Vasile Andru
Uccelli del cielo, Edizioni Controluce – 2008
Le vicende parallele di due anti-eroi nella Bucarest degli anni Ottanta
Sandu tenta di guardare che ora è. Non vede niente. Giusto quando si stava alzando dal cumulo di calcinacci, s’impiglia in un pezzo di ferro, ferendosi. Sandu grida e perdona. Perdona via Moşilor, che è tutta in demolizione. Perdona tutto, capisce tutto. Capisce questo pianeta demolito e al buio che, un giorno, non avrà più neanche il sole. Perché anche il sole si esaurirà. Siamo nella Bucarest della metà degli anni Ottanta, in uno dei periodi più bui e drammatici della Romania. La capitale è devastata dalle demolizioni ordinate da Ceauşescu per far posto a una nuova faraonica sede del Potere centrale. Da un giorno all’altro, palazzi, chiese, case private vengono abbattuti, intere famiglie sono sgomberate con la forza e si ritrovano per strada. In questa atmosfera si snodano le vicende parallele di due anti-eroi: il saggio ubriacone Sandu Tariverde, ex professore e letterato, caduto in disgrazia per ragioni politiche e costretto a vivere da vagabondo nelle case in via di demolizione, e Tofana, giovane donna alla ricerca disperata di un visto per l’emigrazione, ossessionata dall’idea della fuga, che tenta di trovare una via di salvezza nelle pratiche sapienziali e di meditazione delle filosofie orientali.
Scritto con mano sicura, in uno stile asciutto e oggettivo, che non concede nulla alla retorica, il libro si legge con il fiato sospeso.
Traduzione di Mauro Barindi.
Vasile Andru è fra i più validi prosatori romeni degli ultimi decenni, autore di una ventina di volumi tra romanzi, racconti brevi, saggistica e critica letteraria. Nel corso degli anni Ottanta ha preso parte da protagonista alla grande corrente di rinnovamento della letteratura romena, proponendo una prosa limpida e originale, di forte impegno sperimentale.