Eugen Ionescu è stato l’unico scrittore romeno che ha fatto parte dell’ Accademia Francese, conosciuto come scrittore di lingua francese, e chiamato Ionescò. Infatti Sua madre, cittadina francese di origine ebraica, si è sposata con l’avvocato romeno Ionescu. Questa è la ragione per la quale Eugen Ionescu ha passato la Sua vita tra la Romania e la Francia, due paesi e due epoche: quella romena e quella francese.
All’età di 4 anni , nel 1913, va con i genitori a Parigi, dove rimane fino al 1924. Ritorna in Romania dove continua i Suoi studi diventando professore di lingua francese.Nel 1938 va di nuovo a Parigi per una borsa di studi, fa il dottorato sul tema della morte e del peccato nella poesia francese.
Tuttta l’opera di Eugen Ionescu può essere considerata come un originale grandissima fatica di scindere dalla banalità dell’esistenza il senso tragico ed assurdo della vita, la fatalità della morte, lo splendore ed in neanto della condizione umana.
Nel primo periodo della Sua carriera ha pubblicato critiche alla validità dello opere delle figure maggiori della leteratura romena, dopo di che ha sostenuto che può dimostrare subito il contrario. Questo comportamento ha destato stupore, comico, confusione.
La prima opera, ‘La cantante calva’, rappresentata nel 1950, non è stata ricevuta con grande entusiasmo dai francesi. Questa opera fa parte della serie delle opere della commedià degli assurdi, dalla quale segue nel 1951 ‘La lezione’, nel 1952 ‘Le sedie’, nel 1953 ‘La vittime del dovere’, nel 1954 ‘Amadeu’, nel 1955 ‘Jacques o la sottomissione’.
Dopo questo periodo seguono le opere dalla dramma , nel 1957 ‘L’assassino senza paga’, dopo, nel 1959 la famosissima ‘Rinoceronti’. Nel 1966 ha luogo la rappresentazione di ‘La sete e la fame’ e dopo ‘Il re muore’. I temi predominanti sono la falsità, la solitudine e l’isolamento.
Nel 1963 scrive ‘ Il pedone del cielo’, nel 1967 ‘Delirio in due’ e dopo, nel 1970, ‘Il gioco del macello’. L’ossesione della morte e la forza motrice delle opere di Eugen Ionescu, dalla morte del pensiero alla morte del linguaggio e della morte dell’individuo incompreso. Segue nel 1972 ‘Macbeth’. Il teatro di Eugen Ionescu è un teatro-gioco, libero e strano. Nel 1973 pubblica ‘Un formidabile casino’, ‘L’uomo con le valigie’ nel 1975, nel 1980 ‘Viaggio nel mondo dei morti’.
Commedia e tragedia sono abbinate nelle opere di Ionescu, la strada luminosa della commedia diventando la strada buia verso la morte.