La scrittrice tedesca di origine romena fuggì dal regime di Ceausescu: si rifiutò di collaborare con la Securitate
Il premio Nobel per la letteratura è stato assegnato alla scrittrice tedesca di origine romena Herta Müller. Nata il 17 agosto 1953 a Nitchidorf, in Romania, figlia di contadini della minoranza tedesca degli svebi, la scrittrice, poetessa e saggista è nota per la descrizione della dura vita sotto il regime comunista di Ceausescu. Nel 1987 fuggì dalla Romania insieme al marito dopo essere stata licenziata nel 1979 (era traduttrice di tedesco) perché si era rifiutata di collaborare con la Securitate, la famigerata polizia segreta del regime. Dopo aver perso il lavoro, per guadagnare qualcosa faceva la maestra d’asilo e dava lezioni private di tedesco. Il suo primo libro stampato in Romania (Niederungen), ma scritto in tedesco, apparve solo in una versione censurata nel 1982. Quando finalmente riuscì a ottenere dalla Securitate il dossier di 914 pagine che la riguardava, Herta Müller scoprì che veniva definita «un pericoloso nemico dello Stato da combattere». Il suo nome in codice non era più Herta, ma «Cristina» alla quale venivano addebitate «distorsioni tendenziose della realtà del Paese».
PREMI – Attualmente Herta Müller vive a Berlino e dal 1995 è membro dell’Accademia tedesca di letteratura. Il suo ultimo libro tradotto in italiano è Il paese delle prugne verdi (Keller editore 2008). Nella motivazione, l’accademia di Stoccolma dice che il premio è andato alla Müller perché con «con la concentrazione della sua poesia e la franchezza della sua prosa ha saputo descrivere il paesaggio dei diseredati». Herta Müller è un’autrice molto nota in Germania e in tutta Europa, dove prima del Nobel ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti. Nel 1994 ha vinto il Premio Kleist, nel 2003 il Joseph Breitbach e l’anno dopo il Konrad Adenauer. Nelle sue opere Herta Müller ha rappresentato gli aspetti più crudi del suo ambiente: la miseria e l’arretratezza culturale della minoranza tedesca del Banato svevo e della situazione politico-sociale della Romania, con un riferimento particolare alla disperata condizione delle donne costrette a subire oltre al giogo politico anche il ricatto sessuale che veniva comunemente praticato all’interno delle fabbriche, la rivolta che ha abbattuto il regime di Ceausescu, ma anche il disorientamento provato in seguito all’emigrazione in Germania. Tra le sue opere tradotte in italiano, si ricordano Una mosca attraversa un bosco dimezzato (Fuoricampo ed.), una novella in Racconti di scrittrici austriache e tedesche (Avigliano), Bassure (David Editori Riuniti, 1987) è la traduzione della sua prima opera Niederungen del 1982, In viaggio con una gamba sola (Marsilio, 1992). Quest’anno Herta Müller ha partecipato a Mantova al Festival della letteratura.
fonte: Corriere della Sera