Inaugurata ieri – domenica 2 aprile 2017 – al Palazzo Maggi di Nogara (Verona) una bellissima mostra di uova di Pasqua proveniente dalla Romania della regione Bucovina.
Inaugurata ieri – domenica 2 aprile 2017 – al Palazzo Maggi di Nogara (Verona) una bellissima mostra di uova di Pasqua proveniente dalla Romania della regione Bucovina.
Rediviva Edizioni è lieta di annunciare l’uscita del libro: Diario della Felicità, di N. Steinhardt, alla seconda edizione in italiano (prima edizione: Il Mulino, Bologna, 1995), nella traduzione di Gabriella Bertini Carageani, a cura di Gheorghe Carageani.
Ileana Mălăncioiu, membro corrispondente dell’Accademia Romena e nota personalità del mondo letterario romeno considerava il Diario della felicità, come il libro più importante pubblicato in Romania dopo il 1989.
Tutto intorno a questo libro è rivestito di straordinario, a partire dall’esperienza di vita dell’autore – ebreo convertito al cristianesimo e battezzato in galera – e a continuare con la storia del manoscritto che sta alla base del libro. Esistono, di fatto, due manoscritti in romeno di questo libro: il primo, confiscato inizialmente dalla Securitate (la famigerata polizia segreta romena durante gli anni della dittatura, comunista) e poi restituito all’autore; il secondo, più esteso, interamente riscritto da Steinhardt dopo la confisca della primo. Entrambi sono stati, in seguito, da lui completati, corretti e nascosti. L’attuale edizione riproduce la prima delle due versioni.
Da allora ho conosciuto tante romene e romeni, sia in Romania, sia in Italia, scoprendo una ricchezza di talenti e di capacità, soprattutto in campo culturale: scrittori, poeti, artisti, persone appassionate di cultura e delle tradizioni della loro terra. E a questa comunità, presente soprattutto a Milano dove vivo, sono debitore per avermi fatto conoscere e apprezzare personaggi e interpreti di una grande tradizione culturale, che da Eminescu a Eliade, da Ionesco a Cioran arriva fino ad oggi, toccando ambiti culturali diversi: poesia, teatro, narrativa, memorialistica (non posso non ricordare qui Nicu Steinhardt con la sua straordinaria opera memoriale, purtroppo semisconosciuta al pubblico italiano, Il diario della felicità). Una tradizione che trova piena espressione anche negli autori contemporanei, alcuni dei quali ho avuto la fortuna di incontrare e conoscere, come Bujor Nedelcovici, Micaela Ghiţescu, Stelian Țurlea, Ingrid Coman. Molti dei protagonisti di questo straordinario fermento culturale vivono oggi fuori dalla Romania e contribuiscono a far conoscere e diffondere non solo la letteratura romena, ma quel singolare rapporto tra memoria e letteratura che, da osservatore esterno, mi sembra una dei contrassegni più caratteristici della loro produzione artistica.
Violeta Pătrunjel Popescu è a Milano dal 2004. Si è trasferita con il marito e ora vive, con due figli, ad Arcore. Occhi azzurrissimi, pronuncia italiana quasi perfetta, è tra i fondatori del Centro Culturale Italo-Romeno di Milano. Un’idea nata nel 2008 da un gruppo di volontari romeni con una convinzione: il modo migliore per creare aggregazione e far conoscere il proprio Paese è tramite la cultura. Violeta è instancabile, onnipresente a ogni incontro, presentazione, mostra: l’entusiasmo per il proprio Paese e per l’interculturalità traspare da ogni parola o sguardo. È originaria di Braşov, in Transilvania: i genitori, nati negli anni ’40 del secolo scorso, all’epoca di Nicolae Ceaușescu lavoravano in fabbrica in condizioni durissime e Violeta, prima di andare a scuola, alle sette del mattino, conduceva al pascolo le mucche, portando con sé dei libri da leggere. Vivere in campagna però era una fortuna: il cibo non mancava mai. In Romania Violeta si è occupata di museografia e ricerca storica, ha insegnato e a Milano è impegnata come mediatrice culturale, con numerosi saggi all’attivo.
In occasione della Giornata della Cultura Nazionale e l’anniversario del grande poeta romeno Mihai Eminescu (1850-1889), presso il Consolato Generale della Romania a Milano, si è svolto un’incontro culturale per ricordare la figura del grande poeta romeno, ma anche di mettere in rilievo il ruolo della cultura, dell’integrazione, dell’identità culturale romena nella vita dei romeni che vivono all’estero.
Florentina Nita è nata in Romania dove si è laureata in ingegneria elettronica. Ha lavorato in diverse realtà industriali e ha partecipato attivamente alla vita sociale e culturale nel suo paese di origine. Dal 2000 vive in Italia e continua a svolgere un’attività professionale nel settore IT e nel contempo coltivare la sua passione per la letteratura. Le sue creazioni sono state premiate nei concorsi letterari internazionali e sono presenti in antologie e riviste letterarie. Dal 2011 al 2015 ha pubblicato 4 raccolte di versi in lingua romena. Il critico letterario romeno Valeriu Râpeanu considera la sua lirica come: “l’espressione di una diversità di sentimenti e interrogazioni, di momenti vissuti di pienezza spirituale o di nascosti dolori, di manifestazioni esuberanti o strazianti incertezze. E tutto questo perché la poesia di Florentina Nita sorge disinvolta, inalterata e lineare da un’anima che aspira in continuazione a tutto ciò che è puro e bello”.
Il numero dei romeni che vivono in Italia aumenta ancora. Nonostante la prolungata crisi economico-occupazionale attraversata dal nostro Paese, i romeni in Italia si confermano all’inizio del 2016 come la prima comunità straniera, con 1.151.395 di presenze.Si tratta di un aumento apparentemente contenuto, pari a circa 20mila unità rispetto ai 1.131.839 residenti dell’anno precedente. Tuttavia è invece certamente rilevante se si considera che esso è il risultato essenzialmente del saldo, da una parte, dei nuovi arrivi (stimabili a circa 25mila) e dei nati in Italia (15.796 il dato, ultimo disponibile, al 2014) e, dall’altra, dei ritorni in Romania (sono state 13.518 le cancellazioni anagrafiche nel 2014) e delle acquisizioni di cittadinanza italiana (6.442 il dato, ultimo disponibile, al 2014).
Vengono entrambe dall’Est Europa, con storie diverse alle spalle ma un’identica passione che le divora fin da piccole: la pittura. Cristina Lefter e Lavinia Rotocol vivono ora a Milano, città di approdo di un lungo itinerario esistenziale, e insieme hanno dato vita a una doppia personale ospitata nella sacrestia di Santa Maria del Carmine a Milano: «Remember Est», allestita con la collaborazione del Centro culturale italo-romeno e dell’associazione ASCS onlus, con il patrocinio del Consolato Generale di Romania a Milano.
La giornalista Donatella Ferrario ha raccontato in un’intervista a RRI non solo com’è nato questo progetto, ma anche cosa contraddistingue la comunita romena di Milano.
Intervista AUDIO: http://www.rri.ro/it_it/la_comunita_romena_nella_milano_multietnica-2553411
Il noto autore romeno Mircea Cărtărescu è stato eletto vincitore del prestigioso Premio letterario Gregor von Rezzori per la migliore opera di letteratura straniera tradotta in italiano nell’ultimo anno, durante la cerimonia svoltasi nel Salone dei Cinquencento a Firenze il 6-8 giugno,.
George Gabriel Bologan, già console generale a Milano, è il nuovo ambasciatore della Romania. Un incarico nel quale rappresenta non solo il suo paese, ma anche gli oltre un milione e centotrentamila romeni che vivono in Italia e che costituiscono la più importante e numerosa comunità straniera. Il neo-ambasciatore ha studiato a Roma, dove ha anche lavorato come vaticanista. Quindi è entrato al Ministero degli Affari Esteri come addetto culturale presso l’Ambasciata di Romania, contribuendo alla realizzazione della mostra “Ori antichi della Romania. Prima e dopo Traiano”, allestita presso i Mercati Traianei, occasione nella quale sono stati portati da Bucarest preziosi artefatti del Tesoro Nazionale romeno.
Festeggiata la “Giornata dei Romeni nel Mondo” nell'ambito del Premio Internazionale di Poesia Giovani e Poesia...
Dalla necessità di spostare visioni, ripensare concetti, annodare fili e reinventare prospettive nasce INNESTI –...
Il ponte che da il titolo alla manifestazione di Bicocca si costruisce anche e, forse, soprattutto, sulla condivisione della cultura: questo il messaggio che il gruppo di intellettuali romeni: insegnanti, scrittori, studenti, ricercatori lancia con la sua opera preziosa di gemellaggio culturale italo-romeno. Mettere in risalto in occasione la “Giornata dei Romeni all’estero” – penso sia una grande considerazione per l’importanza della grande presenza romena in Italia. In questo contesto la partecipazione di Violeta Popescu come rappresentante del Centro culturale italo-romeno di Milano e della casa editrice Rediviva ha portato una testimonianza concreta di cosa significhi operare in senso multiculturale.
Un dialogo poetico, organizzato dal Centro Culturale Italo-Romeno e dalla Casa Editrice Rediviva di Milano, per dare voce a tutti quelli che hanno qualcosa di profondamente umano da portare agli altri, favorendo l’incontro tra culture e la condivisione in un mondo che non ha mai smesso di averne bisogno.
La giovane autrice romena vive a Monza ed è molto appassionata di letteratura. Studia attualmente alla Facoltà di Scienza Internazionali ed Istituzioni Europee presso l’Università degli Studi di Milano. Il scopo della scrittura (Michel Foucault) non è comunicare né convincere nessuno, bensì superare il confine tra realtà e immaginario e l’autrice ci svela in questo senso la gioia interiore che sta provando nella scrittura: “Per me scrivere vuol dire lasciar correre i propri pensieri sulla carta, sfogare i propri dubbi, trovare pace e tranquillità interiore. Quando scrivo la mia vita, diventa un qualcosa di inspiegabilmente bello che è raccontato così come vorrei fosse vissuto, in ogni singolo momento (…)
La collana dei Quaderni Romeni si arricchisce di un nuovo e importante volume della letteratura romena del novecento: Il Principe di Eugen Barbu, nella traduzione di Diana Cristev. “Il vero tema del libro di Eugen Barbu – scrive Eugen Simion (Scrittori romeni di oggi) sarebbe il potere, e il pretesto un’epoca aberrante, crudele e sontuosa della nostra storia: l’epoca fanariota. […] L’elemento essenziale del romanzo Il Principe è un altro: la parabola. Organizzando in tal modo i fatti, Eugen Barbu procede nel modo dei romanzieri moderni per i quali la storia non è altro che un punto di partenza per narrazioni con amare considerazioni.”
Settimana di Studi Intensivi dalla Facoltà di Teologia di Lugano - Università Svizzera Italiana - svolta tra il 15-19...
Il tempo scorre lento, tra le rughe solcate su visi sereni, tra le mani piene di calli dei contadini che tornano dai campi con gli attrezzi sulle spalle, cadenzato dallo scricchiolio dei carretti trainati dai cavalli, carichi di fieno, letame, persone o raccolti vari, a seconda della stagione in cui ti fai il loro incontro; tra le grida dei bambini che giocano liberi per le strade polverose, tra le risate complici delle donne affaccendate… il mondo del villaggio, dal nord al sud della Romania, evoca, come in una ballata popolare, una sorta di vissuto ciclico, quasi mitico, di questa terra mioritica.
Serata incantevole di poesia svolta alla Galleria Spaziotemporaneo- Milano – nell’ambito della mostra dell’artista romena Daniela Nenciulescu. Grazie Paola Penacchi, Florentina Nita, Menotti Lerro.
Dalle collezioni del Museo Nazionale del Villaggio “Dimitrie Gusti” di Bucarest, al MUDEC di Milano
Il punto debole, il tallone d’Achille di ognuno di noi, è ciò che nascondiamo. Il nostro segreto ossessiona gli altri, da cui non riusciamo a preservarlo per molto. Le persone parlano soltanto di ciò che teniamo nascosto.
Il Natale, che è l’evento più grande dopo la creazione del mondo, è vissuto in Romania con tanta gioia e tenerezza. Per noi romeni, come osservava il grande storico delle religioni Mircea Eliade, il tempo della festa è diverso dal tempo quotidiano. Cominciando con la festa di San Nicola e fino all’Epifania, il tempo profano diventa tempo sacro…
Il testo che qui si presenta, Il sangue e il grano, è un ‘ritratto’ della complessa figura del pittore Vincent van Gogh, sotto forma di un commento a una raccolta epistolare del pittore con il fratello Theo, lettere che testimoniano la sofferta formazione dell’uomo e dell’artista. Alla voce del pittore si affianca, in controluce, la voce di Carlo D’Urso; nel suo commento sembra di sentire l’eco lontana dei traduttori e poligrafi medievali che appuntavano ai margini delle “Scritture” il loro pensiero, un’aggiunta di “verbo” al “verbo”, una superfetazione evangelica.
L’11 dicembre 2015, alle ore 17.00, l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospita, nella sala Marian Papahagi, la presentazione del volume N. Iorga, Scritti veneziani.
“Cara Europa ti scrivo…” verrà presentato l’11 dicembre prossimo alle ore 10, presso l’Istituto Bilingue Miguel De Cervantes a Bucarest, alla presenza dell’Europarlamentare RENATE WEBER . Nell’occasione il volume “Cara Europa Ti Scrivo…”. sarà donato a tutti i 150 studenti presenti.
Dopo aver letto “Andiamo in Romania”, edito da Rediviva Edizioni grazie al contributo di chi questo Paese l’ha conosciuto direttamente, la Romania, finalmente, non ci sarà più né ostile né sconosciuta, sarà parte integrante del nostro sapere e la apprezzeremo proprio come merita.
Romena d’origine, di ricchissima famiglia ebrea scappata negli Stati Uniti dagli orrori della Shoah, Ileana Sonnabend è considerata la più influente talent scout del Novecento: da Bob Rauschenberg a Andy Warhol, da Jannis Kounellis a Jeff Koons,
Questa monografia di Radu Dragomirescu è un catalogo serio e severo sulla opera, sul senso segreto della sua realtà, identità frammentaria del nostro tempo. L’artista utilizza le più diverse forme espressive – gradi tavole a matita e gesso, dipinti, disegni a penna, opere tridimensionali.
La sorgente di una donna è l’amore. La sorgente di una donna è il suo uomo.