DOMENICA 1° MARZO 2020 – Marteniza/Mărtișor/Martinki
ORE 11 00 -16 00. CAM GARIBALDI – MILANO – CORSO GARIBALDI 27
Il 1° marzo chi sarà di passaggio nel quartiere storico di Milano in cui si sposano modernità e valide memorie del passato, palazzi d’epoca, popolari e di pregio artistico, scoprirà presso CAM Garibaldi la bella tradizione celebrata il 1 marzo: Marteniza/Mărtișor/Martinki . Nel 2017, il Martisor è stato anche inserito nel patrimonio immateriale dell’UNESCO, una proposta fata dai paesi: Bulgaria, Moldova, Romania e Macedonia. In questa occasione e dalla nostra convinzione che è meglio unire che dividere, è nata l’idea di celebrare insieme e organizzare il Festival “Primavera dei Balcani in bianco e rosso ”, arrivato alla quarta edizione. La nostra iniziativa di far rivivere queste tradizioni nasce dal desiderio di condivisione, di volontà di favorire la conoscenza e l’incontro tra gli appartenenti a culture diverse.
Il 1 ° marzo a Milano Festival „Primavera dei Balcani in bianco e rosso“
Siete invitati domenica 1 marzo, dalle ore 11.30 alle 16.00, presso la Sala CAM Garibaldi di Milano per la quarta edizione del tradizionale Festival „Primavera dei Balcani in bianco e rosso“, dove le comunità bulgara, rumena e moldava celebreranno ancora una volta la loro tradizione comune dedicata alla primavera – per creare e scambiare marteniza/martisor (piccolo talismano di lana bianca e rossa). L’evento culturale è stato organizzato dal Centro linguistico e culturale Qui Bulgaria a Milano e dalla Scuola bulgara di domenica a Milano in collaborazione con il Centro culturale italo-romeno-Milano, l’Associazione Italia-Romania. Futuro Insieme, l’Associazione Vatra Neamului-Milano della Moldavia, Associazione Primo passo e gruppo VATRA con il patrocinio del Consolati Generali Bulgaro, romeno e moldavo a Milano.
La celebrazione è aperta a tutti nella sala CAM Garibaldi di Milano, per gentile concessione della Zona 1 del Comune di Milano.
Vi aspettiamo per divertirci insieme nel fare martenitzi/martisor, ballare insieme e condividere i valori e le tradizioni culturali comuni delle comunità balcaniche a Milano.
Il programma
11.30 – 13,30 laboratori di marteniza/martisor
13.30 – 14.30 esposizione dei lavori e votazione della giuria
14.30 – 15.00 premiazione e saluti dai ospiti istituzionali
15,00 – 16,00 balli popolari bulgari, romeni e moldavi
Ogni
anno in alcuni paesi dei Balcani il 1° di marzo e il giorno in cui si celebra
l’arrivo della Primavera. Simbolicamente questo saluto si fa regalando
alle persone care un piccolo amuleto di buona salute. In Bulgaria lo chiamano
Martenitza, in Romania e Moldavia Martisor, in Macedonia Martinki. E fatto di
filo bianco e rosso. Esistono diversi tipi di Marteniza/Martisor/Martinki:
semplici fili rossi e bianchi, nappe, bracciali o bambole di stoffa, lana o di
cotone. Scambiarsi la Marteniza/Martisor/Martinki durante la prima
settimana di marzo è un gesto che risale al IX secolo ed è una delle più popolari
usanze sugli Balcani che si è mantenuta nel corso dei secoli. Il primo giorno
di primavera, il primo marzo, in Romania si celebra il Mărţişor, che in
italiano si può tradurre come “piccolo marzo”. Si tratta di una festa
tradizionale per accogliere l’arrivo della primavera, una ricorrenza molto
sentita tra i romeni ma anche i in Bessarabia. Il filo rosso bianco con un
amuleto (uno scudo in oro o argento, una conchiglia) un tempo veniva legato dai
genitori al polso dei piccoli, offerto dai giovanotti alle ragazze (e viceversa
in Moldavia), oppure scambiato tra ragazze con l’augurio di buona fortuna, di
salute ‘come l’argento lucido,
la pietra del fiume, una conchiglia nell’acqua‘. I fili erano quasi
sempre rossi e bianchi ma potevano anche essere neri e bianchi o d’oro e
argento. Con il passare del tempo il piccolo scudo è stato sostituito da vari
oggetti, in oro o argento, con degli amuleti dai significati più svariati,
seri, sentimentali o divertenti. Il Martisor (che si pronuncia martzisor) o ‘il piccolo Marzo‘, veniva
regalato all’alba del 1° marzo e indossato da 9 a 12 giorni, a volte fino a
quando fioriva il primo albero o sbocciava la prima rosa. A quel punto veniva
appeso a un ramo fiorito con la speranza di vedere i fiori sbocciare tutto
l’anno. A volte invece si continuava a portarlo nei capelli. Si
indossa fino a quando si vede il primo segno dell’arrivo della primavera – una
cicogna, una rondine o un albero in fiore – e poi (non oltre il 1º aprile) si
appendono su un albero, o si mettono sotto una pietra, esprimendo un desiderio.
Ingresso libero!