragica, drammatica, estrema, eroica, dai caratteri definitivi, fatalistici e assoluti.
Alfredo Bogardo è stato un giornalista italiano di prestigio (nato a Drăgășani, Romania nel 1908), scrittore all’avanguardia e uno dei primi giornalisti sportivi della Corriere della Sera. E’ morto nel 1969 a Milano, in un incidente stradale.
Il libro di Ingrid Coman ha il merito di aver portato all’attenzione un frammento di storia contemporanea della Romania, anche se sembra fare solo da sfondo alla storia d’amore tra Magda e Cătălin, che anche essi personificano in realtà il destino di un’intera fascia della società civile romena.
Ho incontrato Daniela Nenciulescu nel luogo in cui le sue idee prendono forma: un capannone industriale dalle ampie finestre quadrettate, ricolmo di oggetti di metallo, di sculture del passato e di lavori appena terminati.
Il primo caso di regolamento di conti del dopoguerra fu anche il più clamoroso e riguardò Lucreţiu Pătrăşcanu. Con alle spalle una famiglia ricca e raffinata, una laurea in legge conseguita a Lipsia, di acuta intelligenza, Pătrăşcanu era l’unico esponente del PCR che per maniere e cultura fosse all’altezza dei leader dei partiti democratici.
Uno dei più grandi scrittori romeni contemporanei, Nicolae Breban, con il romanzo “In assenza dei padroni” edito nella traduzione di Maria Floarea Pop, per i tipi delle Edizioni Cantagalli di Siena, con il supporto dell’Istituto Culturale Romeno, sarà presentato al Salone del Libro.
Il 5 Maggio quest’anno significa per la comunità romena in Italia e per il resto del popolo romeno rimasto in patria, la Pasqua ortodossa, che ha volte cade nello stesso giorno della Pasqua cattolica,ma più spesso nella domenica che segue la prima luna nuova dall’equinozio di primavera.
Quest’anno una vincitrice del Concorso letterario nazionale Lingua Madre – progetto permanente della Regione Piemonte e del Salone Internazionale del Libro di Torino è l’autrice di nazionalità romena Irina Turcanu che si è classificata 3° con il suo racconto ’12’.
Considerata spesso dalla critica romena come “la pittrice dei fiori”, Paula Tudor è nata il 28 nov 1951 a Niculitel, provincia di Tulcea (Romania). E’ laureata in pittura nel 1974 presso l’Academia delle Belle Arti “Nicolae Grigorescu” di Bucarest.
(…) Io oggi sono qui, in un paese che non è mio, e scrivo in una lingua che non è mia, ma quello che scrivo ha le radici ben impiantate nella mia terra natia…
È ritenuto “uno dei poeti più interessanti dell’Europa moderna”, così come afferma Andrew Mangham nel volume The Poetry of Menotti Lerro (Cambridge Scholars Publishing, 2011). Laureato in Lingue e Letterature Straniere, ha conseguito un dottorato di ricerca sulla poesia presso l’Università degli Studi di Salerno.
Calistrat Hogaș è stato uno scrittore romeno, autore di deliziosi racconti di viaggi, tratti dalle esplorazioni personali nei Monti della Moldavia. Nato il 19 aprile 1848 a Tecuci, Moldavia, come
figlio di Gheorghe e Maria Dumitriu, il nome Hogas è di fatto un sopranome di suo nonno.
Una recente indagine (Vacaru, 2013) dimostra, inoltre, che il modello della famiglia tradizionale continua a essere debitamente apprezzato tra i romeni, in quanto considerato una scelta di vita responsabile, e che, più della base economica (comunque necessaria), gli immigrati romeni ritengono un valore preminente il sostegno affettivo-relazionale.
(…) iI caso di Panait Istrati (1884-1935), scrittore politicamente impegnato che nei primi anni del Novecento si interessa alla difficile situazione dei lavoratori e che dopo il 1917 si schiera entusiasticamente con la Rivoluzione. Deluso dalla propria esperienza sovietica, Istrati finisce però per divenire un acceso critico dello stalinismo di cui non esita a denunciare i crimini.
Il primo giorno di primavera, il primo marzo, in Romania si celebra il Mărţişor, che in italiano si può tradurre come “piccolo marzo”. Si tratta di una festa tradizionale per accogliere l’arrivo della primavera, una ricorrenza molto sentita tra i romeni ma anche i in Bessarabia romena (oggi la Repubblica Moldova). Il martisor è diventato col tempo un portafortuna e il simbolo della primavera.
È tempo di carnevale anche in Romania. Presto partirà il Carnevale delle lole, antica usanza che fa rivivere le tradizioni delle corporazioni degli artigiani della Transilvania, regione storica nel centro della Romania. Questo carnevale, risalente al XII-esimo secolo, preannuncia, in un contesto umoristico, l’arrivo della primavera. La tradizione del carnevale è stata portata nel nostro paese dai coloni sassoni provenienti dall’ovest della Germania, dal sud-est dell’Olanda e dal Lussemburgo. Il nome di “lole” viene dal verbo tedesco lallen- balbettare e accenna al modo di parlare sotto la maschera.
Ho ricevuto il libro “Dodici più un angelo” uscito recentemente per i tipi di Ellin Selae di Murazzano (CN) e l’ho letto tutto d’un fiato come fosse una preghiera, di quelle un po’ lunghe che si leggono spesso prima dell’inizio di una messa di rito bizantino per preparare l’anima…
Nel 1935 riceve l’incarico di realizzare un monumento a Târgu Jiu, in onore degli eroi della prima guerra mondiale. Progetta un insieme di sculture, il famoso trittico: ‘La tavola del silenzio’, ‘Il cancello del Bacio’ e ‘La colonna infinita’.
Pertanto la donna continua ad essere vista come madre e lavoratrice. Ma il 1984 porta con se una svolta: la copertina della rivista “La Donna”, il più rappresentante mezzo di propaganda tra le donne del tempo, inizia a promuovere le figure di Nicolae ed Elena Ceauşescu
Daniel D. Marin ha esordito con il volume Oră de vârf (Ora di punta, 2003), che ha ricevuto il Premio per la Poesia al Festival Nazionale “Duiliu Zamfirescu” nel 2003 ed è stato candidato al Premio Nazionale di Poesia “Mihai Eminescu”
I primi venticinque volumi di ‘La complessità dei manoscritti di Dimitrie Cantemir’ sono stati realizzati con l’approvazione di Vladimir Putin e donati alla Biblioteca dell’Accademia Romena.
Petru Dumitriu è famoso nella letteratura romena per la sua prodigiosa capacità di ricreare atmosfere di tempi e luoghi, di grandiosità biblica alle volte, popolati di innumerevoli personaggi che trainano e rilanciano continuamente storie su storie.
Al Premio Internazionale Limen Arte 2012, l’opera d’arte esposta dall’artista romena Luminița Țăranu ha ottento una mezione speciale da parte della giuria. Nel 1987 ha ottenuto la Borsa Nazionale dell’Unione degli Artisti Plastici della Romania per disegno e incisione e si stabilisce in Italia.
Nacque il 28 luglio 1912, una donna semplice, proveniente da un villaggio dei Monti Fagaras che ha sostenuto la lotta anticomunista e sopportato, per questo motivo, torture e anni lunghi di carcere. Viene arrestata nel 1949 e rimane in carcere due anni senza un processo e una sentenza nel famoso e spaventoso carcere di Pitesti.
Sergiu Nicolaescu 13 aprile 1930- 3 gennaio 2013 un grande regista, attore e sceneggiatore, una personalità notevole di una corrente che oggi chiamiamo con grande soddisfazione la cinematografia romena.
Io non credo che la Romania si trovi in una situazione catastrofica. La Romania della televisione, sì, certo, la Romania della stampa è sull’orlo dell’Apocalisse, i romeni si uccidono, si tirano sotto con la macchina, si odiano, si disprezzano, rubano, mentono, imbrogliano, distruggono, la corruzione scorre loro nelle vene e l’incompetenza guida ogni loro mossa.
Le feste natalizie romene sono ogni anno motivo di grande divertimento, ma anche una serie di eventi pittoreschi folkloristici carichi di valori e significati profondi per il rapporto dell’uomo con la natura e con il mondo circostante. Un momento ricco di costumi tradizionali, diversi da una zona all’altra e di abitudini antiche, ereditate da tempi lontani e praticate ancora oggi, alle quali partecipa l’intera comunità e soprattutto i bambini.La sera de 24 dicembre, la vigilia di Natale, i bambini vanno a “colindare”: salgono su un carro con le ruote in legno trainato da cavalli e, passando di casa in casa, cantano le melodie natalizie ‘colinde’.
Ofelia Prodan ha esordito nel 2007 con il volume di poesie Elefantul din patul meu, che le è valso il Premio per il debutto dell’Associazione degli Scrittori di Bucarest 2008, il Premio per il debutto della rivista “Luceafărul” 2008 e la candidatura al Premio Nazionale di Poesia Mihai Eminescu – Opera Prima 2008).
“Il villaggio senza madri” è un libro scritto in punta di piedi che tratta un tema sensibile e delicato, l’abbandono del figlio per necessità, per esigenze materiali al confine con la sopravvivenza.