Riceviamo e pubblichiamo con gratitudine la recensione che il dott. Antonio Manzella, cultore di studi sull’Oriente cristiano, il monachesimo e la mistica comparata, ha dedicato a “Il faro monastico”, recentissima pubblicazione del nostro collaboratore Armando Santarelli.
Recensione del libro di A. SANTARELLI, Il faro monastico. Il Monte Athos attraverso gli occhi dei visitatori occidentali, EDIZIONI FILI D’AQUILONE 2022 –
Il “Faro monastico” è l’attesissima nuova “fatica letteraria” (che ho avuto il privilegio di leggere nella sua primitiva stesura) dell’amico Armando Santarelli, scrittore, saggista e non da ultimo appassionato cultore del Monte Athos – che ha percorso personalmente in lungo e in largo, tra monasteri, skiti e i più sperduti kellíon – già autore di un pregevole libro intitolato La montagna di Dio. Un viaggio spirituale al Monte Athos, pubblicato nel 2009 dall’editore Rubbettino, che consiglio vivamente di leggere.
Quello qui presentato, in realtà, è un libro assai diverso rispetto a quelli che siamo comunemente abituati a leggere sull’Athos, perché prende in considerazione – e l’autore le descrive con una certa dovizia di particolari – soprattutto le opinioni e i giudizi, talvolta contrastanti, contenuti nei resoconti, libri, ecc., di alcuni viaggiatori e visitatori occidentali della penisola monastica del Monte Athos, provenienti per la massima parte dal Nord-Europa, Gran Bretagna in testa (ad eccezione del greco Joseph Georgirenes e del russo Boris Zaitsev, che vissero comunque lungamente in Occidente), attratti in particolare (ma non esclusivamente) o dalle bellezze naturalistiche del luogo o dai tesori artistici e librari custoditi nelle chiese e nelle biblioteche, nei chiostri e nelle aule dei monasteri, o infine dalla vita monastica che vi si conduce.
Le testimonianze raccolte nel presente libro – “che si prospetta come un riassunto critico di opere che hanno significato una migliore conoscenza del Monte Athos da parte dell’Occidente” – coprono un lasso di tempo che va dal XIV secolo all’inizio della 2^ guerra mondiale e comprendono, in primis – a detta dell’autore – “le opere di matrice occidentale unanimemente considerate basilari nella letteratura athonita (Buondelmonti, Belon, Covel, Curzon, Riley, Byron, Hasluck)” e tanto altro ancora.
Ne esce fuori un apprezzabile “lavoro di interpretazione”, interessantissimo e originale – che sarebbe assai difficile trovare in altri libri dedicati all’Athos – e che colma – tra l’altro – una lacuna sull’argomento, almeno in Italia.
Un libro certamente da non perdere per gli amanti del Monte Athos, da sempre a detta dell’autore, “uno dei pochi luoghi al mondo dove le intenzioni e i giudizi del visitatore sembrano soggiacere a regole invisibili e inaspettate, a una forza superiore che rimane ancor oggi sfuggente, indefinibile, misteriosa”.
Esiste […] un Cristianesimo, non contaminato dalla Logica, che si concretizza “nella passione di identificarsi con la natura di Dio, che prende, nelle sue manifestazioni più intense, la forma del misticismo. E al Monte Athos il mistico ha lasciato il suo marchio, ha impregnato l’aria stessa con le sue manifestazioni” ROBERT BYRON (1905-1941) |
Dott. Antonio Manzella