Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Cipriana Smărăndescu in concerto ad Accademia di Roma

Ott 7, 2012

Cipriana Smărăndescu in concerto ad Accademia di Roma

Sabato 13 ottobre 2012 – ore 20:00

Accademia di Romania – Sala Concerti

…non solo bach…

Partendo dalle danze valacche, transilvane, ungheresi, turche e polacche della Suite Türckisher Eulen-Spiegel (1688) di Daniel Speer (compositore che ha soggiornato Transilvania), si ripercorre lo spirito musicale di una familiglia-dinastia di musicisti – i Bach – tramite le opere di Johann Sebastian, ma anche dei flgli e discepoli (Carl Philipp Emanuel, Christian Petzold) nelle sonorità del violino e del clavicembalo. J.S. Bach – Sonata IV per violino e cembalo obbligato in do minore BWV 1017
Chr. Petzold – Suite in Sol Maggiore dall’ Album per Anna Maddalena Bach
Daniel Speer – Suite da “Tùrckisher Eulen – Spiegel”
C.Ph.E. Bach – Sonata per violino e cembalo in si minore Wq 76
J.S. Bach – Sonata III per violino e cembalo obbligato in Mi Maggiore BWV 1016

Mauro Lopes Ferreira, violino – Cipriana Smarandescu, clavicembalo.

Mauro Lopes Ferreira violino

Nato a Roma, si dedica al violino con Felix Ayo e approfondisce lo studio della musica antica con Enrico Gatti e Sigisvald Kuijken. Inizia giovanissimo la sua attività con varie orchestre di musica barocca in Italia e in Francia; suona con Jordi Savall (Concert de Nations, Hespèrion XX), la Cappella dei Turchini, i Sonatori della Gioiosa Marca e il Concerto Italiano, sia in orchestra che in formazioni cameristiche, esibendosi nelle più prestigiose sale di tutto il mondo (Concertgebouw ad Amsterdam, Societé Philarmonique a Bruxelles, Accademia di Santa Cecilia a Roma, Cité de la Musique a Parigi, Arsenal a Metz, Lincoln Center a New York, Palau de la Musica a Barcellona, Teatro Colòn a Buenos Aires). Nel 2001 è stato invitato come primo violino dall’Orchestra Barocca di Siviglia. Ha registrato per la Opus 111, Armonia Mundi, Astrèe, Alia Vox, Sony. Ha Inciso per Naïve, le Quattro Stagioni di Vivaldi, dove ha interpretato come solista il concerto op. 8 n. 2 ‘l’Estate’ sotto la direzione di Rinaldo Alessandrini.

Cipriana Smarandescu clavicembalo

Diplomata in clavicembalo con Patrizia Marisaldi (Vicenza) e Ogneanca Lefterescu (Bucarest), si è perfezionata poi con Ton Koopman, Andreas Staier, Patrick Ayrton, Pierre Hantaï. Vince vari concorsi tra cui quelli di Milano (Umanitaria), Pesaro (G.Gambi), ottenendo il diploma di partecipazione al concorso J.S. Bach (Lipsia). Si è esibita in importanti stagioni e festival in Italia, Spagna, Francia, Austria e Romania (Auditorium Parco della Musica, Oratorio del Gonfalone, World Bach Festival, Le cinque perle del Barocco, Pietà de Turchini, Festival dei Due Mondi, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Accademia Mozarteum, Filarmonica ‘George Enescu’, Radiodiffusione Rumena, Bach 250, Musica Barcensis), registrando per RTV Rumena, Radio Vaticana, Sarx Records, aliusmodum records. Membro fondatore dell’ensemble aliusmodum, ha suonato come solista in concerti di J.S. Bach, G.F. Haendel e F.J. Haydn e come continuista insieme a importanti nomi della musica antica.
Laureata in musicologia, si occupa di ricerca musicale, giornalismo e didattica, tenendo varie masterclass in Italia.

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Cipriana Smarandescu, intervista; fonte: http://www.baroqueinrome.it

Abbiamo incontrato la cembalista Cipriana Smarandescu all’Oratorio delGonfalone, subito prima del concerto che ha tenuto insieme al violinista Mauro Lopes Ferreira con un programma dedicato al periodo dal tardo Barocco al primo Classicismo.

Baroque in Rome: Innanzi tutto qualche notizia su di te.

Cipriana Smarandescu: Sono nata in Transilvania. Ho trascorso parte della mia vita a Bucarest fino a quando, a ventisette anni, sono arrivata a Vicenza, con una borsa distudio per frequentare il corso di clavicembalo al concervatorio. Ho avuto la fortuna di avere come maestro Patrizia Marisaldi, una delle allieve di Ton Koopman. È stata

un’esperienza bellissima, durata quattro anni, dopo la quale mi sono stabilita a Roma e ho iniziato la mia carriera concertistica. Dopo qualche tempo insieme a mio marito abbiamo formato Aliusmodum, un ensemble di musica barocca, e oggi, dopo più di dodici anni, ancora continuiamo a percorrere la nostra strada, che stasera si ferma al Gonfalone per un bellissimo concerto.

BiR: Da quello che dici, e da quanto si legge dal vostro sito, Aliusmodum è un gruppo a geometria variabile, che modifica il suo organico a seconda dei programmi proposti. Quanti sono musicisti che fanno parte dell’ensemble?

C. S.: Cinque anni fa, nel concerto di apertura della stagione del Gonfalone, in un programma dedicato ai concerti brandeburghesi e ai concerti solistici di J. S. Bach eravamo diciotto musicisti. Ma in genere, come hai detto, scegliamo l’organico in base a quanto richiede il programma che proponiamo. Abbiamo realizzato molti concerti con programmi a parti reali (con un solo musicista per parte, NdR), sia di musica barocca – e mi riferisco ai concerti di Bach cui facevo cenno – sia di musica più recente, come ad esempio le sinfonie di Haydn, che abbiamo eseguite in una versione ‘tascabile’ per quintetto d’archi, flauto traversiere e clavicembalo. Oltre al Barocco e al Primo Classicismo, ci dedichiamo anche alla musica contemporanea con l’ensemble Altrerisonanze; proprio l’anno scorso, sotto la guida di Andrea Riderelli, abbiamo eseguito la Quarta Sinfonia di Mahler in una versione per dodici strumenti e soprano. Quindi oltre al barocco siamo interessati a tutta la musica di qualità.

BiR: Qualche parola sull’associazione Aliusmodum. Si tratta di un’associazione di professionisti della musica o è aperta anche ai semplici appassionati?

C. S.: Aliusmodum è un’associazione di musicisti che lavorano nell’ambito romano. Abbiamo sempre prestato molta attenzione al livello di qualità e di professionalità del nostro lavoro. I rapporti con gli appassionati li curiamo attraverso i nostri giovani allievi, che non solo seguono i nostri concerti, ma si esibiscono anche insieme a noi in occasioni di esecuzioni pubbliche che noi creiamo apposta per offrire loro un’occasione di crescita. Il nostro progetto è di far conoscere la musica barocca anche ad un pubblico molto giovane, che spesso non ha l’opportunità di entrare in contatto con questo

repertorio se non molto in là nel corso degli studi. Riguardo al clavicembalo, ad esempio, la prassi è di studiare dapprima il pianoforte o l’organo per quindi avvicinarsi solo dopo a questo strumento; io invece cerco di mettere in contatto ragazzi molto giovani con il clavicembalo e la sua musica, e posso dire che i risultati sono molto lusinghieri. Ad esempio ho allieva di quindici anni che già suona da qualche tempo in concerto, ha vinto dei concorsi, e un’altra di soli sei anni che esegue dei trilli pazzeschi. Il nostro grande sogno è far amare ai bambini questo tipo di musica e di farli nascere e crescere comemusicisti nel mondo barocco.

BiR: Dove insegni?

C. S.: Insegno in una scuola, dove ho un paio di allievi di cembalo e in più da un paio di anni collaboro con il corso di Musica Antica di Orte, che conta su insegnanti ormai già consacrati nell’ambito della musica barocca. Proprio l’anno scorso siamo riusciti a mettere in piedi una piccola orchestra con dei bambini che erano felicissimi di suonareinsieme ai loro maestri.

BiR: Passando alla vita musicale romana, tu che l’hai incontrata venendo dall’estero, come la giudichi? Quale pensi sia il livello dei musicisti, soprattutto riguardo alla musica antica, che qui a Roma è ancora un po’ fuori dal repertorio?

C. S.: Penso che il livello sia veramente molto alto; manca a volte la ricchezza della

proposta, soprattutto se si pensa a quanto accade in altre parti nel nostro paese. Studiando a Vicenza ho avuto modo di conoscere la vita musicale di quelle regioni e ho constatato che la loro proposta prevede un maggior numero di concerti rispetto a quelli, spesso molto buoni, che mette in cartellone la Capitale. Credo che occorrerebbe offrire al pubblico maggiori opportunità di conoscere questo tipo di musica, eseguita inmaniera filologicamente corretta e convincente. Su questo versante penso si debbaancora lavorare. A parte questa riserva, devo dire che la vita musicale romana offre momenti molto belli.

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