Mostra personale di Marinel Stefanescu, Cesano Boscone
La Festa Patronale di Cesano Boscone (Milano) e stata aperta questo anno con la mostra di pittura apartenendo dell pittore romeno Marinel Stefanescu…
Per saperne di piùLa Festa Patronale di Cesano Boscone (Milano) e stata aperta questo anno con la mostra di pittura apartenendo dell pittore romeno Marinel Stefanescu…
Per saperne di piùConstantin Brancusi nasce a Hobitza, un villaggio rumeno, il 19 febbraio 1876. Studia Arte alla Scuola di Arti e Mestieri di Craiova dal 1894 al 1898, quindi alla Scuola di Belle Arti di Bucarest dal 1898 al 1901. Desideroso di continuare la propria educazione artistica a Parigi, vi si reca nel 1904 e si iscrive all’Ecole des Beaux-Arts nel 1905. L’anno seguente partecipa con alcune sculture al Salon d’Automne dove incontra Auguste Rodin…
Per saperne di piùll 1 marzo 1837 nasce a Homulesti, provincia Neamt, da genitori romeni Stefan figlio di Petre Ciubotaru e di sua moglie Smaranda figlia di David Creanga del villaggio Pipirig, provincia Neamt .
Suo padre è un piccolo proprietario terriero, con ben sette figli, che coltiva la terra e sua madre Smaranda Creanga confeziona degli abiti di campagna che la famiglia vende per integrare le magre entrate della modesta proprietà terriera. Riceve la prima istruzione dal dascal (insegnante) della parrocchia del suo paese natio.
Poeta e prosatore, Mihai Eminescu (1850-1889) è un autore romantico, come l’italiano Leopardi, ma un romantico di tipo tedesco, un poeta mistico e visionario, un poeta della notte e della donna, che per i romeni rappresenta una sintesi tra Goethe e Schiller.
Per saperne di piùMihai ZAMFIR. Nato nel 1941, a Bucarest, Mihai Zamfir è un famoso professore universitario presso l’Università Statale di Bucarest. Ha insegnato anche a Lisbona. In Romania il suo maestro è stato Tudor Vianu. In Francia, a Nizza, è stato seguito dal professor Pierre Guiraud. Narratore moderno, i suoi romanzi hanno avuto molto successo di vendite in Romania. Le trame dei libri Acasă (A casa, 1992) e Poveste de iarnă (Racconto d’inverno, 1987) sono ambientate nella capitale della Romania, Bucarest, durante il regime comunista. I capolavori Educaţie târzie (Educazione in ritardo, 2 Volumi:1998-1999) e Fetiţa (Bambina, 2003) sono le varianti moderne delle opere classiche (Educazione sentimentale di Flaubert e Lolita di Nabokov).
Per saperne di piùLa generazione degli anni ’60, definita dal famoso saggista romeno Edgar Papu “la generazione senza maestri e senza libri”(perché i comunisti avevano imprigionato tanti intellettuali, scrittori ecc. e avevano ritirato loro libri; in cambio, secondo il modello sovietico, il regime comunista provava di istituire a Bucarest una Scuola di letteratura “Mihai Eminescu”, con lo scopo di indottrinare e ’guidare’ il popolo, secondo le linee del partito.
Per saperne di piùLa legenda dice che il nome del villaggio Dragus fu messo da un contadino chiamato Drag oppure Dragus.
Per saperne di piùTè al samovar- voci dal gulag sovietico, 2008, L’Harmattan Italia – Memorie; prefazione Monica Joita
‘Questo libro è un piccolo omaggio alla memoria di milioni di esseri umani, uomini e donne, incamminati verso l’inferno più remoto della terra e mai più tornati; alle famiglie che li hanno aspettati invano per anni; ai bambini rimasti orfani e cresciuti come fiori selvaggi intrappolati nelle griglie del sistema; a chi piange ancora su una foto in bianco e nero di tanti anni fa e a chi va a portare un fiore su una tomba senza nome.’
Per saperne di piùNel cuore della Transilvania, in un fiorente centro commerciale, culturale e spirituale nasce la...
Per saperne di piùNasce nella Romania dello stivale comunista nell’autunno del 1971. A ventitré anni lascia la...
Per saperne di piùPoiché prima della caduta del regime comunista, Mircea Eliade costituiva un nome proibito in patria, è naturale che dopo il 1989 iniziò in Romania un processo di rivalutazione della personalità e delle opere del grande romeno.
Per saperne di piùIn Romania si conosce poco sul contributo dato dalla scuola romena di Balletto in Occidente e la trista realtà deriva dal fatto che la maggior parte dei ballerini sono partiti negli anni di dittatura Ceausescu.
Per saperne di piùNel 1991, a Venezia, acquistai un numero della rivista “Danza & Danza” e la mia sorpresa fu totale nel vedere che Iancu era ballerino numero uno della nazione italiana…”.
Per saperne di piùIn occasione della distribuzione del latte, la gente si metteva in fila già dalle cinque o sei della mattina, per non perdere il turno e il diritto alla propria razione.
Per saperne di piùGli immigrati: quando sono vittime si dimentica la loro nazionalità, quando sono carnefici la loro provenienza viene enfatizzata in modo strumentale. Di questo modo di fare informazione dovremmo avere paura. E reagire con la conoscenza reciproca, che richiede sforzo, spazi editoriali, vetrine e finestre aperte sull’altro. A partire dalle finestre aperte sulla nostra storia.
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