L’aforisma romeno contemporaneo
Quello aforistico, pur non essendo un genere “marginale”, è un genere assolutamente “marginalizzato” dall’editoria, dalla critica letteraria e dai media. Molti scrittori di aforismi sono costretti a pubblicare le loro raccolte presso piccole case editrici e su riviste letterarie con una bassa visibilità. Talora gli autori mettono i propri aforismi sulla pagina personale di internet oppure li pubblicano in edizioni private fuori commercio. E in qualche modo risultano “invisibili” al pubblico dei lettori.
Woiciech Wiercioch, che è il Presidente della “Associazione Aforistica Polacca”, descrive molto bene le sue difficoltà nel definire una lista di aforisti contemporanei nell’ambito di un progetto di una antologia dell’aforisma polacco del XXI secolo: “I libri degli aforisti non possono contare sulle recensioni, i premi letterari, le menzioni nelle enciclopedie né hanno un posto nella storia letteraria (…) Solo dopo numerosi anni di ricerche ho realizzato un censimento di scrittori polacchi di aforismi. All’inizio ho acquistato delle antologie e dei volumi, poi ho cominciato a selezionare (mettendo in evidenza, riscrivendo, tagliando) aforismi di fonti differenti. Ho scoperto che nel nostro paese centinaia di autori producono regolarmente delle frasi brevi e all’occasione le pubblicano. Ho scritto delle lettere ai pochi editori che pubblicano questo genere letterario, sono entrato in contatto con nuovi autori e ho partecipato a vari eventi culturali. (…) Ho voluto veramente cercare il più grande numero di aforisti perduti o dimenticati (non è stato un compito facile perché molti di essi vivono in piccoli paesi, pubblicano presso editori di nicchia e riviste locali). Sono stato a caccia di forme brevi e concise”.
Analogamente che in Polonia, in altre nazioni d’Europa alcuni studiosi e scrittori di aforismi – in un intenso lavoro di ricerca e studio – hanno tracciato negli ultimi anni una mappa dettagliata dell’aforisma contemporaneo nei rispettivi ambiti geografici. Le nazioni dove l’attività di ricerca è stata più vivace sono la Germania, la Repubblica Ceca, la Bulgaria, la Spagna e ovviamente l’Italia. Nell’area della Ex-Jugoslavia (Croazia, Slovenia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Macedonia e la Serbia) dove ci sono associazioni aforistiche molto attive, in particolare il Circolo Aforistico di Belgrado, le antologie prodotte sull’aforisma contemporaneo sono più di una e i numerosi premi letterari ed eventi organizzati intorno all’aforisma hanno chiamato a raccolta la maggior parte degli autori viventi. E lo stesso si può dire per la Finlandia, terra dei mille laghi e mille aforisti, dove attorno alla Associazione Aforistica Finlandese sono stati organizzati diversi premi letterari ed eventi dedicati all’aforisma con la pubblicazione di una importante antologia dell’aforisma finlandese. L’attenzione per l’aforisma contemporaneo non è ovviamente uguale in tutte le nazioni. In Francia, nazione che ha dato i natali a uno dei padri dell’aforisma europeo, La Rochefoucauld, non esistono antologie dell’aforisma né premi dedicati all’aforisma né tantomeno associazioni aforistiche. Situazione analoga si trova in altre nazioni europee come Belgio, Olanda, Portogallo o Svizzera.
In Romania Efim Tarlapan, scrittore e studioso di aforismi, ha pubblicato nel 2005 la monumentale Antologie cronologică a aforismului românesc. L’antologia copre l’aforisma romeno dalle origini (Dimitrie Cantemir 1673-1723) fino ai giorni nostri. Nella sua introduzione Efim Tarlapan evidenzia alcune delle difficoltà incontrate dallo studioso polacco Woiciech Wiercioch nel lavoro di raccolta e selezione degli autori: “L’aforisma romeno non ha potuto contare su selezioni imparziali né su studi approfonditi che potevano poi dare luogo a volumi monografici. Le antologie tematiche, evitando i testi di autori romeni che si sono spinti oltre i confini dalla diaspora, imponevano la convivenza delle perle sentenziose scritte da grandi studiosi e moralisti come Cantemir, Eminescu, Iorga e Blaga con gli pseudo-aforismi marxisti-leninisti scritti (ma il più delle volte erano pensati da altri!) da Groza, Dej, Ceauşescu (marito e moglie) e – nella Moldavia sovietica, Bucovina del Nord e Bessarabia del sud – da Breznev, Krusciov, Cernenko e altri grandi leader comunisti”. In un contesto dove non ci sono studi approfonditi sull’aforisma e dove impera la confusione tra aforisma e pseudo-aforisma, quella di Efim Tarlapan ha il merito di essere la prima vera antologia dell’aforisma romeno ordinata per autori1. Anche se, occorre dirlo, per ciò che riguarda l’aforisma contemporaneo (quello degli ultimi 25 anni, a partire dalla rivoluzione del 1989 che ha visto la caduta di Ceauşescu), l’antologia di Tarlapan include soprattutto scrittori di epigrammi e scrittori moldavi.
Alina Breje, giornalista, traduttrice e curatrice di alcuni volumi di autori romeni, ha deciso di proseguire il lavoro di censimento dell’aforisma romeno, con particolare attenzione per quelle forme brevi che sono nate negli anni che seguono la rivoluzione del 1989, con la caduta del regime di Ceauşescu. La Breje ha lavorato su diverse fonti e ha usato il cosiddetto sistema del “passaparola”, che in un genere come quello dell’aforisma, privo di visibilità sui media e totalmente ignorato dalla critica letteraria, è l’unico che funziona. Tramite un lungo lavoro di selezione delle fonti (“Il lavoro dell’antologista di aforismi è uno dei più ingrati perché deve estrarre tonnellata di roccia per trovare poche pagliuzze d’oro e qualche pietra preziosa” scrive l’aforista serbo Aleksandar Cotric), Alina Breje ha scoperto e selezionato numerosi scrittori romeni di aforismi, alcuni noti e altri meno noti, alcuni residenti in Romania, altri residenti all’estero. Questo lavoro è stato reso ancora più difficile dal fatto che in Romania non esistono associazioni aforistiche né premi letterari dedicati all’aforisma.
In questo lavoro di ricerca e di indagine ha collaborato anche il sottoscritto. Nel 2011 avevo curato in lingua italiana il libro di aforismi Oasi di sabbia del romeno Valeriu Butulescu (uno degli scrittori di aforismi più tradotti al mondo) e al tempo stesso avevo curato, per conto della Associazione Italiana per l’Aforisma, l’antologia Aforismul în Italia, Antologia Premiului “Torino in Sintesi” – L’aforisma in Italia, Antologia dal Premio “Torino in Sintesi”, una antologia di aforisti italiani contemporanei pubblicata in versione bilingue italiano-romeno a Petrosani, in Romania. In occasione della presentazione di Aforismul în Italia presso l’Accademia di Romania in Roma avevo incontrato alcuni scrittori romeni tra cui Efim Tarlapan, giunto in Italia per presentare il suo libro di poesie, aforismi ed epigrammi Sorrisi da esportare, e insieme a lui avevo ampiamente discusso sull’aforisma romeno. L’idea di partire quasi da zero nel censimento dell’aforisma romeno degli ultimi venticinque anni, lavorando in una sorta di “vuoto bibliografico”, stuzzicava la mia curiosità e la mia passione di studioso dell’aforisma, pur avendo a che fare con un ambito geografico e linguistico diverso da quello italiano. Le difficoltà erano certamente superiori rispetto alla redazione dell’antologia dell’aforisma serbo Afocalypse (Genesi, collana editoriale Aforisticamente, Torino, 2012), dove, lavorando a stretto contatto con l’Associazione Aforistica di Belgrado, partivo da una lista di autori già consolidata.
Il risultato di quasi un anno di lavoro, condotto dal sottoscritto e da Alina Breje, è un censimento di almeno cinquanta scrittori di aforismi romeni contemporanei. In quali modalità e in quali tempistica tutto questo materiale verrà fatto conoscere al pubblico romeno, lo deciderà Alina Breje. Il lavoro è ancora in “fieri” e non si esclude di aggiungere alla lista nuovi autori. Approfittando però dell’enorme materiale a disposizione, ho deciso, in accordo con Alina Breje, di selezionare alcuni degli scrittori più interessanti di questo censimento, proponendo al pubblico italiano, in traduzione italiana, una prima fotografia dell’aforisma romeno con questo volume della collana editoriale Aforisticamente, dal titolo Antologia dell’aforisma romeno contemporaneo.
Gli autori inclusi in questa antologia sono venti. Da Mihai Iosif Pauliuc nato nel 1931, ai due più giovani autori, Iosif. M. Cristian e Goran Mrakić, nati entrambi nel 1979, ci sono quasi cinquant’anni di divario, ma – dal punto di vista bibliografico – molti degli autori presenti in questa antologia hanno cominciato a pubblicare i loro aforismi soltanto dopo la rivoluzione del dicembre 1989, che ha portato alla caduta di Ceauşescu e all’allargamento delle maglie della censura. Non è una esagerazione affermare che chi pubblica aforismi prima di quella data lo fa a suo rischio e pericolo. A proposito della sua raccolta Oasi di sabbia pubblicata nel 1985 in Romania e poi nel 1989 in Texas in lingua inglese con il titolo Sand oasis, su raccomandazione del poeta polacco Czesław Milosz (premio Nobel per la letteratura nel 1980) e con prefazione del poeta polacco Tadeusz Novak, Valeriu Butulescu dirà: “Il volume venne pubblicato senza l’approvazione delle autorità di Bucarest, peccato imperdonabile per quei tempi…”. Alcuni degli autori presenti in questa antologia sono già noti al pubblico italiano. Di Valeriu Butulescu è uscita in traduzione italiana una raccolta dal titolo Aforismi presso Agorà editrice nel 2002 e una successiva raccolta dal titolo Oasi di sabbia nel 2009 presso Genesi Editrice (curata da Fabrizio Caramagna con traduzione di Alina Breje). Di Efim Tarlapan è uscita nel 2012 una raccolta di aforismi, epigrammi, satire, favole e parodie in edizione bilingue (italiano-romeno) con il titolo Zâmbete pentru export – Sorrisi da esportare, curata da Silvana Baroni, con traduzione in italiano di Veronica Bordian, Liuba Croitoru Marian, Claudia Lupaşcu e Tatiana Ciobanu. Alcuni aforismi di Mihai Iosif Pauliuc sono apparsi sulla rivista italiana “Sitarius” tradotti da Cicerone Cernegura. Mentre Victor Martin, Nicolae Petrescu-Redi, Vasile Ghica, Tudor Vasiliu, Sorin Cerin e Gheorghe Gricurcu sono apparsi sul sito da me diretto, Aforisticamente, con una selezione di loro aforismi tradotti in lingua italiana. Di Grigore Vieru si segnala una raccolta non di aforismi ma di poesie, Nimbul de Rouã, tradotta e pubblicata in italiano con il titolo Il Nimbo di Rugiada (i traduttori sono Valentina Corcodel, Tatiana Ciobanu e Claudia Lupaşcu e il curatore Francesco Baldassi). Gli altri autori inclusi in questa antologia non sono invece noti al pubblico italiano e la speranza che – tramite questo ideale ponte e collegamento tra due culture diverse – possano essere finalmente conosciuti e apprezzati.
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Come emerge dalla lettura degli autori presenti in questa antologia, l’aforisma romeno contemporaneo tende alla massima concentrazione linguistica (è disposto quasi sempre su una, massimo due righe) e ha una struttura binaria dove la frase viene scomposta in due parti da una pausa più o meno forte (il punto o la virgola), che produce prima un effetto di sospensione e poi di rapida e puntuta accelerazione verso la chiusura del pensiero. In questi casi nella seconda parte dell’aforisma vi è un paradosso, che capovolge il dettato iniziale creando un effetto di spiazzamento. Nella maggioranza dei titoli e sottotitoli delle raccolte di aforismi compaiono le parole “maxime” (massime) e “cugetari” (pensieri) che sembrano rimandare al modello della “massima” breve e paradossale che ha tra i suoi indubbi maestri il francese La Rochefoucauld.
Un altro modello di rilievo per l’aforisma romeno è l’epigramma. L’epigramma ha una tradizione plurisecolare in Romania e, al contrario del misconosciuto aforisma, può annoverare molteplici premi letterari, festival, eventi, antologie e studi ad esso dedicati tanto che per numero di autori può essere paragonato alla fecondissima tradizione epigrammistica polacca delle “fraszki”. L’epigramma romeno, giocando sul detto e non detto, sul significato fittizio e simbolico e su quello reale, è stato uno strumento di critica e di satira del sistema politico e sociale, ma è anche una forma di umorismo e ironia per dilettare e intrattenere il lettore con il suo tono leggero e musicale, anche per via della struttura in versi e della rima. Molti autori romeni coltivano con lo stesso interesse sia l’aforisma che l’epigramma, talora mescolandoli metodicamente anche nello stesso libro, e questa convivenza è una prova dell’affinità tra i due generi. La struttura dell’epigramma romeno definitoria, ma anche parodistica, iperbolica, allegorica e fiabesca (uno dei principali epigrammisti, Efim Tarlapan, è, non a caso, autore anche di favole, allegorie, parodie, iperboli) è una fonte di ispirazione continua per gli aforisti romeni, tanto che se molti epigrammi altro non sono che “aforismi in versi”, a loro volta molti aforismi si possono definire “epigrammi in prosa”.
Un ulteriore modello che influenza l’aforisma è il proverbio che in Romania rappresenta un patrimonio straordinario, unico al mondo, come testimonia l’opera monumentale Proverbele românilor, curata da Iuliu A. Zanne e pubblicata in dieci volumi a Bucarest agli inizi del novecento (1895-1903). Il proverbio è citato da molti degli autori presenti in questa antologia: “Proverbio – la saggezza dei vecchi e la giovinezza della saggezza” scrive Nicolae Petrescu Redi, mentre Grigore Vieru afferma: “L’unico insegnante di romeno in tutto il nostro paese è un vecchio saggio: il proverbio” e anche “Niente si piega più completamente davanti alla Parola come un proverbio”. E persino il famoso scultore Constantin Brâncuşi tesse un elogio del proverbio ricordando che “se fosse stato uno studioso di morale e avesse dovuto costituire un codice etico, si sarebbe basato solo sui proverbi”. Contaminandosi con il proverbio, l’aforisma romeno diventa proverbiale, precettivo, normativo attraverso l’uso – anche in forma poetica – di immagini e metafore della vita quotidiana (pensiamo soprattutto al mondo degli animali o al ciclo di vita del tempo), “semi di verità” che affondano nelle fonti primarie del mondo e che finiscono per avere un valore esemplare e paradigmatico.
Se la “maxime”, l’epigramma e il proverbio fungono da modelli di riferimento, raramente gli autori romeni presenti in questa antologia sono tentati dal frammento lungo e discorsivo, quel frammento tanto caro per esempio a Nietzsche o Kraus o Cioran. Proprio Cioran appare un modello in ombra nell’aforistica romena contemporanea. Letto, studiato, citato più volte (in alcuni casi persino oggetto di parodia) il suo frammento lungo, metafisico, che si insinua nelle cose per disorganizzarle, perforarle, attraversarle, per mezzo di una lenta e sofisticata analisi degli innumerevoli e insidiosi paradossi dell’esistenza appare come un modello irraggiungibile per gli aforisti romeni, e l’unica eccezione è costituita da Mircea Oprea che nei suoi aforismi lunghi e argomentativi esprime tesi e pensieri molto vicini ai “sillogismi dell’amarezza”, “abbozzi di vertigine”, “assiomi del crepuscolo” del pensatore franco-romeno. Gli autori presenti in questa antologia prediligono piuttosto altri autori. In ambito europeo, oltre ai già menzionati moralisti classici francesi (a cui aggiungerei anche Lichtenberg), uno dei modelli di riferimento è costituito dai Pensieri spettinati del polacco Stanisław Jerzy Lec. Rielaborando la tradizione francese delle “maximes” attraverso aforismi folgoranti e paradossali, Lec denuncia i mali del regime totalitario comunista con il suo tono scettico e catastofista, che tuttavia non esclude l’humour e il lirismo. Il bersaglio di Lec non è solo questo o quel sistema politico, ma il meccanismo di ogni sistema autoritario, non questa o quella assurdità, ma la stessa assurdità del reale con la sua ipocrisia e stupidità eretti a sistema. Modello indiscusso per l’aforisma nei paesi della ex-jugoslavia (Serbia in primis), l’aforisma folgorante e paradossale di Lec è ben presente anche nella scrittura di alcuni autori romeni (ad esempio Valeriu Butulescu, che ha vissuto molti anni in Polonia, e Vasile Ghica che ricorda: “Nel 1973, in una notte lessi 4 o 5 volte il libro di aforismi di Lec, Pensieri spettinati. Da allora mi sono sentito completamente preso da questo genere”). Per chi ha vissuto una parte – più o meno lunga – della sua vita sotto il regime di Ceauşescu, Lec offre un repertorio di metafore e paradossi e riflessioni ironiche che può, in questo modo, essere facilmente adattato al contesto romeno.
Passando dall’ambito europeo all’ambito romeno, uno degli autori più influenti è Nicolae Iorga (1871-1945), scrittore di aforismi e “cugetări” (pensieri). E poi Lucian Blaga (1885-1961) considerato l’esponente indiscusso dell’aforisma romeno del novecento e autore di una celebre definizione dell’aforisma: “Un aforisma è un semplice granello di metallo nobile, ma può avere il peso del mondo… La letteratura aforistica è il sale del pensiero…”. E infine Tudor Muşatescu (1903-1970) scrittore di diversi libri di aforismi, redattore di una rubrica di aforismi e autore di un celebre Dizionario umoristico della lingua romena, ricchissimo di definizioni. Non va poi dimenticato l’influsso di Mihai Eminescu, poeta nazionale romeno (1850-1889) che ha scritto diverse “maxime” e di Tudor Arghezi, altro poeta molto noto (1880-1967).
Questi indicati sono i riferimenti e le fonti principali. Poi, ovviamente, ogni autore “contamina” queste fonti con altri modelli e altri autori: così se l’aforisma di Goran Mrakić è più vicino al modello satirico e apocalittico serbo, Gheorghe Gricurcu ha tra i suoi ascendenti l’aforisma diaristico di Paul Valery, Theodor Codreanu è vicino a Novalis, mentre in Sorin Cerin c’è l’influsso dell’aforisma profetico e sapienziale di origine orientale, e così via. Anche per quanto riguarda la struttura dell’aforisma, il modello di riferimento è la “maxime”, ma questo modello si contamina con altre scritture e generi dando luogo all’aforisma poetico, l’aforisma sapienziale e religioso, l’aforisma diaristico e il ritratto, la battuta e il wit.
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Gli aforismi presenti in questa antologia sono aforismi tratti da libri di aforismi. Sono stati quindi scritti dai loro autori con l’intenzione di scrivere aforismi e di raccoglierli componendo opere esplicitamente aforistiche. Non sono stati quindi inclusi autori che hanno scritto opere esclusivamente epigrammatiche o che hanno affidato i loro aforismi al web senza l’intenzione di raccoglierli in un libro. Non è infrequente trovare il caso di autori che pubblicano i loro libri di aforismi in edizione bilingue (romeno-francese e romeno-inglese, ma anche romeno-turco o romeno serbo). Nella traduzione si è sempre tenuto presente il testo in romeno.
Come nell’antologia dell’aforisma serbo da me curata, anche in questa antologia compare una sola donna a rappresentare l’aforisma al femminile: Elis Râpeanu. A differenza di altri paesi dove spiccano brillanti scrittrici di aforismi (pensiamo solo in Italia a Maria Luisa Spaziani, Alda Merini, Silvana Baroni, Marcella Tarozzi Goldsmith, Maura del Serra, Alessandra Paganardi o, per andare più in là, alla Finlandia, dove Helena Anhava e Mirkka Rekola sono considerate tra le principali esponenti dell’aforistica contemporanea), nei paesi dell’est l’aforisma sembra essere un genere ancora prettamente maschile, e i toni a volte misogini non fanno che rimarcare questa peculiarità.
Non tutti gli autori presenti in questa antologia vivono in Romania. Alcuni come Efim Tarlapan e Grigore Vieru sono nati in Moldavia (ufficialmente Repubblica Moldava il cui territorio coincide grossomodo con la regione di Bessarabia) e hanno diviso la loro vita tra la Romania e la Moldavia, tanto che nei loro aforismi si riferiscono spesso a questa assurda situazione di separazione geo-politica (espressa metaforicamente dalla riva del fiume Prut) tra due paesi con una medesima lingua e tradizione. Goran Mrakić è invece esponente della comunità di scrittori romeni che vivono ai confini con la Serbia e scrivono in lingua serba. È da rimarcare anche il fenomeno della cosiddetta “diaspora” che porta alcuni autori romeni a emigrare dalla Romania e vivere una parte della loro vita in altri paesi (Valeriu Butulescu per diversi anni in Polonia, Ionuţ Caragea in Canada, Sorin Cerin negli Stati Uniti). Fenomeno questo della diaspora che finalmente accomuna questi autori all’apolide E.M. Cioran.
La traduzione degli aforismi è stata effettuata da Alina Breje, con la supervisione del sottoscritto. Per quanto riguarda i titoli delle raccolte aforistiche dei singoli autori presenti nella bibliografia si è deciso di lasciare il titolo in originale. Diversi titoli sono facilmente traducibili, ma alcuni contengono giochi di parole e allusioni storiche e letterarie impossibili da tradurre in italiano.
Nel licenziare questa antologia desidero ringraziare vivamente Alina Breje per il lavoro profuso nella ricerca delle fonti, oltreché ovviamente per la traduzione dei testi. Si ringraziano anche gli autori e gli eredi per avermi gentilmente concesso la riproduzione dei testi in lingua italiana e per i preziosi consigli.
Fabrizio Caramagna