Si intitola “ITINERARIA” la mostra personale di arti visive che Luminita Taranu, romena di nascita e italiana di adozione, inaugura il 30 settembre, ore 18.00, presso il Museo Civico “Umberto Mastroianni” di Marino. Allestita dall’architetto Pietro Bagli Pennacchiotti, l’esposizione, che rimarrà aperta fino al 23 ottobre, è patrocinata dall’Ambasciata di Romania in Italia e dall’Accademia di Romania in Roma. Luminita Taranu presenta nello spazio del Museo Civico “Umberto Mastroianni” di Marino una selezione di 34 opere sul concetto del tempo attraverso la memoria soggettiva e la memoria oggettiva, filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo, da anni al centro della sua ricerca.
Partendo dall’idea che il suo lavoro riflette un attraversamento geografico e temporale in costante trasformazione evolutiva e dialettica, l’artista, romena di nascita e italiana di adozione, ha scelto una serie di opere che, insieme, potessero trasmettere l’idea del passaggio temporale del suo cammino artistico, riportando momenti rappresentativi, approfondendo alcuni concetti quali: le tavole anatomiche, il concetto del tempo nella memoria soggettiva; le strutture; il rapporto postclassico tra il corpo umano dal punto di vista anatomico e il corpo umano come opera d’arte; le evocazioni mentali e materiche che fanno riferimento al valore evocativo del corpo umano come opera d’arte che implica il rapporto tra il valore spirituale storico-simbolico e il valore delle materie che lo raffigurano; il restauro che attribuisce alla sua opera la dimensione astratta del tempo attraverso un atto controllato di distruzione parziale e recupero delle lacune-mancanza; l’attuale problema della crisi ambientale, il recupero dell’equilibrio e dei valori, il rapporto uomo-natura; il concetto di multiculturalità, il concetto del tempo attraverso la memoria oggettiva che, interpretando la materia archeologica, re contestualizza l’antico attraverso il pensare e fare contemporaneo.
In questo senso, considerando le caratteristiche storiche e archeologiche del Museo Civico che rappresenta una tra le più importanti testimonianze architettoniche della storia della città di Marino, insieme a Pietro Bagli Pennacchiotti, autore del progetto di allestimento, si è prospettato un “itineraria” costituito dalle sue opere esposte nelle articolazioni del grande spazio comunicante, creando un dialogante filo connettivo tra l’antico e il contemporaneo.
“Mi ha impressionato la vita dell’edificio, il suo incredibile attraversamento storico con un percorso di trasformazione architettonica e funzionale che ha cominciato nell’età romana, tra il I e il II sec. d. C. Acquistata nel 1974 dal Comune di Marino come sede di manifestazioni culturali, divenuta negli anni 2000 il Museo Civico archeologico, inaugurato in occasione dei festeggiamenti della settantaseiesima Sagra dell’Uva, Museo che onora oggi con il nome il grande artista moderno di fama mondiale Umberto Mastroianni che ha vissuto e creato tante delle sue opere nella città di Marino. Questo aspetto di trasformazione, cambiamento e evoluzione dello spazio museale mi ha ispirata nel concepire e strutturare la mostra.”
Scrive nella presentazione della mostra Alessandro Masi: “Tuttavia, questi suoi spazi dipinti si nutrono di un tempo che non è quello cronologico, ma analogico. Il suo concetto di Kronos è racchiuso nel battito della memoria argomentativa, quella più prossima ai confini dell’immaginario archetipico, laddove la fantasia si unisce alle strutture antropologiche del visivo. In altre parole, è come se l’artista conoscesse la fonte di tutte le ombre platoniche e le facesse riemergere una ad una da quella mitica caverna che è il Mito. In tal modo, mito e rito, spazio e memoria, storia e leggenda, pieno e vuoto, segno e disegno vanno ricomponendosi come in un grande mosaico frammentato dove le verità vanno ricercate più nella coscienza di chi guarda che nella realtà dell’assurdo visibile e tragico quotidiano. ”