Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Teofil Paraian. “Il Padre della Gioia” 1929 – 2009

Set 5, 2012

Teofil Părâian – “Il Padre della Gioia” (3 marzo 1929 – 29 ottobre 2009)

“La misura della fede è la misura della vita.”

Grande confessore, Teofil Paraian è stato uno tra i più conosciuti e ricercati monaci rumeni, soprattutto dopo il 1990. Con più di quaranta volumi pubblicati, innumerevoli conferenze e incontri in tutto il paese e all’estero, la sua personalità ha lasciato veri e propri tesori e modelli di vita da ammirare e seguire.

Nato il 3 marzo 1929 a Toparcea, vicino a Sibiu, primo tra i quattro figli di Giovanni ed Elisabetta, riceve al battesimo il nome di suo padre: Giovanni. Fin dall’infanzia deve affrontare un grande problema di salute: la cecità.

Dotato di una personalità straordinaria e un’indole ottimista è riuscito ha superare questa difficile “prova”, diventando una figura di spicco nell’ambito della cristianità rumena.

Dopo aver frequentato alcune scuole per non vedenti , si laurea in Teologia presso la medesima Università di Sibiu sviluppando un’ampia formazione teologica e cultuale. Ma la vera vocazione la trova nella vita monacale, vita che ha sentito sua fin da piccolo. Nel 1953, dopo aver concluso gli studi in teologia, entra a far parte del convento “Sambata de Sus”, come frate prima e confessore poi. In breve tempo diventa uno tra i più rinomati e ricercati monaci confessori della Romania, predicando e confessando incessantemente dovunque veniva chiamato ; diceva con saggezza padre

Teofil: “ un confessore deve avere cuore di padre, cuore di fratello, cuore di amico”. Severo verso il peccato ma comprensibile verso il peccatore ha saputo esporre le sue argomentazioni e i suoi consigli verso il prossimo in una maniera semplice, sincera e piena di bontà tipica della sua personalità.

Grande maestro della parola, è riuscito, attraverso i suoi insegnamenti, ad avvicinare sempre più persone a Cristo, alla cristianità e ai valori immutati della chiesa ortodossa. Fra queste persone una particolare attenzione veniva rivolta ai giovani. Soprannominato “l’uomo della gioia” il monaco della Sambata de Sus amava i giovani ed era amato da loro. Amava i giovani perché ancora “teneri”, malleabili; diceva Teofil:”un adulto è già diventato colui che è mentre un giovane deve ancora divenire. Ha la capacità di crescere,di superare se stesso e può quindi essere cambiato”.

Per questo motivo, ogni volta che veniva chiamato dai giovani, sempre più numerosi, non esitava a rispondere: rispondeva sempre con la sua presenza e i suoi consigli contagiando tutti con la sua grande gioia.

Consapevole del fatto che la sua missione era a volte come “seminare in un terreno arrido” confidava e sperava, grazie alla sua indole ottimista, che prima o poi, i frutti attesi sarebbero arrivati. Per questo motivo, come un apostolo, non ha mai smesso di predicare il verbo di Cristo, la gioia e la pienezza di una vita vissuta in comunione con Dio e con la chiesa. Già, perché i punti cardine dei suoi insegnamenti riguardavano appunto Iddio, la Chiesa e la preghiera. Durante i suoi incontri, il grande Teofil raccomandava sempre di “iniziare e concludere la giornata con Dio”; di “pregare come si può per arrivare a pregare come si deve” e di frequentare la chiesa, luogo di incontro con Dio.

Non vedente ma pieno di “luce”, grande apostolo della parola di Dio, Teofil Paraian è rimasto oggi, dopo quasi tre anni dalla sua scomparsa, più vivo che mai nel cuore e nella vita del popolo rumeno.

Inoltre, le sue proverbiali perle di saggezza, sempre attuali, mantengono viva la sua missione di fede

e invitano alla riflessione: oggi, forse più che mai. Vorrei ricordarne alcune:

“ La misura della fede è la misura della vita.”

“Supera te stesso attraverso la fede e dona te stesso attraverso l’amore.”

“Quello che fai ti rappresenta.”

“ Sono un grande confessore per coloro che mi ascoltano, uno piccolo per coloro che non mi

ascoltano e un confessore buono a nulla per coloro che mi evitano.”

“Pace per coloro che vengono, gioia per coloro che restano, benedizione per coloro che se ne vanno.”

Insieme ai suoi mentori spirituali come Arsenie Boca, Serafim Popescu, Antonie Plamadeala e altri, padre Teofil è stato è rimarrà un punto di riferimento per la cristianità rumena, un uomo pieno di gioia e un promotore della fede cristiana fondata sull’amore.

Grande formatore d’anime, ha lasciato questa vita terrestre con la speranza che la sua “semina”, nonostante il terreno a volte arrido, non tarderà a far vedere i suoi frutti.

Articolo a cura della dott.ssa Mirela Tingire

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