500 mila bambini dell’Est senza genitori o madre: effetto dell’emigrazione soprattutto femminile
L’emigrazione dai Paesi dell’est Europa crea “orfani bianchi”: bambini, cioè, lasciati in custodia ai parenti da genitori che cercano lavoro all’estero. Un recente studio condotto in 25 Paesi per conto della Commissione Europea parla di 500.000 bambini rimasti in Romania, Polonia e Repubbliche Baltiche. La partenza dei genitori, soprattutto delle madri, incide sullo sviluppo psicologico dei figli come conferma, al microfono di Elisa Sartarelli, Silvia Dumitrache, presidente dell’Associazione Donne Romene in Italia
R. – Sì, perché loro crescono con l’amore. Anche un fiore ha bisogno di una carezza, di uno sguardo pieno di affetto. Così anche i nostri bimbi, crescono attraverso il nostro cuore.
D. – Il distacco più difficile per i bambini è quello dalla madre, dunque i bambini e le mamme cominciano a soffrire di depressione, spesso senza neanche esserne consapevoli…
R. – Questo è vero perché tanti bambini rimangono nel Paese di origine, tra le cure dei propri papà, però evidentemente la figura della mamma è vitale, perché loro soffrono per la sua lontananza. Sono tanti, più di 100 i bambini che si sono tolti la vita per questa sofferenza.
D. – Vi aspettate dunque un aiuto a queste donne da parte delle istituzioni italiane o avete fatto richieste anche alla Romania?
R. – Sì, è da più di due anni che sto portando avanti questo progetto. Ho ricevuto tanto sostegno da parte dell’Italia, grazie anche all’ex ambasciatore dell’Italia a Bucarest, il dottor Mario Cospito, che ha conferito il patrocinio al nostro progetto “La mamma ti vuole bene”. Poi c’è anche il comune di Milano, l’assessorato alla cultura… Sono tante le istituzioni e i mass media italiani che ci offrono tanto sostegno e spazio. Certo, sarebbe utile poter creare centri di informazione nel Paese di origine e centri di accoglienza in Italia per le persone che arrivano e anche poter portare i figli in Italia magari per fare le vacanze. Per un figlio è importantissimo vedere la madre che lavora, avere una qualche idea del lavoro svolto dalla mamma, perché altrimenti loro rimangono con l’idea di essere stati abbandonati.
D. – Avete pensato anche di aiutare queste mamme a sviluppare progetti nel loro Paese, quindi in Romania?
R. – L’ideale per le persone che hanno il desiderio di tornare è di poterle aiutare a sviluppare una piccola impresa, per poterle aiutare a rimanere nel Paese di origine e essere ancora accanto ai loro figli. Io sono certa che il desiderio più grande per loro sia proprio questo. Il sogno di una mamma è di poter fare la mamma!
D. – Stiamo parlando di un problema delle mamme, ma anche i papà soffrono questa situazione?
R. – Certo perché loro possono fare i papà… I bambini rimangono con loro ma loro sono i papà e non possono fare da mamma, così perdono la loro identità di capo famiglia e soffrono tanto, specialmente dopo le feste di Natale. Ci sono, infatti, alcune mamme che possono andare a festeggiare il Natale insieme alla propria famiglia, ma dopo c’è sempre un numero maggiore di tentativi di suicidio di bambini e dei loro papà.
FONTE. http://it.radiovaticana.va/news/2013/05/01/500.000_bambini_dell%E2%80%99est_senza_genitori_o_madre:_effett/it1-687924%20del%20sito%20Radio%20Vaticana