Un pubblico numeroso ha partecipato sabato, 21 Marzo 2015, alla serata letteraria organizzata dal Centro Culturale Italo-Romeno di Milano presso il Consolato Generale di Romania, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia. Un tema generoso scelto, allo scopo di evidenziare le principali caratteristiche e le tendenze nella poesia contemporanea, ha coinvolto gli invitati di grande rilievo, italiani e romeni, in un dibattito interessante moderato da Violeta Popescu e Florentina Nita.
In apertura, nel saluto di benvenuto, il Console Generale della Romania George Bologan ha sottolineato l’importanza di sostenere tali iniziative, sotto forma di dialoghi interculturali, come occasioni di avvicinare le persone e dare spazio all’espressione del valore estetico.
Florentina Nita ha reso omaggio alla “poetessa dei Navigli”, Alda Merini, natta proprio nel giorno di 21 Marzo del 1931 e scomparsa il 1° novembre del 2009, leggendo due delle sue poesie: “Sono nata il ventuno a primavera” e “A tutti i giovani raccomando aprite i libri con religione”.
E’ stata allestita una mostra di libri d’artista di Daniela Nenciulescu, frutto di un lavoro di interpretazione plastica ispirata alle poesie di Florentina Nita e Paola Pennecchi, che danno nuove forme di espressione ai testi, nel campo visivo. La trasformazione tridimensionale, con metodi e strumenti specifici, avviene nel rispetto più assoluto del contenuto lirico, senza mutilazioni o estrazioni parziali, arricchito di un contributo artistico personale che coniuga spirito e materia. Con l’occasione l’artista ha fatto una donazione di una delle sue opere al Consolato, considerata importante dal Console Generale Bologan in quanto laddove la parola non arriva c’è lo spazio per l’espressione della pittura e altresì dalla scultrice come un suo ringraziamento per il patrocinio.
La poetessa Paola Pennecchi ha presentato “Traslochi”, un libro con due sensi di lettura: Poesie, con testo in italiano ed inglese, e Fotografie, realizzate dalla fotografa americana Alison Harris, che dialogano in reciproca autonomia su un tema comune. Attraverso le parole e le immagini si rivivono ricordi e suggestioni degli spostamenti, metaforici e reali. Il libro è stato anche l’oggetto di una mostra, poesia “esposta” essendo un altro tema sul quale l’autrice sta lavorando. Paola Pennecchi ha espresso la sua soddisfazione per il fatto che, in un assoluta consonanza, tra la poetica forgiata di una poetessa italiana e l’arte di una fotografa americana, il cerchio si sia chiuso con le creazioni artistiche di una scultrice romena, dimostrando che solo in collaborazione si possono abbattere i confini delle arti. Come frequentatrice degli ambienti letterari milanesi e collaboratrice con artisti e poeti del gruppo Mitomodernista, si è resa disponibile a fare portatrice del messaggio dei poeti romeni che vogliono interagire, collaborare e organizzare attività comuni con i poeti italiani.
Il dialogo con Menotti Lerro, Laureato in Lingue e Letterature Straniere e autore a numerosi libri di poesia, prosa, critica letteraria, saggistica e aforismi, ha permesso di individuare temi e concetti fondamentali, dalle tanti definizioni possibili della poesia, passando per l’universalità del messaggio, il discorso filosofico, la conoscenza degli strumenti tecnici e la coscienza critica nel scrivere poesia, fino ad individuare la sua missione oppure a concludere che “la poesia non serve a niente”. “Penso che oggigiorno molti poeti scrivono poesia in un modo un po’ estemporaneo, cioè chiunque crede di potersi accostare al foglio, anche perché non c’è una profondo coscienza critica per determinare cosa realmente è poesia e cosa non lo è. Grazie alla liberazione del verso, della rima, ecc. ha creato una specie di malinteso dove tutti sembrano potersi improvvisare poeti, tutti sembrano potersi improvvisare critici e dove non vi è un depositario di verità per quanto riguarda il valore di un testo. Invece, tutto ciò deve esistere anche nella nostra contemporaneità.” afferma Menotti Lero. Il fatto che, da un lato, la poesia ed i poeti trovino uno spazio limitato nella nostra società, sui media, nei programmi televisivi, nelle librerie e quant’altro non lo impedisce di affermare che, come una cosa preziosa, deve essere custodita bene, non mostrata a chi non interessa e che i poeti non devono “gettare i diamanti ai porci”. Il pubblico ha potuto apprezzare la lettura in romeno ed italiano di alcune delle sue poesie tratte dal libro Poeme alese, edito da Genesi nel 2013, un’edizione bilingue romeno e inglese sul progetto coordinato da Lidia Vianu dell’Università di Bucarest.
La presentazione dell’attività della collaboratrice del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, Florentina Nita, e dei suoi libri di poesia, tutti pubblicati in Romania e in lingua romena è stata l’occasione per evidenziare la voglia di scrivere nella lingua materna che permane anche quando si vive lontani dalla patria e le difficoltà nell’intento di tradurre dal romeno in italiano la poesia di fattura classica, per la quale ha una predilezione. L’ultima raccolta, “Zidiri de cuvant”, edita questo mese da Vivaldi Editrice di Bucarest, ha come immagine sulla copertina una foto realizzata dall’artista fotografa presente alla manifestazione Diana Pascu, un vero poema di colori, luci e ombre.
Da Iasi (Romania), città di grande tradizione culturale, candidata per diventare Capitale Culturale Europea nel 2021, lo scrittore e pubblicista Marius Chelaru ha portato per i lettori di lingua romena le riviste: “Convorbiri literare”, “Poezia”, Carmina Balcanica”, “Kadō. Calea Poeziei”, di cui è redattore, è un messaggio di apprezzamento e comprensione per tutti quelli che vivono lontano dalla Romania ma trovano desiderio di scrivere e pubblicare in lingua romena. La buona notizia è che in queste riviste, dove sono pubblicate poesie romene in lingua originale o tradotte in o da altre lingue, c’è spazio anche per i poeti di lingua romena che vivono all’estero, che vengono raggruppati e “mappati” periodicamente, a secondo della zona in cui vivono, come segno di appartenenza alla lingua romena. L’unico criterio di selezione per la pubblicazione permane il valore, senza distinzione tra classico e moderno.
Un grande amico della Romania e un sostenitore dei giovani talenti romeni partecipanti ai concorsi letterari internazionali, il poeta Alessandro Villa è il fondatore del “Centro Giovani e Poesia” di Triuggio. Girando in parecchi paesi dell’Est dell’Europa ha riscoperto nella gente il valore che danno alla cultura e alla storia di un popolo, ha avuto la soddisfazione di trovare la metafora come espressione poetica che non è più usata nella poesia italiana. Nel organizzare i laboratori di poesia, ha dovuto proporre dei temi e metodi come gioco per avvicinare alla poesia i bambini. Anche i genitori hanno un ruolo importante nell’orientamento dei loro figli a dare la giusta importanza alla poesia ma purtroppo oggi essa viene considerata inutile.
E’ per il terzo anno consecutivo che Il Centro Culturale Italo-Romeno ha organizzato un evento per festeggiare la Giornata Mondiale della Poesia. Quest’anno il dialogo tra i poeti italiani e romeni è stato forse più ampio e profondo. “Poesia, quando è tale, può entrare ovunque e concimare con la sua grazia e fare rinascere i fiori della speranza”, afferma Paola Pennecchi. Mentre Marius Chelaru considera che “i poeti hanno tanti lettori quanti meritano, nel senso che riescono ad essere convincenti solo nella misura in cui viene percepita la bellezza della loro poesia”. In questo senso possiamo aggiungere che stasera i poeti hanno conquistato un pubblico di qualità, quale pubblico ha fatto un’ottima scelta di avvicinarsi alla poesia, quella vera, capace di estrarre l’essenza dalle cose, mostrarla in tutto il suo splendore e sollevarci dal nostro essere quotidiano. E anche fare da ponte nei dialoghi interculturali. “Al di la della nostra appartenenza etnica, questa sera abbiamo parlato tutti la lingua della bellezza che è la poesia.” ha apprezzato il Console Generale George Bologan a conclusione dell’evento.
Il rinfresco offerto dalla pasticceria artigianale italo-romena Divo’s Caffè di Milano, via Fabbio Filzi 15, ha permesso a tutti i partecipanti di vivere un momento di comunità e continuare in un quadro informale il dialogo con gli invitati della serata.
Florentina Nita