„Amo questo paese perché è un luogo unico in Europa, per la sua bellezza unica e intatta, per i paesaggi, la diversità etnica e delle comunità rurali, ognuna con le proprie tradizioni singolari” (…)
Sin dalle sue prime visite in Romania, negli anni ’95, il principe Carlo ha
mostrato un grande interesse per il patrimonio naturale, culturale e
tradizionale romeno. Le sue interviste sulla stampa e in televisione hanno
creato un grande impatto su molti romeni, non solo perché hanno apprezzato
l’approccio del principe – estremamente favorevole all’immagine della Romania
nel mondo – ma anche perché hanno cambiato la percezione dei romeni su se stesi
e sui propri valori. Con il fatto che divenne il proprietario di edifici in
alcuni villaggi romeni, il principe Carlo sottolineò la bellezza delle case
tradizionali, la loro unicità. Nella Valea Zălanului, un piccolo villaggio
nella provincia di Covasna, il principe Carlo acquistò diversi edifici antichi,
più di cent’anni, li rinnovò e una volta all’anno fa loro visita. Altrettanto a
Viscri, nella provincia di Brasov, che ospita la chiesa fortificata sassone,
inserita nel patrimonio mondiale dell’UNESCO, il principe Carlo acquistò una
casa nel 1996, che affitta durante l’anno ai turisti interessati a conoscere
questi luoghi. In entrambi i casi, il principe Carlo non modificò nulla nella
struttura delle case, convinto della bellezza della loro architettura, in
armonia con la natura circostante. Uno dei messaggi che vuole lanciare il
principe Carlo è quello dell’importanza delle aree rurali in Romania, la più
colpita negli ultimi 25 anni, con l’emigrazione dei giovani in città oppure
all’estero. “Amo questo paese, perché è un luogo unico in Europa”. Nel discorso
pronunciato al conferimento del titolo Doctor Honoris Causa dall’Università di
Bucarest (31 maggio 2014), il principe Carlo d’Inghilterra sottolineava
l’importanza della conservazione dei valori culturali ed architettonici, delle
tradizioni del villaggio romeno, un vero tesoro da conservare. Il principe,
diventando un vero sostenitore del nostro paese e della bellezza di questi
luoghi, in questa occasione solenne, dichiarò il suo amore per il popolo
romeno: „Amo questo paese – disse il principe – perché è un luogo unico in
Europa, per la sua bellezza unica e intatta, per i paesaggi, la diversità
etnica
e delle comunità rurali, ognuna con le proprie tradizioni singolari. In questi
16 anni ho imparato ad amare la Romania” (…) nel processo di europeizzazione
auspica che il nostro popolo possa mantenere le cose esattamente come sono, preservando
l’identità culturale e spirituale in uno spazio e un tempo da uniformare, dando
l’esempio dell’Italia e della
Svizzera, dimostrando che si può essere moderni e allo stesso tempo mantenere
le proprie qualità. ”Il principe Carlo ha parlato anche della necessità di
preservare le tradizioni uniche di ogni regione del nostro paese e ricorda la
Bucovina, Maramures, Oltenia, Transilvania. „se sono conservate, vi porteranno
tanti benefici finanziari.”„Forse la gente non vede questo, ma la Romania è un
paese meraviglioso” (…). La terza parte del documentario „Wild Carpathia”,
realizzato dagli inglesi della Travel Channel e intitolato „Forever Wild”,
promuove più zone della Romania, fra le quali la città di Cluj-Napoca, il
Maramureș, il cimitero di Săpânța, Bucovina, i Monti Făgăraș, la Valea Zălanului
e il villaggio Saschiz – venne inserita anche un’intervista con il principe
Carlo d’Inghilterra, che incoraggia la conservazione del patrimonio culturale
rurale. Intervistato dallo sceneggiatore e il presentatore del documentario,
Charlie Ottley come potrebbe conservarsi il paesaggio mitico della Romania, il
principe Carlo dichiarò: „Oggigiorno, è una vera sfida. Prima di tutto, deve
essere convinta la gente di quanto sia prezioso. Bisogna offrire protezione nel
contesto dello sviluppo progressivo. Non si può fermare lo sviluppo, ma la
chiave è quello di lavorare il più possibile, con la gente del posto che, in
nove casi su dieci, e in tutto il mondo è così, non vogliono vedere l’ambiente
distrutto, bensì vogliono trovare i modi e le opportunità per migliorare la
propria vita conservando le tradizioni, siano loro nell’ambiente antropico o
naturale”. Tuttavia, il principe Carlo considera un problema la mentalità dei
romeni nei confronti delle cose tradizionali „la concezione del popolo che le
cose sono vecchie e obsolete,
irrilevanti”. „Allontanano le cose vecchie, ma in seguito giungono ad
apprezzare il loro valore. Spesso, è già troppo tardi, perché hanno demolito
molti edifici o li hanno eccessivamente modernizzate. La grande richiesta di
cibo e delle cose necessarie è ovvia. Ma un aspetto vitale è come ci si può
avvicinare alle comunità locali. Come aiutare la sopravvivenza dei piccoli
proprietari. Questa parte del mondo non è per arare. Se si arasse, si libererebbe
più carbonio, molto dannoso. I pascoli qui sono decisamente unici a livello
europeo e mondiale. Non ho visto mai nulla di simile, non è rimasto qualcosa di
simile da nessuna parte. Sono un gioiello nella corona della Romania”. Può
darsi che la gente non sappia, ma la Romania è un paese meraviglioso. Qui
vivono persone straordinarie, che non si danno per vinti. Hanno vissuto
esperienze terribili, che li ha colpiti molto: le due guerre mondiali e tutte
le altre sofferenze vissute dalla seconda guerra mondiale ad oggi.
Queste persone sono passate attraverso tante vicissitudini, hanno visto molte
sofferenze, distruzioni e le loro vite sono state sconvolte. Dobbiamo loro il
modo di trovare una via per un futuro migliore, che preservi la loro cultura,
le tradizioni e i valori”, disse il principe Carlo. Parlando del restauro di
una casa che possiede in Transilvania, nella Valea Zălanului, il principe Carlo
dichiara di essere stato fortunato ad aver trovato persone meravigliose che gli
hanno insegnato ad utilizzare le tecniche. „In effetti, li ho aiutati a
riscoprire le loro tecniche innate. Voglio mostrare cosa si può fare con queste
case per renderle adatte ai turisti, comprendendo il tradizionale e altrettanto
il moderno. Sono cose assolutamente speciali. Abbiamo bisogno anche della
biodiversità, ma anche di diversità culturale. Il pericolo della
globalizzazione di massa è dato dal fatto che, prima di accorgersene, perdi
l’identità culturale. Questo è il più grande pericolo”, ribadisce ancora il
principe Carlo. „Una delle ragioni per cui provo sempre grande piacere a
ritornare in Romania è la straordinaria bellezza naturale dei suoi paesaggi e
delle sue vergini foreste dei Carpazi” afferma spesso il principe Carlo,
precisando tuttavia, che, „tutto ciò queste possono scomparire rapidamente”. I
Carpazi in Romania sono “un tesoro naturale inestimabile in un continente nel
quale da tempo si sono persi simili tesori” (…). Quello che avete ancora qui in
Romania, è diventato di una estrema rarità. Tanti paesi europei non possiedono
oppure hanno interamente perdute le foreste (…) La maggior parte degli europei
e addirittura la maggior parte dei romeni non sono consapevoli della ricchezza
unica che hanno vicino a loro e non sanno nemmeno che questa si trova in
pericolo. Dobbiamo urgentemente sensibilizzare le persone, sia i giovani che
gli anziani. Ciò a cui mira il documentario Wild Carpathia, ché si riferisce al
rispetto dei valori della natura e del modo nel quale tutto quello che è vivo
si interconnette (…) Abbiamo il dovere di salvare le ultime aree incontaminate
dell’Europa, finché siamo ancora in grado di farlo”.
traduzione e adattamento a cura di Alina Maria CORI
“Andiamo in Romania! 118 p. Annuario del Centro Culturale Italo Romeno,
edizioni Rediviva – 2015