Centro Culturale Italo Romeno
Milano

La Giornata della Lingua Romena

Set 1, 2013

31 Agosto – La Giornata della Lingua Romena

La lingua materna è la lingua in cui pensiamo, parliamo e amiamo. Ci accompagna sempre e non si dimentica mai. Di questo fatto ci rendiamo conto meglio forse quando impariamo altre lingue, facciamo paragoni e cerchiamo somiglianze, ce la mettiamo tutta per farla diventare una seconda lingua madre, ma nonostante l’interesse e l’amore per i vocaboli stranieri quella che ci rende autentici rimane la nostra lingua.

Il 31 Agosto, la Romania e la Repubblica Moldova festeggiano insieme ogni anno la Giornata Nazionale della Lingua Romena, una festa ricca di manifestazioni culturali, artistiche e tradizioni popolari, per ricordare le origini e manifestare la libertà di parlare la lingua romena. Il 31 Agosto 1989 la Repubblica di Moldavia adotta l’alfabeto latino e la lingua romena diventa la lingua ufficiale, in seguito alle manifestazioni della popolazione moldava che chiedeva di ritornare a parlare il romeno, come i suoi antenati.

La lingua romena, parlata principalmente in Romania e in Repubblica di Moldavia, è celebrata in tutte le comunità romene all’estero, con spettacoli di teatro, mostre di fotografia, concorsi di letteratura, poesia e concerti, il gran numero dei partecipanti agli eventi dimostrando l’orgoglio di parlare il romeno e l’amore per questa lingua da parte dei romeni, ovunque si trovino nel Mondo.

Il romeno rappresenta la continuità della lingua latina, parlata ininterrottamente sulla terra conquistata dai romani e lasciata in eredità dagli antenati daci, fino ad oggi. K. Marx l’ha definita ‘una specie di italiano orientale’ facendo allusione alle tantissime somiglianze fra le due lingue.

Ho sempre pensato che tutte le lingue siano uguali per quanto riguarda il rispetto nel parlarle correttamente, sia nei confronti delle persone di madrelingua che, forse ancora di più, nei confronti della lingua stessa; per tutto il tempo occorso alla sua comparsa ed evoluzione per raggiungere la forma in cui si presenta oggi, per le modifiche subite, volute o necessarie, e infine per il ruolo che ha avuto ed ha nella nostra vita. Senza la lingua madre non possiamo essere quello che siamo, nemmeno esprimere tutto quello che vorremo essere.

‘ Parlare della lingua romena è come la domenica. La lingua romena è la mia patria. Perciò, per me, il monte si chiama monte, perciò, per me, l’erba si chiama erba, perciò, per me, la sorgente sorge, perciò, per me, la vita si vive.’ (Nichita Stanescu)

Articolo a cura della dott.ssa Lorena Curiman

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