In Romania, il momento del modernismo che ha coinciso con l’apice economico-finanziario del paese che aveva un reddito nazionale, negli anni prima della Seconda Guerra Mondiale, maggiore rispetto a quello del Belgio, ha generato un notevole adeguamento alla modernità dell’intera società e cultura nazionale; questa operazione non fu però fatta senza rimpianti e fu accettata come un male necessario, spesso in contraddizione con lo “spirito romeno” e avvolte generando echi xenofobi o addirittura antisemitici, dovuti all’origine non sempre “molto ariana” di alcuni dei suoi protagonisti.