Anche in Italia si può parlare di resistenza attraverso la cultura, infatti, a Roma nel 1957, un importante gruppo d’intellettuali romeni ha messo le basi della Società Accademica Romena
Anche in Italia si può parlare di resistenza attraverso la cultura, infatti, a Roma nel 1957, un importante gruppo d’intellettuali romeni ha messo le basi della Società Accademica Romena
Scritto quasi esclusivamente a Venezia, nel pieno di una drammatica situazione esistenziale, questo volume non è una musica facile.
Il mio mondo è fatto di luce e colori, di energia che avvolge la tela dando vita alle mie più remote emozioni
Il volume riunisce importanti personalità romene del campo culturale, artistico e scientifico che vivono in Italia e che da anni danno il loro contributo al patrimonio culturale della nazione italiana, non tralasciando la possibilità di fare onore al loro paese di nascita, la Romania. Il lettore avrà l’occasione di conoscere una buona parte dell’ élite di valori romeni che da decenni offrono il loro contributo culturale, scientifico e artistico alla società italiana.
Ho conosciuto Mihai Mircea Butcovan grazie e attraverso la sua poesia. Qualche anno fa mi arrivò per le mani la sua raccolta inedita Dal Comunismo al Consumismo, che trovai subito di grande interesse per la voce originale che la contraddistingueva
L’umanità ha perso settimana scorsa un altro studioso di livello internazionale, Matei Călinescu (soffriva di cancro). Il critico e teorico letterario M. Călinescu (n. 15 giugno 1934, Bucarest – d. 24 giugno 2009, Bloomington, Indiana, SUA) ha fatto parte del “secondo esilio”, cioè degli intellettuali romeni scapati negli anni ’60-’70 a causa della dittatura comunista.
Il violino mi ha aperto le porte del mondo.
Il Comune di Venezia conferirà al traduttore ed italianista Geo Vasile una medaglia per il riconoscimento dei suoi meriti nella promozione delle relazioni culturali italo-romene.La medaglia sarà consegnata dall’on. Luana Zanella, Assessore per la cultura di Venezia, nell’ambito di una cerimonia che si terrà giovedì, 11 giugno, all’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia
Il libro di Claudio Magris risponde, nella nostra opinione in maniera esemplare, ad una domanda di massimo interesse per la ‘questione romena’ in Europa: “Culturalmente, la Romania fa parte dello spazio centroeuropeo e/o di quello balcanico?” In Danubio, nell’evocata maniera di presentare la romenità con le sue dovute sfumature, la risposta è implicita: entrambi i mondi ci si ritrovano, nel loro antagonismo e nella loro complementarietà, in quanto, per concludere con le parole dello scrittore, “questo crogiolo di stirpi e di civiltà è un brodo primordiale della nostra storia” (Danubio, p. 428).
Nel periodo 1-30 giugno 2009, con l’inizio della 53° edizione della Biennale d’Arte di Venezia, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica organizza una campagna visiva dal titolo “Grandi Romeni a Venezia”, col fine di richiamare l’attenzione su alcune personalità culturali romene di fama internazionale o che sono entrate in contatto con Venezia e l’Italia e di contribuire in tal modo a generare un interesse positivo da parte degli italiani, dei veneziani e delle migliaia di turisti di tutto il mondo nei confronti della Romania.
Questo libro si occupa in modo specifico della Romania, la ‘sorella latina d’Oriente’ come veniva definita dagli scrittori italiani del Risorgimento. La presenza di mano d’opera qualificata proveniente dalle province venete, e soprattutto dalla Carnia e dall’alto bellunese, divenne insostituibile per lo sviluppo del Paese danubiano impegnato nella costruzione di uno Stato moderno su modello occidentale.
PAUL GEORGESCU – critico e prosatore nato nel 1923, a Ialomiţa; gran sostenitore del comunismo, morto nel 1989 (poco prima della caduta del comunismo, avvenuta con la rivoluzione romena del dicembre’89!); ha accolto subito le idee marxiste-leniniste; inoltre, è diventato un fanatico del dogmatismo proletcultista (in Russia si chiama jdanovismo), credendo nei suoi “valori” fino alla fine della vita.
“In ogni progetto di architettura esiste un equilibrio cosmico, l’armonia è fondamentale! È un concetto stesso della vita, e se si è in grado di cercarla, la si può trovare in tutto quello che ci circonda”
Presentazione dell’edizione italiana del romanzo (Castelvecchi, 2009) di: ‘Simion Liftnicul’ ‘Il Santo nell’ascensore’
Petru Cimpoeşu uno dei pi importanti scrittori romeni contemporanei. Interverranno: l’autore, Alexandru Cistelecan, Monica Joita, Fulvio Panzeri. Evento organizzato dall’Istituto Romeno di Venezia in collaborazione con Castelvecchi Editore, con il sostegno finanziario dell’Istituto Culturale Romeno di Bucarest.
“Sono stata condannata a dodici anni di prigione”. Inizia così L’evasione silenziosa, diario straordinario di una donna straordinaria. “Versi e nient’altro, per tutta la giornata. Non avevo nient’altro da fare. Di sera, ripetevo le poesie finite. Per impararle per bene e soprattutto per impedirmi di pensare al presente. Ero riuscita, infatti, a smontare il tempo. Ero concentrata solo sulla ricerca della parola esatta, della rima a effetto.”
Il libro si popone di arricchire gli studi su questa provincia dell’Impero romano, fornendo un’esaustiva presentazione della storia della Dacia e della sua civiltà, dall’età preromana agli albori del Medioevo.
Le vie principali della capitale moldava, come viale Stefano il Grande e la Piazza della Grande Assemblea Nazionale, fra bandiere romene e dell’Unione europea, si sono riempite di manifestanti che inneggiavano alla caduta del comunismo, alla Romania ed all’Europa. La manifestazione è stata sedata con un morto; gruppi di manifestanti sono entrati in molti edifici pubblici devastandoli.
I legami di Claudio Magris con la cultura romena si circoscrivono ai lati cardinali della sua personalità creatrice: quello di germanista, quello di specialista della problematica mitteleuropea e, indubbiamente, quello di scrittore e saggista di apertura universale.
Sarebbe auspicabile, inoltre, un dialogo maggiore sui problemi legati alla immigrazione romena in Italia tra gli uomini di cultura italiani e romeni, al di là dell’adesione a comuni messaggi di «solidarietà antirazzista», sovente non accuratamente formulati. A questo scopo ci si deve augurare anche da parte romena una uscita dalla «torre d’avorio» e un superamento della frequente oscillazione tra chiusura nazionalista e indifferentismo sociale.
Questo libro è un insieme di tante storie che nel loro piccolo, con una fugace pennellata, toccano aspetti diversi...
Penso che la chiave del successo sia nella fortuna d’incontrare artisti geniali e poter lavorare con loro…
Il pittore partecipa alla creazione, ha sempre dipinto per un luogo impossibile, che non esiste e deve essere creato…
Quattro decenni di apparizione sulla scena teatrale, cinematografica, televisiva, un itinerario artistico iniziato in Romania e poi continuato in Italia.
Eugen IONESCU è stato l’unico scrittore romeno che ha fatto parte dell’ Accademia Francese, conosciuto come scrittore di lingua francese, e chiamato Ionescò. Infatti Sua madre, cittadina francese di origine ebraica, si è sposata con l’avvocato romeno Ionescu. Questa è la ragione per la quale Eugen Ionescu ha passato la Sua vita tra la Romania e la Francia, due paesi e due epoche: quella romena e quella francese.
La storia recente registra rapidi cambiamenti, i paesi ex comunisti sono stati poi integrati a tempi abbastanza brevi nell’Unione Europea e, quindi, questi paesi – che sembravano così lontani, molto più lontani dell’effettivo numero di chilometri che ci distanziano – sono diventati improvvisamente vicini, nel caso dell’Italia prima per l’emigrazione d’imprenditori italiani soprattutto nella fascia occidentale della Romania, poi con l’afflusso di romeni in Italia, particolarmente nella fascia nord-orientale della Penisola
Tra il 22 dicembre 1989 ed il 31 dicembre 2006, la Romania ha attraversato un processo di ricostruzione istituzionale, legislativo, economico, politico e sociale che mirava alla modernizzazione del paese. La transizione post-comunista rappresentava una delle strade possibili che portavano ad una struttura funzionale dell’economia di mercato e ad un sistema democratico basato sullo stato di diritto.
Nato il 12 luglio 1912 nel villaggio Pantelimon, vicino a Bucarest, in una famiglia ebrea, Nicolae Steinhardt è stato condannato dai servizi segreti romeni, nel 1959, a 13 anni di lavoro forzato perché aveva rifiutato di deporre testimonianza contro lo scrittore e filosofo Constantin Noica.
Constantin Brâncuşi, nasce a Hobitza, un villaggio romeno in distretto di Gorj, il 19 febbraio 1876. Studia Arte alla Scuola di Arti e Mestieri di Craiova (1894-1898) e alla Scuola di Belle Arti di Bucarest (1898-1901). Desideroso di continuare la propria educazione artistica si reca a Parigi, nel 1904, e si iscrive all’Ecole des Beaux-Arts nel 1905. L’anno seguente partecipa con alcune sculture al Salon d’Automne dove incontra Auguste Rodin. Subito dopo il 1907 ha inizio la sua maturità artistica
Il suo nome è stato sussurrato per qualche decennio in Romania durante la dittatura di Ceausescu. E’ stata un mito per i romeni che sognavano la libertà.
Poter vivere un momento storico di “rivoluzione” nel senso di cambiamento drastico del contesto sociale è un privilegio e una maledizione nello stesso tempo…