Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Categoria: Italiano

In uscita: Storia della Transilvania di Ioan Aurel POP e Ioan BOLOVAN, edizioni Rediviva Milano

La casa editrice Rediviva è lieta di annunciare nell’anno del Centenario della Grande Unione della Romania (1918-2018), l’uscita del volume: “Storia della Transilvania” di Ioan Aurel Pop e Ioan Bolovan, 434 p., edizione illustrata (300 fotografie), collana Culture si Civiltà, traduzione dal romeno Maria Floarea POP. Il progetto editoriale e stato sostenuto dal Centro Culturale Italo Romeno e dall’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, attraverso il programma delle traduzioni TPS. Il volume verrà presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, sabato, 12 maggio 2018, ore 18 00, dagli due autori Ioan Aurel Pop e Ioan Bolovan.

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Romania. I luoghi della memoria. Il memoriale del silenzio e della sofferenza

I luoghi delle sofferenze e le carceri non si possono cancellare dalla memoria di un paese. Visti sulla mappa geografica della Romania, tutti questi luoghi danno un’immagine della resistenza anticomunista, della sofferenza. Si possono citare a titolo di esempio le carceri di Jilava, Sighet, Râmnicu Sărat, Galaţi, Caransebeş, Aiud e Gherla. In alcuni di questi luoghi, come: Râmnicu Sărat, Caransebeş, Galaţi, Sighet, le carceri non esistono più. L’iniziativa di erigere monumenti sui luoghi e nelle vicinanze delle carceri, oppure di trasformare le prigioni in musei come memoriali, ha l’obiettivo di ricordare le sofferenze vissute e dimostrare riconoscenza verso chi ha versato lacrime e sangue per difendere la libertà, la democrazia e la fede.

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Mostra-evento Lavinia Rotocol: “Orizont” – Villa Casati (Cologno Monzese) Milano. Inaugurazione sabato 24 marzo 2018

 L’Associazione Amici dell’Arte, il  Centro Culturale Italo-Romeno  ed  il  Consolato Generale della Romania a Milano propongono  la mostra-evento: “ORIZONT”  dell’artista Lavinia Rotocol,  che ripercorrerà le tappe del suo lungo e ricco percorso artistico e proporrà le sue più recenti sperimentazioni. A tale evento, che si svolge  in occasione del Centenario della Grande Unione della Romania, saranno presenti  personalità del mondo della cultura italiana e romena.

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Daniela Nenciulescu. Mostra collettiva “INCROCI” al Palazzo Broletto di Pavia (23 marzo – 8 aprile 2018)

 “…Certamente affinità tra le creazioni presentate da Fernanda Fedi, Gino Gini, Paola Fonticoli e Daniela Nenciulescu se ne possono riconoscere diverse, in primis l’adozione di un medium privilegiato (sebbene non esclusivo) che è la carta e poi l’amore per la parola, sia come segno grafico sia come significante. Non hanno realizzato, però, esclusivamente libri d’artista – ché questa è solo una parte, più o meno rilevante, della produzione di ciascuno e non l’unica su cui si “incrociano” in questa mostra, ma hanno perseguito una ricerca affine sul rapporto tra le parole, tra le parole e i pensieri, tra le parole e gli oggetti, da tradursi in disegni, monotipi, dipinti, piccole costruzioni plastiche: “unicum” realizzati con artigianale cura ed elegante preziosità, dove non vi è nulla di casuale e di approssimativo…” Susanna Zatti

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Libreria BOCCA di Milano ospita la presentazione del libro: “Il prigioniero del poeta Ovidius Naso” di Liviu LUNGU, ed. Rediviva

Rediviva edizioni di Milano è lieta di invitarvi alla presentazione del recente volume: “Il prigionero del poeta Ovidu Naso” di Liviu LUNGU pubblicato presso la collana: Rosa dei venti, traduzione Irina Turcanu Francesconi.  Il volume dello scrittore romeno verrà presentato nella prestigiosa libreria Bocca – Galleria Vittorio Emanuelle 2 Milano, martedì 13 marzo 2018. ore 18 30.

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Giornata di studio su Daniil Sandu Tudor e il cenacolo esicasta romeno del “Roveto Ardente”- Roma 27 febbraio 2018 – Ponteficia Università Antonianum

“IL ROVETO CHE ARDE E NON CONSUMA” è il tema prescelto per questa giornata di studio, organizzata dall’Associazione “Insieme per l’Athos – onlus”, che si svolgerà a Roma martedi, 27 febbraio p.v., dalle ore 16,30 alle ore 19,00 presso la Pontificia Università “Antonianum”, in via Merulana 124, Roma. Sandu Tudor, giornalista e scrittore romeno, fondatore di riviste di mistica come “Il Fiore Ardente” (“Floarea de foc”) e “La fede” (“Credința”) era stato l’animatore del Movimento denominato “Il Roveto Ardente” (“Rugul Aprins”), che aveva raccolto intorno a se, agli inizi degli anni ’40 del secolo scorso, scrittori, artisti, musicisti ed tanti altri intellettuali laici ed eclesiastici tra cui Vasile Voiculescu, Ion Marin Sadoveanu, Mircea Vulcănescu, Tudor Vianu, Paul Constantinescu.

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Festa della primavera in Romania, Bulgaria, Repubblica Moldova e Macedonia al Museo delle Culture del Mondo di Milano

Ogni anno in alcuni paesi dei Balcani il 1° di marzo e il giorno in cui si celebra l’arrivo della Primavera. Simbolicamente questo saluto si fa regalando alle persone care un piccolo amuleto di buona salute.
In Bulgaria lo chiamano Martenitza, in Romania e Moldavia Martisor, in Macedonia Martinki. E fatto di filo bianco e rosso.  Esistono diversi tipi di Marteniza/Martisor/Martinki: semplici fili rossi e bianchi, nappe, bracciali o bambole di stoffa, lana o di cotone. Scambiarsi la Marteniza/Martisor/Martinki durante la prima settimana di marzo è un gesto che risale al IX secolo ed è una delle più popolari usanze sugli Balcani che si è mantenuta nel corso dei secoli

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Presentazione del libro di Marco Corrias “L’oreficeria policroma nel V sec. d.C.: Unni e Gepidi nel bacino carpatico”

Sabato 10 febbraio alle ore 16.00 , al Museo Archeologico, via Nirone 7- sala Conferenze, verrà presentato il libro di Marco Corrias “L’oreficeria policroma nel V sec. d.C.: Unni e Gepidi nel bacino carpatico”, edizioni Il Cerchio, 2017. L’evento, patrocinato dal Consolato Generale della Romania a Milano con la partecipazione della console Iulia Adriana Cupsa Kiseleff, dott.ssa  Elena Percivaldi di Italia Medievale e della dott.ssa Violeta Popescu del Centro Culturale romeno di Milano, vedrà la presenza dell’autore dott. Marco Corrias e dalla dott.ssa Doina Ene in qualità di moderatrice e co-realizzatrice del progetto.  

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Apre a Trento la sezione di libri in lingua romena presso la Biblioteca Comunale

In occasione della Festa Nazionale della Romania  e stata inaugurata sabato 2 dicembre 2017 una sezione di libri in romeno, presso la Biblioteca comunale di Trento. L’iniziativa e stata avviata da parte del Consolato Onorario di Romania del Trentino Alto Adige, del console dott. Maurizio Passerotti, che ha voluto fortemente offrire al pubblico romeno, in particolare ai ragazzi romeni nati oppure cresciuti in Italia, libri in lingua materna e soprattutto di creare un punto di riferimento per la comunità ben inserita che conta un numero importantre di presenze sul territorio.

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Docenti di 7 paesi in scambio di esperienza in Romania in un progetto europeo Erasmus

Al primo incontro, svolto con successo a Baia-Mare dal 8 al 10 novembre 2017, hanno partecipato, oltre ai docenti del paese ospite, altri 20 insegnanti provenienti dalle scuole europee partner. Il programma è stato fitto d’impegni e ha incluso la presentazione dei vari sistemi scolastici e delle attività di coding già svolte, una mostra dei lavori realizzati dagli studenti romeni, laboratori di robotica educativa e applicazioni tradizionali e innovative. I partecipanti hanno potuto inoltre assaporare dei prodotti tradizionali e capire le bellezze del territorio e dei costumi tradizionali in uno spettacolo messo in scena per loro dal gruppo folcloristico della scuola.

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Padre Gatti eroe della fede in Romania

Pietro Domenico Ernesto Gatti, nasce a Caselle di Pressana (VR) il 16 Febbraio 1880 . All’età di 11 anni entra tra i postulanti nell’Ordine Francescano presso il Convento di San Bernardino a Verona. Ordinato presbitero nel 1904 per le sue grandi capacità e la profondità della Fede venne incaricato di seguire i giovani francescani prima in Sardegna e successivamente a Malta ed infine, nel 1913, in Transilvania, allora facente parte del Regno d’Ungheria.

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I romeni in Italia: cresce la presenza e il radicamento, nonostante i ritorni

Si chiamano David o Matteo, ma anche David Andrei, Alexandru, Luca o Gabriel. Oppure, nel caso delle bambine, Sofia, Sofia Maria, Maria, Giulia e Alessia Maria. Sono questi i nomi che i genitori romeni immigrati prediligono per i loro bimbi nati in Italia, rivela il Report dell’Istat su “Natalità e fecondità della popolazione residente” (novembre 2016). Nel corso del 2015 sono nati in Italia 19.730 bambini con almeno uno dei genitori cittadino romeno, di questi 14.754 hanno entrambi i genitori romeni. 

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 I libri pasquali o della necessità di un manuale del perfetto lettore di Mircea Eliade

La lettura è, per l’uomo moderno, un vizio o un castigo. Leggiamo per passare gli esami, per informarci o leggiamo per professione. Penso, però, che la lettura potrebbe comportare anche funzioni più nobili, cioè più naturali. Potrebbe, per esempio, introdurci alle stagioni, rivelarci i ritmi al di fuori di
noi (e da cui noi siamo usciti per stupidità o per ignoranza)

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La Rivista “Memoria” -La rivista del pensiero imprigionato – ha festeggiato il centesimo numero all’Ateneo di Bucarest

Mercoledi 4 ottobre 2017 all’Ateneo Romeno di Bucarest con la partecipazione di 800 persone è stato presentato il centesimo numero della rivista MEMORIA – revista gândirii arestate – (La rivista del pensiero imprigionato), un numero estremamente significativo realizzato in collaborazione con l’Istituto Investigativo dei Crimini commessi durante il regime comunista e la memoria dell’esilio Romeno IICMER. Hanno collaborato inoltre alla buona riuscita dell’evento il Teatro Nazionale IL Caragiale e la Filarmonica George Enescu di Bucarest. La rivista racchiude un importante patrimonio di testimonianze, documenti, dati e, tramite gli articoli pubblicati e le segnalazioni delle novità editoriali (la rubrica “La Biblioteca della Memoria”) e delle manifestazioni su tematiche anticomuniste (la rubrica “Memoria adesso”), diventa una preziosa risorsa di documenti e d’ispirazione per storici, ricercatori, dottorandi e studenti.

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Maguzzano e Visarion Puiu esule giunto dalla Romania

Questa è la storia di un’amicizia tra due grandi uomini di Chiesa e di un luogo dove, già settant’anni fa, parole come accoglienza ed ecumenismo erano realtà. Parliamo di san Giovanni Calabria e del metropolita rumeno Visarion Puiu. E di quell’oasi spirituale sul Garda che è l’abbazia di Maguzzano oggi animata dai «Figli» di don Calabria dopo aver accolto per oltre mille anni benedettini e trappisti.
Una storia tenuta viva dai ricordi — degli ultimi testimoni e delle immagini che hanno fermato quel tempo — ai quali si aggiungono ora documenti degli Archivi Vaticani. Che hanno messo a disposizione degli studiosi le lettere fra don Calabria, i suoi collaboratori e quel dignitario ortodosso perseguitato: una corrispondenza a lungo secretata perché vi si nominavano persone ancora in vita, a rischio di rappresaglie politiche.

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