Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Categoria: Italiano

Breve sguardo sui rapporti di Stefano il Grande con la Repubblica Veneta

Sul piano internazionale Stefano il Grande si è impegnato a stringere alleanze con popoli e stati interessati nella lotta contro l’Impero ottomano e fra questi con la Repubblica Veneta. Quest’ultima ha sostento due guerre con gravi perdite contro l’Impero Ottomano, proprio durante il regno di Stefano. In questo contesto leggiamo nell’archivio di una richiesta di aiuti militari (1476) da parte del Principato della Moldavia alla Repubblica Veneta, accolta favorevolmente

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La retrospettiva degli eventi culturali 2008

Ci soffermeremo sulle novità dell’anno, sulle mostre, gli eventi cinematografici, ma anche sui convegni organizzati dall’Istituto Italiano di Cultura in proprio o in partenariato con altre importanti istituzioni culturali e di insegnamento romene. Se non ricordate più le novità in materia di approccio alla promozione culturale lanciate nel 2008 dall’Istituto, vi ricorderei il progetto Italia Underground, le notti dell’Istituto Italiano – lanciate quest’autunno e due premi creati e finanziati dall’Istituto: si tratta dei premi alla memoria dell’italianista di Cluj Marian Papahagi e quello alla memoria della prof.ssa Teresa Ferro dell’Università di Udine, romenista di spicco.

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Norman Manea

Norman Manea è nato nel 1936 a Suceava, in Bucovina (Romania del Nord). Tra i cinque e i nove anni, per le sue origini ebraiche, è stato internato con la famiglia in un campo di concentramento del regime fascista rumeno, in Ucraina. Ha vissuto la sua giovinezza nella Romania stalinista del dopoguerra e, dalla metà degli anni Sessanta, ha sperimentato come uomo e come scrittore la dittatura di Ceauşescu.

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Alcuni asspeti delle relazioni di Stefano il Grande con Papa Sisto IV

di Violeta P. Popescu

Stefano il Grande è salito al trono della Moldavia nel mese di aprile dell’anno 1457, a quattro anni della conquista della Bulgaria, Serbia e di Constantinopoli da parte dell’Impero ottomano. Il principe moldavo ha combattuto 40 battaglie per la difesa del paese e della religione cristiana e ha fondato più di 40 monasteri e basiliche, alcune dichiarate patrimonio UNESCO

In seguito alla grande vittoria di Vaslui sui Turchi, del 25 gennaio 1475 Stefano il Grande si rivolge ai regnanti cristiani sottolineando l’importante ruolo del suo paese nella difesa dell’intera Europa dicendo: “Il nostro paese è la porta della cristianità finora difesa, con l’aiuto del Signore, ma sé questa porta sarà persa, che Dio ci guardi, tutta la Cristianità sarà in grave pericolo”. Per difendere il suo paese Stefano ha dovuto esaminare con attenzione le congiunture politiche internazionali dell’Europa cristiana dell’epoca.

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Romania – percorso verso il sistema democratico europeo

Il presente saggio si proporre come un breve sguardo dal punto di vista storico sul regime parlamentario romeno fino alla Rivoluzione del dicembre 1989. La storia del Parlamento della Romania inizia in Valacchia, dove fu adottato un documento costituzionale, il Regulamentul Organic(1831-1832);

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Stefan Luchian, il poeta plastico dei fiori

Ştefan Luchian (1868-1916) il poeta plastico dei fiori

Nato nel 1868, in Moldavia, e scomparso nel 1916, a Bucarest è stato il fondatore della scuola romena di pittura contemporanea, chiamato il poeta plastico dei fiori. Ştefan termina nel 1889 la Scuola delle Belle Arti (Bucarest), ottenendo la medaglia di bronzo per un ritratto e per uno studio di natura.

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Il pittore Nicolae Grigorescu 1838-1907

Nicolae Grigorescu (1838-1907)

è considerato il fondatore della pittura romena moderna. Ha cominciato a dipingere a Bucarest come allievo del pittore ceco Anton Chladek e ha continuato con dei affreschi nelle chiese di Băicoi, Căldăruşani, Zamfira, Agapia. Nel 1861, grazie all’aiuto di Mihai Kogălniceanu, politico ed uomo di cultura, riesce ad ottenere una borsa di studio a Parigi.

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La legione romena sul fronte italiano

Il 4 novembre ricorreva il 90° l’anniversario della fine della Grande Guerra dell’Italia, una data importante e che vorremmo anche condividere con coloro che orami risiedono nel nostro Paese. In particolar modo con la numerosa comunità romena che celebra, tra l’altro, il prossimo 1 Dicembre il 90° anniversario della proclamazione del moderno Stato di Romania. Per fare questo percorso condiviso della memoria con i nostri ‘fratelli latini’ romeni ripercorriamo le vicende della Legione Romena d’Italia formatasi nell’Giugno del 1918.

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natale

Ci auguriamo sempre un vissuto intenso delle festività natalizie, spesso senza curarci del mistero e del silenzio racchiuso in questa data. Mircea Eliade- il famoso storico delle religioni e filosofo romeno- affermava che la festa è un momento di rottura nel quotidiano, nel profano, attraverso il rivivere ciclico, rituale dei momenti sacri. La festa ci ricollega ad un passato mistico, significativo, al sacro.

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Ricordi di una serata emozionante – 13 dicembre 2008

Quindici. Non è un numero magico, né ha un misterioso significato cabalistico. O forse sì…
Viene da pensarlo, visto il calore e l’affetto con cui ci siamo ritrovati tutti un giorno di piovoso dicembre a Milano, alcuni arrivati da lontano, altri da vicino ma con la fatica di dover incastrare i tanti impegni per poter essere presenti. Fuori pioveva e il vento si beffava dei nostri cappotti e delle nostre sciarpe, ma dentro la sala c’era un’atmosfera di caloroso abbraccio di pensieri e sentimenti, sullo sfondo dei luoghi più belli della Romania

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Gheorghe Iancu, la belezza interiore di un danzatore

Gheorghe Iancu. La bellezza interiore di un danzatore.

di Sabrina Maria Arpini, autrice del libro ‘Gheorghe Iancu trent’anni di danza sulle scene italiane, Edzizioni Arco 2008

Ho passato tantissime ore della mia vita per capire il movimento del corpo cosa volesse svelare danzando: ovviamente sentimenti ma come? Nasce il personaggio che poi si trasforma in sentimento ma la parola non emerge allora è con tutto te stesso che devi parlare, devi fare uscire dal tuo io, la gioia, la rabbia, il desiderio, i tuoi sogni le speranze perdute e dalle viscere cresce questo impulso quasi irrefrenabile a danzare accompagnato da musiche più o meno conosciute, che soprattutto rispecchiano quello che vuoi dire e far capire.

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Il pittore romeno Sabin Bălaşa (1932 – 2008)

Nativo di Dobriceni – Olt (nel 1932), Sabin Bălaşa si è spento l’anno scorso. Ha ultimato i suoi studi nel 1955 all’Accademia di arti plastiche “Nicolae Grigorescu” – Bucarest, per poi venire in Italia dove ha frequentato corsi specialistici all’Accademia di Siena (1965) e Perugia (1966). Bălaşa ha assimilato in modo personale e creativo le tradizioni dell’Arte Rumena ed ha studiato con interesse e passione la storia e la mitologia del popolo rumeno dando vita ad un universo fantastico di grande forza ideale e spirituale al di fuori del tempo e dello spazio Storico.

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Italia-Romania, oltre i pregiudizi

“La Romania non ha nulla da invidiare agli altri paesi europei!” (Lorenzo Bernorio, coordinatore delle attività di ricerca dell’Osservatorio sulla reciproca percezione d’immagine tra italiani e romeni)

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Mircea Cartarescu al Festival della Letteratura di Mantova

Scrivere sulla cultura del tuo popolo, quando ti trovi a 2000km distanza del tuo paese, significa commozione, responsabilità e “tensione” nella terminologia di Murray Krieger (“La teoria della critica”). Scrivere di Mircea Cărtărescu, il più grande poeta, prosatore e critico romeno e, per di più, il tuo professore durante la Facoltà, è un onore. Dopo tanti anni, ho incontrato Mircea Cărtărescu (nato a Bucarest, nel 1956), il 6 di settembre, a Mantova, al Festival della Letteratura.

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Canonizzazione del martire Atanasie Todoran, esempio di vita cristiana

In un’epoca in cui in Europa si tenta di minimizzare il ruolo del cristianesimo nella formazione dell’identità europea, in Romania il senso mistico e il rapportarsi a modelli di vita cristiana sono ancora molto profondi. La storia della Romania è stata molto travagliata: per tanti secoli sotto il giogo dei vari oppressori, la lotta per il mantenimento dell’identità è stata veramente durissima, sia che il nemico fosse turco, ungherese, austriaco, tedesco, sovietico ecc. Ancora più difficile invece è la lotta contro gli oppressori spirituali. Il riscatto del “povero oppresso” è la libertà dell’animo, la forza della sua fede in Dio e questo tesoro non può essere facilmente conquistato.

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Dinu Lipatti (1917-1950)

Dinu Lipatti nacque a Bucarest, nel 1917, in una famiglia benestante di musicisti. Nonostante la sua breve vita (è morto, all’età di 33 anni, a Ginevra dov’era professore al Conservatorio), è diventato un pianista di fama mondiale. George Enescu è stato proprio il suo padrino. Lipatti arrivò secondo al Concorso Internazionale per pianisti di Vienna nel 1934.

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Ciprian Porumbescu (1853-1883)

è uno dei più celebrati compositori e violinisti romeni. Questo “talento precoce”, come lo chiama Lazăr Şăineanu (Dizionario universale della lingua romena, 1995, pagina 240), è nato a Şipotele Sucevei. Prima Ciprian Porumbescu si chiamava Gołęmbiowski.

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