Un pubblico numeroso ha partecipato il 4 novembre 2009 al concerto promosso dalla Chiesa ortodossa romena quale omaggio all’arcivescovo di Milano, che nel 2002 ha accolto il patriarca Teoctist e visitato il patriarcato di Bucarest.
Un pubblico numeroso ha partecipato il 4 novembre 2009 al concerto promosso dalla Chiesa ortodossa romena quale omaggio all’arcivescovo di Milano, che nel 2002 ha accolto il patriarca Teoctist e visitato il patriarcato di Bucarest.
Nasce a Bari, nel rione Mungivacca, una chiesa per il culto ortodosso dei romeni. Bari è la prima città italiana ad avere una chiesa ortodossa romena
Per l’Ortodossia, la Pasqua è la festa delle feste, tanto da non essere neppure annoverata tra le dodici grandi feste del ciclo cristologico, e da occupare un posto a parte, di assoluta centralità. Secondo il Cristianesimo ogni Domenica è Pasqua. Questa comprensione è vissuta in modo particolare all’interno dell’Ortodossia.
di Marco Roncalli
Sibiel, piccolo paese sperduto nei Carpazi. Qui si trova il più grande museo delle icone orientali su vetro, capolavori spesso sconosciuti dell’arte bizantina raccolti dall’opera infaticabile di un prete rumeno. Un’esposizione diventata un importante centro ecumenico.
Scriveva il teologo san Giovanni Damasceno, il più grande difensore del culto delle sacre icone: «Fin dai tempi antichi, Dio l’incorporeo e l’incircoscritto non fu mai raffigurato. Ora, tuttavia, quando Dio è stato visto rivestirsi di carne […] faccio un’immagine del Dio che io vedo.
Joan Stoica nasce il 29 Giugno 1556 a Saxo (Szászkút/Sascut) in Valacchia, un vilaggio agricolo abitato da tedeschi sassoni provenienti dalla Transilvania. I suoi genitori Stoica Konstit . Fin da giovane , Joan sente di nutrire profonde simpatie per l’Italia, dove secondo quanto gli ripeteva la madre “’c’erano buoni cristiani e dove i monaci erano tutti santi e v’era il Papa, Vicario di Cristo’.
In un’epoca in cui in Europa si tenta di minimizzare il ruolo del cristianesimo nella formazione dell’identità europea, in Romania il senso mistico e il rapportarsi a modelli di vita cristiana sono ancora molto profondi. La storia della Romania è stata molto travagliata: per tanti secoli sotto il giogo dei vari oppressori, la lotta per il mantenimento dell’identità è stata veramente durissima, sia che il nemico fosse turco, ungherese, austriaco, tedesco, sovietico ecc. Ancora più difficile invece è la lotta contro gli oppressori spirituali. Il riscatto del “povero oppresso” è la libertà dell’animo, la forza della sua fede in Dio e questo tesoro non può essere facilmente conquistato.
La Transilvania, regione di colline situata al centro della Romania, ha un panorama culturale particolare. Costretta alla coabitazione durante tanti secoli dei popoli rumeni, ungheresi e tedeschi, presenta una caratteristica unica al mondo, in una provincia piccola dove si trovano delle concentrazioni di chiese fortificate, e di chiese fortezze, a testimonianza delle tecniche di difesa.
La Bucovina è una regione situata nel nord della Romania (Moldavia) il cui nome, risalente al 1774, significa ‘paese coperto da foreste di faggi‘. Famosa per i suoi bellissimi paesaggi, la Bucovina lo ancor più per i suoi monasteri affrescati costruiti nei secc. XV-XVI sotto i principi moldavi Stefano il Grande e suo figlio Petru Rares. Attualmente i monasteri della Bucovina sono posti sotto la protezione dell’Unesco come patrimonio dell’umanità.
Il monastero di Horezu è considerato il più grande complesso architettonico preservato in Romania, costruito gradualmente dal principe Constantine Brancoveanu. La chiesa principale è stata costruita nel 1697-1698, l’arco nel 1696-1699, il monastero e la chiesa di St. Michele nel 1700. Ci si trova anche una raccolta d’arte che contiene icone preziose, monete, libri antichi, ecc.
Per dare un nuovo volto alla capitale Bucarest e alla società romena, eliminando elementi che avrebbero potuto indebolire la sua autorità, Ceausescu ha determinato la demolizione di edifici di inestimabile valore, tra cui numerose chiese ortodosse antiche.