Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Aspetti della scuola romena di balletto in Italia

Nov 13, 2008

In Romania si conosce poco sul contributo dato dalla scuola romena di Balletto in Occidente e la trista realtà deriva dal fatto che la maggior parte dei ballerini  sono partiti negli anni di dittatura Ceausescu. Le regole imposte dal regime erano molto chiare: se un artista  lasciava il suo paese era disgraziato – ovviamente non si parlava più della sua carriera in Romania. Negli anni della dittatura (gli anni 70.’80) sono arrivati in Italia molti ballerini romeni, alcuni diventati insegnanti e coreografi importanti, organizzando delle scuole di balletto: Gabriel Popescu, Stefan Banica, George Bodnarciuc, Marinel Stefanescu, Valentina Massini, Petre Ciortea, Nicolae Pantazzi, Puiu Ciortea, Gheorghe Cotovelea, Cristina Hamel, Ilieana Iliescu, Loreta Alexndrescu, Gheorghe Iancu.
L’argomento ballerini e coreografi romeni in Italia, merita un’attenzione particolare, essendo sicuramente un argomento da approfondire.

Lo sviluppo del balletto in Romania incomincia con l’evoluzione dell’opera lirica. Il primo balletto  nella storia del teatro romeno e basato su temi di danze popolari ad opera di George Moceanu.  Sono state più fasi nello sviluppo del balletto romeno, ognuna con la sua differente tappa, sviluppo dovuto a illustri maestri. Nel 1924 Anton Romanovsky polacca di origine, arrivato in Romania, inizia a costituire una compagnia di balletto, preparando sia i ballerini sia i loro futuri insegnanti. Dopo quattro anni Vera Carally, laureata alla Scuola di Danza Imperiale di Mosca e ha realizzato nel 1932 il Lago dei Cigni con un corpo di ballo interamente romeno.

Balletto - Cosi Stefanescu

Balletto – Cosi Stefanescu

 

Un’altra tappa importante in questa direzione la svolto Floria Capsali, arrivata dal Occidente con una ottima preparazione che è entrata a far parte della Compagnia negli anii. Lei aumentato l’organico ed il repertorio creando un originale accostamento di folclore autentico e danza classica. Nella sua scuola privata di balletto si sono formati tra altri Marie Jean Livezeanu, Mimi Tutunaru ecc. ai quali si aggiungono più tardi Gabriel Negri, Oleg Danovschi, Gabriel Popescu, Gelu Matei, Petre Bodeut, Mitita Dumitrescu, Bela Balogh. Floria Capsali è stata la direttrice dell’Opera Romena e ha  organizzato la scuola statale di balletto dove si sono formati e continuano a formarsi intere generazioni di ballerini.
La nuova sede dell’Opera Romena edificata nel 1953 ha offerto una cornice più ricca ad un’attività già esistente e particolarmente preziosa. Per la prima volta l’Opera diventava un’Istituzione staccata dagli spettacoli d’opera o di teatro, con la quale fino allora collaborava. La direzione del maestro di ballet Oleg danovschi affiancato da Tilde Urseanu si è fatta molto apprezzare. Prima cura dei dirigenti di questa compagnia e stata quella di preparare un repertorio comprendente alcuni lavori della tradizione classica.

Uno dei più noti e interessanti compositori di musica che la Romania ha dato nel mondo del balletto è George Enescu la cui Raposodia Romena ha subito una trasformazione coreografica. Sono affermati in quel periodo: Irinel Liciu e Gabriel Popescu, Gelu Matei, Oleg Danovschi, Stere Popescu, Trixi Checais, Nicolae Bozoaca, Ion Grama, Bojdar Petrov, Ion Alexe, Eugen Marcu, Gheorghe Cotovelea, Pusa Niculescu, Alecsa Dumitrache Mezincescu, Papa Tausinghe-Raducanu, Mimi Bardezian, Larisa Solban – Cluj, Rina Constantin, Simona Stefanescu, Suzi Rumter, Valentina Massini, Gheorghe Constantinescu, – sono le generazioni che tramite l’arte pura e talento hanno segnato aspetti importanti nella storia del balletto romeno.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Balletto si è sviluppato largamente, grazie ai rapporti instaurati con ex. soprattutto all’ex Unione Sovietica. Spesso si parla da una confusione dovuta al fatto che la scuola romena e molto associata alla scuola di ballo russo.  A proposito di questa interrogazione vorrei presentare la risposta date in una intervista dal ballerino e coreografo  Marinel Stefanescu che ha vissuto quel periodo: Noi abbiamo potuto rapportarci solo alle scuole dell’Est, perché non avevamo tanti contatti con l’Occidente capitalista. Pero, il fatto che le relazioni con il grande “amico” dell’Oriente erano ben strette ha avuto sul balletto romeno un’azione benefica. Avevamo dei professori russi, oppure cresciuti nella scuola del balletto russo, come Mihail Mihailovici Gabovici; Era il contatto con un altro mondo, è vero, sempre comunista, ma come artisti eravamo interessati alla scuola della tradizione del balletto; il contatto con i grandi coreografi, ballerini russi, era una ricchezza professionale;  Questo nuovo contato ha portato per i ballerini romeni un beneficio importante: le borse offerte al Teatro Bolsoi a Moscova o al Teatro Puskin a Leningrado.

Un’altra cosa importante da rilevare come affermava la maestra di balletto Loreta Alexandrescu presente con noi questa sera – era il fatto che l’insegnamento in Romania era gratis e dava la possibilità di studiare a tutti..”la mia generazione si è preparata senza costi..studiare non significava dare tanti soldi”. Dopo l’inaugurazione del teatro, il repertorio è stato arricchito da intermezzi operistici e da miniature coreografiche, circa 50 pezzi di vari stili, dall’accademico al neo-classico, al moderno. Un folto gruppo di giovani ballerini si sono laureati all’Accademia di Danza “A. Vaganova” di Leningrado, mentre altri hanno studiato a Mosca.

Durante quegli anni numerosi sono state le prime rappresentazioni con coreografie originali. Tantissime sono le stelle del balletto riconosciute a livello internazionale: Irinel Liciu, Gheorghe Cotovelea, Cora Benador, Eugen Marcu, Valentina Massini, Gabriel Popescu, Sergiu Stefanski, Miriam raducanu, Alexa Mezincescu, Marinel Stefanescu, Ioan Tugearu, Amatto Checiulescu, Petre Ciortea, Ion Alexe, Dan Moise, Cristina Hamel; senza dimenticare il trio: Magdalena Popa, Leni Dacian e Ileana Iliescu. Molti ballerini romeni hanno vinto numerosi premi nell’ambito di Concorsi di Danza prestigiosi come Varna, Parigi, Mosca, Losanna, Helsinki.
Il Balletto Nazionale del Teatro dell’Opera di Bucarest ha preso parte a molti festival e ha svolto tournée in Italia, Cuba, Germania, Spagna, Grecia, URSS, mentre i solisti e i primi ballerini sono stati invitati nei più importanti teatri dell’Europa.
La maggior parte di loro sono ancora coreografi o insegnanti famosi: in Canada Francia, Austria, Stati Uniti, Svezia, Germania, Spagna e Italia come ho già accennato prima.

Lascio alla fine la bella testimonianza fatta dal maestro Iancu, i suoi ricordi dei maestri romeni
La mia fortuna è il fatto che ho avuto al momento opportuno le persone giuste per indirizzarmi sulla strada giusta. I miei primi passi verso questo mondo magico del balletto, gli ho fatto con l’aiuto del professor Constantin Marinescu, mentore di tanti ballerini che mi ha dato fiducia in me stesso. Da lui ho appreso l’arte della danza, la disciplina, ho imparato che se ti avvicini alla perfezione diventi più libero. Il mio debutto a neanche 19 anni,  è stato sulla scena dell’Opera Romena di Bucarest, quando il maestro Danovski, avverando il mio sogno, mi diede d’interpretare il personaggio Siegfried del “Lago di Cigni” di Ciaikovski. Ora penso che il maestro Danovschi, è stato un visionario. È un dovere ricordare la grande ballerina Miriam Raducanu.  Lei ha perfezionato il mio stile, mi ha introdotto nel mondo, era una vera artista, molto particolare. Mi ha fatto sentire la musica di Bach, Mozart e mi ha fatto conoscere il grande Picasso. Le cose buone fatte seriamente nella gioventù diventano più tardi dei grandi valori. E’ stato un privilegio per me conoscere in quel periodo i grandi nomi del balletto romeno: Magdalena Popa, Sergiu Stefanski, Irinel Liciu, Gabriel Popescu, Rodica Simion, Ileana Iliescu, Marinel Stefanescu, Valentina Massini e molti altri che sono arrivati sui palcoscenici internazionali. Sono fiero di essere un prodotto della scuola romena di balletto”.

 

Violeta P. Popescu

intervento in occasione dell’evento Gheorghe Iancu trent’anni di danza in Italia
Spazio Arta, 30 settembre 2008

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