Ştefan Luchian (1868-1916) il poeta plastico dei fiori
Nato nel 1868, in Moldavia, e scomparso nel 1916, a Bucarest è stato il fondatore della scuola romena di pittura contemporanea, chiamato il poeta plastico dei fiori. Ştefan termina nel 1889 la Scuola delle Belle Arti (Bucarest), ottenendo la medaglia di bronzo per un ritratto e per uno studio di natura.
Il suo maestro è stato, in questo periodo di formazione, Nicolae Grigorescu (considerato dai romeni il loro più grande pittore). Ştefan Luchian continuerà gli studi di pittura a Monaco (alla Accademia delle belle Arti, dove esegue copie da Antonio Allegri, detto il Correggio e Rembrandt che si trovavano al museo dell’arte di Bucarest) e a Parigi dove studia alla Accademia Julian e conosce la vita artistica parigina che in questo periodo si trova in piena effervescenza impressionistica. Il quadro ‘Ultima corsa d’autunno’ Ultima cursă de toamnă mostra l’evidente influenza di Manet e Degas. Nel 1900 partecipa con due pastelli all’Esposizione Universale di Parigi. Nello stesso anno appaiono le prime manifestazioni di una affezione al midollo spinale (screlosi multipla).
Poco dopo, paralizzando, non era più capace di tenere il pennello ma chiedeva a qualcun’altro di legarglielo al polso. Così ha dipinto tanti capolavori: La giacca verde, Il lavaggio, I salici della Chiajna, La lavandaia, La fioraia Safta, La cucina monacale, Volto di vecchio, Volto di contadino, Gli anemoni, Le peonie, Violette, Dumitriţe e Văzdoage (nomi romeni per due specie di fiori), Battaglia con fiori sulla strada. Celebri sono gli autoritratti (l’autoritratto con pennello in mano, 1907).
Alla tecnica dell’olio, Luchian mette insieme il pastello (per il paesaggio e per molte delle nature morte con i fiori) col quale arriva ad una maestria ineguagliabile. La fluidità dei contorni, la delicatezza di velluto dei petali sono stati evocati da lui con la tecnica del pastello.
Diana Pavel CASSESE