Mercoledì, 27 gennaio 2010, dalle 17.30 alle 19.30, Biblioteca del Burcardo, Via del Sudario, 44 (Largo Torre Argentina), Roma, avra luogo un incontro letterario su Herta Müller e Grazia Deledda, vincitrici del Nobel nel 2009, rispettivamente nel 1926.
Intervengono: Gianni Maritati (scrittore e giornalista RAI) e Gabriella Lepre, giornalista autrice della prima intervista italiana concessa da Herta Müller, nel 1990. Modera il critico letterario Arnaldo Colasanti.
‘La mia scrittura è la chiave per comprendere il mondo e la chiave d’accesso verso il mio io. È il mio lavoro, il mio punto fermo, è stata l’unica cosa che mi ha sempre dato forza, per mia scelta‘ . (Herta Müller). Fonte: Forum degli intellettuali romeni d’Italia
Due premi Nobel, lontani nel tempo eppure molto piu’ vicini di quanto si possa immaginare. Entrambe donne, autrici di grandi opere scritte durante un periodo di dittatura. Grazia Deledda, premio Nobel per la letteratura nel 1926 in pieno Fascismo e Herta Muller, premio Nobel per la Letteratura nel 2009.
Mentre Muller e’ ossessionata dal regime di Ceausescu, il premio per Deledda arriva nel 1926, in pieno Fascismo. Sardegna e Romania, l’ isola italiana e l’isola neolatina nel mare slavo; del resto, sardo e rumeno sono le due lingue neolatine piu’ arcaiche, come arcaica e’ la realta’ rurale delle origini delle due donne: la provincia del Banato, l’entroterra nuorese.
Le due motivazioni del Nobel, sembrano quasi sovrapponibili: ”Per le sue opere, idealisticamente ispirate, che tratteggiano con plastica chiarezza la vita della sua isola”, scriveva l’Accademia di Stoccolma per Grazia Deledda. ‘Con la forza della poesia e la franchezza della prosa, descrive il panorama dei diseredati’, cosi’ la motivazione per Herta Mueller.
