L’Italia al Transilvania International Film Festival, con un’ospite di gala: Sofia Loren.
Il cinema è un’opportunità culturale per conoscere altre realtà e Paesi. I Festival offrono un’occasione straordinaria di conoscere la cinematografia mondiale; più delle volte circoscritta a quella di Hollywood; in tutta la sua forma e diversità, considerando l’arte cinematografica una parte essenziale della cultura e dell’identità nazionale.
Il Transilvania International Film Festival, uno dei più importanti festival del cinema dell’Europa Orientale, che si è svolto nella sua quindicesima edizione nella città transilvana di Cluj-Napoca dal 27 maggio al 5 giugno 2016, quest’anno ha dedicato un’attenzione speciale all’Italia.
Il Festival ha, infatti, registrato diverse presenza italiane. Nella giuria per la scelta del vincitore del miglior cortometraggio romeno è stato chiamato a far parte Fabrizio Grosoli, dal 2013 co-direttore artistico del Festival del Film di Trieste, il più importante festival italiano dedicato al cinema dell’Est Europa.
Tra i film proiettati nell’ambito della sezione Supernova è risultato di grande interesse e apprezzamento il film “Mediterraneo” del regista italiano Jons Carpignano. Girato tra Italia, Francia, Stati Uniti, Germania e Qatar, il film affronta un tema caldo dei nostri giorni, la fuga dalla guerra e le problematiche dei rifugiati politici costretti a scappare dalla loro terra, intraprendendo pericolosi viaggi dall’Africa verso l’Italia alla ricerca di una vita migliore, e spesso, costretti, invece, a fare fronte alle ostilità, alla violenza e alla lotta per la vita o la morte.
Nella categoria Cinema, mon amour è stato presentato il documentario di Fabrizio Maltese “Cinquanta giorni nel deserto”, pellicola che racconta il backstage e il dramma umanitario del regista belga Joachim Lafosse e degli attori del suo cast, quando nel 2015 iniziano a girare il film The White Knights per tutto il Marocco.
Come candidato anche al Premio Fipresci (Federazione Internazionale dei critici cinematografici), è stato presentato il capolavoro “Bella e perduta” del casertano Pietro Marcello. Un film visionario e poetico che attinge dal mito di Pulcinella, dalla letteratura di Pasolini e Carmelo Bene, da Esopo e Orwell, con protagonista il bufalo Sarchiapone, accompagnato da Pulcinella nel suo viaggio dal Casertano alla Tuscia, partendo dall’abbandonata Reggia borbonica di Carditello e passando per la Terra dei fuochi, a cui apparteniamo e ci appartiene. Una terra bella e perduta, che soltanto l’abbandono del nichilismo potrà salvare e restituire a tutti noi, suoi cittadini e passeggeri.
E infine, il TIFF ha registrato la presenza speciale di Sofia Loren, che ha ricevuto il Premio alla Carriera nella serata di chiusura, presentata da Madalina Ghenea, nota al pubblico italiano, in quanto valletta del Festival di Sanremo di quest’anno. “Un onore per il TIFF la presenza dell’attrice italiana Sofia Loren. È un incontro che ho desiderato da anni e alla fine ci sono riuscito. Sofia Loren è un idolo per molte generazioni, una presenza energica e affascinante, con una popolarità enorme in ogni angolo del mondo”, ha dichiarato il Presidente del TIFF, Tudor Giurgiu.
La Loren, per la prima volta in Romania, è stata accolta come una vera diva dal popolo di Cluj, che ha accolto la sua uscita in scena con una standing ovation. La proiezione del film “Matrimonio all’italiana” con Marcello Mastroianni, in onore dell’attrice napoletana, ha registrato in poche ore il tutto esaurito.
Il TIFF può essere un’ottima opportunità di intermediazione culturale tra l’Italia e la Romania, due Paesi molto vicini, dal punto di vista storico-linguistico, che spesso si respingono, ma che invece potrebbero, anche attraversi questi eventi, raggiungere una sinergia proficua per entrambe le parti nella crescita comune verso fini culturali sempre più alti.
Ida VALICENTI