Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Cultura

Gente per bene

L’accento, ecco, l’accento è importante. Non tradirti, non scivolare sulle parole, tieni solo il sentiero di quelle che ti vengono alla perfezione. Non devono sentire che sei straniero. Ma sopratutto, non devono capire che sei romeno. E poi i vestiti: non puoi permetterti un abito logoro o una maglietta trasandata. Povero e straniero è un pericoloso binomio. Se concedi alla gente di mettere insieme le due cose sei veramente nei guai. Perciò vestiti bene. La giacca grigia, la camicia celeste, benchè un po’ sbiadita dai troppi lavaggi, ecco, così va meglio, sembri quasi un dottore, o un funzionario di banca, un notaio o un professore.

Loreta Alexandrescu – Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala

Loreta Alexandrescu – Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala

Era l’anno 1978, il 4 marzo per la precisione. Mi ricordo benissimo quel giorno. Davvero, sono arrivata come turista. Allora avevo 10 dollari in tasca, non conoscevo la lingua, non avevo amici qui e l’unica cosa preziosa che possedevo era il bagaglio del mio mestiere. Guardando indietro non posso dire del tutto di essere scappata. Io amavo ed amo il mio paese, andava tutto bene dal punto di vista professionale, però credo che i giovani siano assetati di vedere cose nuove, di conoscere, di misurare le proprie forze: quella era una meravigliosa possibilità di fare concretamente qualcosa. L’Italia, nel periodo in cui arrivai io, era in un momento di grande sviluppo culturale, si prestava incredibile attenzione all’arte, e soprattutto alla danza.

Il simbolo del dono nel romanzo di Ingrid Beatrice Coman, Tè al samovar

Come risaputo, la Romania ha avuto i suoi tempoi difficili e il suo tributo pagato all’oppressione comunista. Molti si sono visti passare tutta la vita sotto il regime, altri solo la giovinezza o l’infanzia. Per tutti è stato un pesante fardello da portare e ha lasciato una profonda e indelebile traccia nella loro memoria. Pur avendone fatto le spese solo per 23 anni, la scrittrice Ingrid Coman cerca, in qualche modo, di farsi carico di tutto questo dolore ancora nascosto, portarlo alla luce e trasformarlo in parole da offrire al lettore desideroso di comprendere.

Clessidra elettorale, Ion Cojocaru

Questo album del caricaturista Ion Cojocaru brucia e pizzica essendo la tragicomica fotografia di un tipo di ‘democrazia’ esistente nell’area post-comunista, che non si può sbarazzare delle tradizioni totalitariste e che, in ultima istanza, spinge la società in una crisi acuta, economica e politica, il cui risultato è quello per cui il popolo impoverito cerca la salvezza, attraverso l’emigrazione di massa verso i paesi europei

Ion Cojocaru, Centro metodi di fare soldi in Italia

‘… Prima di tutto gli sono serviti alcuni anni di esperienza per inventare i ‘101 metodi per fare soldi in Italia’, che, secondo l’idea di quelli si sono avventurati al largo, crescono direttamente sugli alberi. Ma appena arrivato in questa terra sognata, subito ci si rende conto che qui ‘ognuno si arrangia da solo!’. Il caricaturista Ion Cojocaru, europeo integrato, grazie alle sue caricature, ci fa scoprire delle verità che conosciamo molto bene’.

Aglaya Veterany – Perchè il bambino cuoce nella polenta?

Aglaya Veteranyi
‘Perché il bambino cuoce nella polenta‘ – romanzo; Luciana Tufani Edizioni. “Dio parla lingue straniere? Può capire gli stranieri? Oppure gli angeli siedono in cabine di cristallo e traducono?”
La favola del bambino che cuoce nella polenta viene raccontata alla piccola protagonista di questo romanzo per esorcizzare la sua paura più grande, per sostituire ogni volta che il terrore dilaga il suo incubo più minaccioso con uno ancora più spaventoso.

Il pittore figurativo Corneliu Baba (1906-1997)

“Vengo da molto lontano, dall’inizio del secolo, quando Cézanne era ancora vivo e Picasso non aveva ancora spezzato le forme. Ed erogato di essere un pittore” (Il volume di memori di Corneliu Baba, “Appunti di un pittore dell’Est” /Însemnările unui pictor din Est, casa editrice della Fondazione Culturale Romena, ottobre 1997). Corneliu Baba nato a Craiova (distretto di Dolj), nel 1906, si spegnerà a Bucarest, nel 1997. Ha vissuto due guerre mondiali, tre cambiamenti radicali del sistema politico, un secolo di vita. Forse il più importante pittore figurativo dell’Europa dell’Est, Corneliu Baba è stato testimone del ventesimo secolo dall’inizio alla fine.

Un italiano ha presentato a Venezia l’arte delle icone su vetro della Transilvania

Dopo i concerti straordinari sostenuti dal gruppo psaltico ‘Stavropoleos’ nelle Basiliche Santa Maria Gloriosa dei Frari e San Marco, sabato, 13 dicembre, ore 18:30, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ha continuato la serie di manifestazioni festive con la presentazione dell’edizione italiana del volume ‘Icone su vetro di Sibiel. Il Museo Zosim Oancea’ di Giovanni Ruggeri, con una prefazione del dott. Lorenzo Streza, Arcivescovo di Sibiu e Metropolita di Ardeal, e una postfazione del dott. Dorin Oancea.

Norman Manea

Norman Manea è nato nel 1936 a Suceava, in Bucovina (Romania del Nord). Tra i cinque e i nove anni, per le sue origini ebraiche, è stato internato con la famiglia in un campo di concentramento del regime fascista rumeno, in Ucraina. Ha vissuto la sua giovinezza nella Romania stalinista del dopoguerra e, dalla metà degli anni Sessanta, ha sperimentato come uomo e come scrittore la dittatura di Ceauşescu.

Romania – percorso verso il sistema democratico europeo

Il presente saggio si proporre come un breve sguardo dal punto di vista storico sul regime parlamentario romeno fino alla Rivoluzione del dicembre 1989. La storia del Parlamento della Romania inizia in Valacchia, dove fu adottato un documento costituzionale, il Regulamentul Organic(1831-1832);

Stefan Luchian, il poeta plastico dei fiori

Ştefan Luchian (1868-1916) il poeta plastico dei fiori

Nato nel 1868, in Moldavia, e scomparso nel 1916, a Bucarest è stato il fondatore della scuola romena di pittura contemporanea, chiamato il poeta plastico dei fiori. Ştefan termina nel 1889 la Scuola delle Belle Arti (Bucarest), ottenendo la medaglia di bronzo per un ritratto e per uno studio di natura.

Il pittore Nicolae Grigorescu 1838-1907

Nicolae Grigorescu (1838-1907)

è considerato il fondatore della pittura romena moderna. Ha cominciato a dipingere a Bucarest come allievo del pittore ceco Anton Chladek e ha continuato con dei affreschi nelle chiese di Băicoi, Căldăruşani, Zamfira, Agapia. Nel 1861, grazie all’aiuto di Mihai Kogălniceanu, politico ed uomo di cultura, riesce ad ottenere una borsa di studio a Parigi.

Il pittore romeno Sabin Bălaşa (1932 – 2008)

Nativo di Dobriceni – Olt (nel 1932), Sabin Bălaşa si è spento l’anno scorso. Ha ultimato i suoi studi nel 1955 all’Accademia di arti plastiche “Nicolae Grigorescu” – Bucarest, per poi venire in Italia dove ha frequentato corsi specialistici all’Accademia di Siena (1965) e Perugia (1966). Bălaşa ha assimilato in modo personale e creativo le tradizioni dell’Arte Rumena ed ha studiato con interesse e passione la storia e la mitologia del popolo rumeno dando vita ad un universo fantastico di grande forza ideale e spirituale al di fuori del tempo e dello spazio Storico.

Italia-Romania, oltre i pregiudizi

“La Romania non ha nulla da invidiare agli altri paesi europei!” (Lorenzo Bernorio, coordinatore delle attività di ricerca dell’Osservatorio sulla reciproca percezione d’immagine tra italiani e romeni)

Mircea Cartarescu al Festival della Letteratura di Mantova

Scrivere sulla cultura del tuo popolo, quando ti trovi a 2000km distanza del tuo paese, significa commozione, responsabilità e “tensione” nella terminologia di Murray Krieger (“La teoria della critica”). Scrivere di Mircea Cărtărescu, il più grande poeta, prosatore e critico romeno e, per di più, il tuo professore durante la Facoltà, è un onore. Dopo tanti anni, ho incontrato Mircea Cărtărescu (nato a Bucarest, nel 1956), il 6 di settembre, a Mantova, al Festival della Letteratura.

Dinu Lipatti (1917-1950)

Dinu Lipatti nacque a Bucarest, nel 1917, in una famiglia benestante di musicisti. Nonostante la sua breve vita (è morto, all’età di 33 anni, a Ginevra dov’era professore al Conservatorio), è diventato un pianista di fama mondiale. George Enescu è stato proprio il suo padrino. Lipatti arrivò secondo al Concorso Internazionale per pianisti di Vienna nel 1934.

Ciprian Porumbescu (1853-1883)

è uno dei più celebrati compositori e violinisti romeni. Questo “talento precoce”, come lo chiama Lazăr Şăineanu (Dizionario universale della lingua romena, 1995, pagina 240), è nato a Şipotele Sucevei. Prima Ciprian Porumbescu si chiamava Gołęmbiowski.

Il poeta Publius Ovidiu Naso

Poeta latino (Sulmona 43 a C – Tomis 17 d C). Sulmona oggi si trova in provincia dell’Aquila, Tomi è l’antico nome della città romena di Costanza sulla sponda occidentale del Mar Nero.

Il cimiterio “allegro” di Sapanta, Maramures

I villaggi di Maramures sono una galleria grande d’arte popolare. Fra di loro, il villaggio di Sapanta con il suo cimitero allegro rappresenta un posto di un’ originalità stupefacente.

Conosciamo il patrimonio UNESCO della Romania

Conosciamo il patrimonio UNESCO della Romania

La lista dei monumenti dichiarati dall’ Unesco “Patrimonio dell’umanità” comprende anche 31 siti sparsi in tutta la Romania che possono essere grupati in 7 categorie:

Raconti, Ingrid Beatrice Coman

Più di un’ora che la stanno massacrando e ancora si muove, come se la vita, nel frastuono dei calci e delle grida, non trovasse il punto giusto da dove uscire. “Ancora ti muovi, schifosa?” ripete ostinato Matteo, corrugando la fronte e facendo svolazzare i suoi ricci rossi mentre picchia con la punta della scarpa nel ventre della creatura. Cerca di dosare i suoi colpi in modo da ucciderla senza spaccare la pelle bianca e tenera della sua pancia: gli hanno appena regalato gli scarponcini scamosciati chiari, se ne è vantato per tutto il pomeriggio, e non vuole sporcarli.

1 Marzo – Mărțișorul

Per i romeni il primo giorno di marzo è il sinonimo della festa del “mărțișor”, diminutivo di “marzo”, simbolo della primavera.

Pasqua romena – tradizioni

La Pasqua è per i cristiani ortodossi la festa più importante dell’anno liturgico, la Resurrezione del Signore che coincide con il risveglio della natura e invita a un profondo rinnovamento dello spirito umano…

La festa di Dragobete

La tradizione popolare romena vuol chiamare la sua festa degli innamorati e del arrivo della primavera “Dragobete”. Dragobete è una divinità mitologica simile al Dio Cupido (Eros) immaginato come un uomo affascinante e virile che rappresentava per il popolo romeno antico (i daci) il Dio che fidanzava tutti gli animali della terra al inizio della primavera il passare del tempo questa tradizione si è estesa anche fra la gente.

Petre Ispirescu (1830-1887)

Nasce a Bucarest nel 1830, figlio di Gheorghe e di Elena. Il padre ha un salone di parrucchiere. La madre era una bravissima raccontafavole. La madre lo manda a imparare leggere e scrivere presso il padre Nicola della chiesa Udricani, la chiesa della loro parrocchia.

Giovanni Ruggeri, Le icone sul vetro di Sibiel

La storia delle icone su vetro della Transilvania, un’ampia presentazione della collezione di Sibiel, il racconto della nascita e sviluppo del Museo Zosim Oancea. E’ il libro firmato da Giovanni Ruggeri, giornalista esperto di Romania ed Europa dell’Est, che in settantadue pagine di testo, con numerose fotografie a colori, illustra la straordinaria storia custodita a Sibiel…

Constantin Brancusi (1876-1957)

Constantin Brancusi nasce a Hobitza, un villaggio rumeno, il 19 febbraio 1876. Studia Arte alla Scuola di Arti e Mestieri di Craiova dal 1894 al 1898, quindi alla Scuola di Belle Arti di Bucarest dal 1898 al 1901. Desideroso di continuare la propria educazione artistica a Parigi, vi si reca nel 1904 e si iscrive all’Ecole des Beaux-Arts nel 1905. L’anno seguente partecipa con alcune sculture al Salon d’Automne dove incontra Auguste Rodin…

Ion Creanga (1837-1889)

ll 1 marzo 1837 nasce a Homulesti, provincia Neamt, da genitori romeni Stefan figlio di Petre Ciubotaru e di sua moglie Smaranda figlia di David Creanga del villaggio Pipirig, provincia Neamt .
Suo padre è un piccolo proprietario terriero, con ben sette figli, che coltiva la terra e sua madre Smaranda Creanga confeziona degli abiti di campagna che la famiglia vende per integrare le magre entrate della modesta proprietà terriera. Riceve la prima istruzione dal dascal (insegnante) della parrocchia del suo paese natio.