Il Carnevale delle lole in Romania
È tempo di carnevale anche in Romania. Presto partirà il Carnevale delle lole, antica usanza che fa rivivere le tradizioni delle corporazioni degli artigiani della Transilvania, regione storica nel centro della Romania. Questo carnevale, risalente al XII-esimo secolo, preannuncia, in un contesto umoristico, l’arrivo della primavera.
La Transilvania fu colonizzata nel XII-esimo secolo dai sassoni, grazie ai quali conobbe a partire dal Medio Evo un continuo sviluppo economico. Le sette principali citadelle della Transilvania abitate dai sassoni, note come “Siebenburgen”, erano Bistrita, Brasov, Cluj, Medias, Orastie, Sibiu e Sighisoara. Se nel 14-esimo secolo, in Transilvania c’erano circa 19 corporazioni, nella seconda metà del 16-esimo secolo il loro numero era salito a 29 e verso il 1780 ce n’erano 40. Ogni anno, l’ultima domenica di gennaio, si tenevano le elezioni delle corporazioni. Occasione in cui veniva consegnato il baùle con tutti i documenti della corporazione al nuovo capo mastro e ai nuovi garzoni di bottega.
La consegna era assecondata dalle “lole”, personaggi umoristici in maschera che avevano la missione di proteggere e scortare i bauli e che sfilavano per le vie della città. Nel 2008, su iniziativa del Centro Culturale romeno “Petre Tutea”, è stato avviato un progetto culturale di rinvigorimento del Carnevale delle lole, che sarà riportato alla ribalta questo mese in tre città: Bucarest, Medias e Sighisoara.
“La tradizione del carnevale è stata portata nel nostro paese dai coloni sassoni provenienti dall’ovest della Germania, dal sud-est dell’Olanda e dal Lussemburgo. Il nome di “lole” viene dal verbo tedesco lallen- balbettare e accenna al modo di parlare sotto la maschera. L’usanza delle lole, originaria della città transilvana di Agnita, attestata ufficialmente nei documenti nel XVII-esimo secolo, si è andata perdendo con l’emigrazione massiccia dei sassoni transilvani dopo la rivoluzione anticomunista del 1989.
Fu rinvigorita ufficialmente nelle comunità sassoni della Transilvania con la designazione di Sibiu a capitale europea della cultura nel 2007. È una tradizione tutt’ora molto viva ad Agnita. È da cinque anni che il Centro culturale Petre Tutea organizza questo carnevale con tappe in diverse città.
L’edizione 2013 farà tappa, il 17 febbraio, nella capitale Bucarest, il 23 febbraio a Medias e il 24 a Sighisoara. La prima edizione del carnevale delle lole, del 2008, ha segnato la riapertura al traffico pedonale della strada Smardan (ex Strada tedesca), la prima ristrutturata del centro storico di Bucarest, il quale racchiude tante strade intitolate alle corporazioni degli artigiani. Qui vendevano le proprie merci anche i negozianti sassoni ed è per questo che abbiamo scelto la capitale per inaugurare questo progetto. Anche all’edizione di quest’anno, oltre alla chiassosa sfilata delle lole, che indossano costumi neri e maschere dipinte e sono munite di fruste per cacciare via gli spiriti maligni, ci saranno piccole sorprese. Il pubblico avrà l’occasione di vedere, ad esempio, come si confezionano i costumi e le maschere delle lole e di assaggiare prelibatezze culinarie sassoni”, ha raccontato a RRI Mirel Remescu, direttore del Centro culturale ‘Petre Tutea’.
Con lo scioglimento delle corporazioni nel 1882, il Carnevale delle lole fu messo al bando. Fu poi ripreso con delle interruzioni a causa dei vari avvenimenti storici. A partire dal 1969, per 30’anni, durante il regime comunista, fu rinvigorito, ma, durante la sfilata storica erano presentati i prodotti artigianali locali fatti nelle fabbriche sorte al posto dei vecchi laboratori artigianali.
Le lole hanno sempre una sorpresa pronta per i passanti. “Durante la sfilata, coinvolgono il pubblico in una danza tradizionale e chi si lascia coinvolgere e riesce ad indovinare chi è la persona che si nasconde dietro la maschera riceve in premio una frittella calda”, racconta Mirel Remescu.
Le lole sfilano a seconda dell’importanza rivestita nel passato dalla corporazione che rappresentano. La sfilata è aperta dal capomastro della corporazione degli stivalai, seguita dalla corporazione dei sarti e da quella dei pellicciai. L’ultima a sfilare è la corporazione dei bottai. Il momento culminante è quello in cui tutte le lole si tolgono le maschere. Per tradizione, dopo il tramonto la gente rientra a casa per continuare a festeggiare fino all’alba.
A cura di Adina Vasile