Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Apollodoro di Damasco – personaggio della storia antica dei romeni

Feb 22, 2009

E’ uno dei personaggi del mondo antico che suscita anche oggi un interesse particolare non solo per la sua bravura come architetto, essendo uno dei più grandi dell’antichità, ma anche per il fatto di aver lasciato un’impronta artistica nei suoi grandi progetti. Per la storia antica dei romeni lui rimane il personaggio che ha cambiato il corso della storia costruendo un ponte sul Danubio, che ha facilitato nel modo diretto i legami del Impero Romano con il territorio conquistato. Testimonianze sul ponte costruito di Apollodoro di Damasco fornisce lo storico Cassius Dio che lo considerava una “meraviglia” della storia della antichità. Su ordine di Traiano, Apollodoro di Damasc, il più famoso ingegnere del tempo, costruisce fra Drobeta e Pontes, nel anni 103 – 105, un ponte fisso sopra il Danubio, sul quale le legioni romane passano nell’ estate dell anno 105.

Come è arrivato il famoso ingegnere sul territorio della vecchia Dacia? Perché l’imperatore l’ha portato proprio un grande specialista per costruire il ponte?

Apollodoro arriva in Dacia accompagnando l’imperatore Traiano nelle campagne daciche in qualità di ingegnere militare. Traianus (98 – 117) è stato uno dei più importanti imperatori del l’Impero Romano. Sotto il suo regno, l’impero arrivò alla massima estensione. Dopo quasi tre anni di preparativi ai confini della Dacia, l’imperatore Traiano concentra, all’ inizio dell’ anno 101 in Mesia Superiore, 13-14 legioni e altre numerose unità ausiliare (per un totale di quasi 150 000 soldati), per combattere contro il regno di Decebalo. Nel 101 l’imperatore lascia Roma, attraversa il Danubio entrando attraverso il Banat in Dacia. A Tapae, nell’estate del 101, Decebal cerca di fermare l’avanzata dei romani. La lunga battaglia finisce con la vittoria romana. Alla fine dell’ anno 101 imponenti forze daciche, accanto ai sarmati e bastarni, attraversano il Danubio ed entrano in Mesia, obbligando l’imperatore Traiano a spostarsi nel nuovo posto di guerra aperto da Decebal. L’ingegnoso piano strategico, non aiuta Traiano per approfittare della vittoria di Tapae, dopo la sconfitta di Decebal tra l’inverno e la primavera di 102 (a Nicopolis as Istrum e in Dobrugea aad Adamclisi), crolla l’iniziativa militare passando per sempre nella parte avversa. Nell’ autunno del 102, la resistenza di Decebal obbliga Traian a fare la pace con il re daco, pace vista da entrambe le parti come un armistizio.

Su ordine di Traian lui inizia costruire fra Drobeta e Pontes, nel anni 103 – 105, un ponte fisso sopra il Danubio, sul quale le legioni romane passano nell’ estate dell anno 105. Il ponte lungo più di un chilometro e rimasto famoso per l’arditezza delle soluzioni tecniche. Una raffigurazione si ritrova in uno dei rilievi della Colonna Traiana.

Nato a Damasco, Apollodor è l’unico grande architetto romano di cui si conoscano il nome e l’opera completa. Nella sua attività di ingegnere militare costruì, nell’intervallo fra la prima campagna dacica (101-102 dc) e la seconda (105 dc), il ponte sul Danubio, del quale rimangono avanzi presso Drobeta (Romania) e un’immagine in rilievo sulla Colonna Traiana. A Roma oltre a un odeon, a un circo e a un ginnasio, realizzò il complesso del Foro Traiano, che fu modello a tutti i fori dell’impero. Alla grande piazza del foro (126 m di lato) si accedeva dal Foro di Augusto attraverso un arco trionfale; al centro era la statua a cavallo dell’imperatore, sui lati si allargavano due vasti emicicli a colonne (i Mercati); di fronte all’entrata si trovava la facciata della Basilica Ulpia a cinque navate interne e absidata sui lati minori. Sul fianco posteriore della basilica si aprivano le due biblioteche, greca e latina, a pianta rettangolare, oltre le quali si accedeva al tempio del divo Traiano. Tra le biblioteche e di fronte al tempio si innalzava la Colonna Traiana (v. Traiano, Marco Ulpio). La critica moderna ha talora attribuito ad A. anche i porti di Ostia, poligonale, e di Centocelle (antico nome di Civitavecchia), a emicicli; gli archi di Traiano a Benevento e Ancona; il trofeo di Adamclissi.

Il legame tra Apollodoro e Traiano risale da quando il padre del futuro imperatore, M. Ulpio Traiano, era stato governatore della Siria, provincia in cui lo stesso Traiano aveva soggiornato. E’ ben probabile quindi che il padre dell’architetto sia entrato nella clientela di Traiano padre, mentre questa era in Siria.Apollodoro forse fu introdotto a Roma da Traiano per essere impiegato nei programmi iniziati dal imperatore Domizian di intenso rinnovamento edilizio della città.

Quale era l’importanza del ponte?

Tra le due guerre tra romani e daci – 101-102 e 105-106 – periodo in cui l’imperatore Decebal è stato costretto ad accettare una pace imposta di Traiano – romani avevano il bisogno di una strada più corta che poteva assicurare una comunicazione più diretta con la Dacia nella prospettiva di vincere il popolo daco. Per superare la difficoltà imperatore Traian prende in considerazione la costruzione di un ponte sul Danubio, l’uno dei ostacoli lo costitutiva proprio la mancanza di una comunicazione diretta con la Dacia. Non a caso l’imperatore Traiano sceglie il posto del futuro ponte su Danubio. Punto strategico di grande importanza Drobeta offeriva un particolare avvantaggio: la scarsa profondità della acqua e larghezza relativamente ridotta del Danubio in questo posto. Apollodoro costrui il ponte tra anni 103-105. I fonti antiche ricordano i dettagli del ponte: 1135 m in lunghezza, 15 m in larghezza, 19 m in altezza, realizzato in legno e sostenuto da pilastri fortemente conficatti nell’incanalatura del fiume; I piloni erano costruiti di mattone, petra e ‘pozzolana’, provenienti dall’Italia), ma non si conosce nulla sul metodo di costruzione. Numerosi ricercatori presumono che Apollodoro ha deviato il corso del Danubio determinando cosi una diminuzione del livello dell’acqua.

Alla fine dei lavori la sua guardia era assicurata da Drobeta e Pontes. L’accesso sul ponte non era possibile se non attraversando questi castri. Alla fine della dominazione romana in Dacia, il ponte è stato distrutto più volte. Oggi si possono vedere ancora i piedi del ponte sul Danubio; nel 1858, quando il Danubio ha registrato un livello dell’acqua molto basso, è stato possibile vedere anche la parte del ponte che si trova sotto acqua. Malgrado le pochissime tracce rimaste dal ponte di Apollodoro di Damasco, questo rimane uno dei più grandi monumenti dell’antichità.

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