La Rivista “Memoria” di Bucarest (La rivista del pensiero imprigionato) ha festeggiato il centesimo numero all’Ateneo di Bucarest
Mercoledi 4 ottobre 2017 all’Ateneo Romeno di Bucarest con la partecipazione di 800 persone è stato presentato il centesimo numero della rivista MEMORIA – revista gândirii arestate – (La rivista del pensiero imprigionato), un numero estremamente significativo realizzato in collaborazione con l’Istituto Investigativo dei Crimini commessi durante il regime comunista e la memoria dell’Esilio Romeno IICMER. Hanno collaborato inoltre alla buona riuscita dell’evento il Teatro Nazionale IL Caragiale e la Filarmonica George Enescu di Bucarest. Micaela Ghitescu, direttrice della rivista, figura di rilevo della cultura romena ha ringraziato nel suo discorso alle due monache dal monastero Voronet: dr. Gabriela Platon e Elena Simionovici, la giornalista Maria Toaca arrivata da Cernăuți, lo storico Viorica Olaru Cemartan da Chișinău. Sono intervenuti durante la serata: Emil Constantinescu – presidente della Romania nel periodo 1996-2000, Micaela Ghitescu – presidente della Fondazione Culturale Memoria, Nae Constantinescu – rivista Memoria, Octav Bjosa – presidente AFDPR e sottosegretario di stato per il riconoscimento dei meriti dei combattenti contro il regime comunista in Romania, Radu Preda – presidente IICCMER, Andrei Dimitru – direttore della Filarmonica “George Enescu”.
Nel programma della serata: programma musicale con la partecipazione del coro Gruppo Pasaltic Tronos del Patriarcato Ortodossa Romeno, monologo drammatico “20 anni di Siberia” – dal libro 20 anni di Siberia. Ricordi di una vita di Anita Nandris Cudla, interpretato da Amalia Ciolan, regia di Sorin Misiriantu – inserito nella programmazione del Teatro nazionale di Bucarest IL Caragiale: processo al regime comunista attraverso il teatro”
All’inizio la rivista riuniva nella redazione: Ernest Bernea, Ana Blandiana, Ştefan Aug. Doinaş, Adrian Marino, Ion Negoiţescu, Alexandru Paleologu, Banu Rădulescu, Dumitru Stăniloae, Petre Ţuţea, Ion Vianu, Romulus Vulcănescu.
Un’anniversario ma anche una commemorazione per tutti coloro che hanno perso la vita durante il regime comunista.
«Memoria. Revista gândirii arestate» [Memoria. La rivista del pensiero imprigionato].
Un’iniziativa molto importante all’insegna del recupero della memoria e del passato del popolo romeno è rappresentata dalla rivista «Memoria. Revista gândirii arestate» [Memoria. La rivista del pensiero imprigionato]. Nel 1991, da un gruppo di intellettuali, artisti, docenti universitari e uomini politici – la maggior parte emarginati, perseguitati, addirittura arrestati o deportati nell’arco dei cinquanta anni della dittatura comunista in Romania – è nata la Fondazione Culturale Memoria, con il principale obiettivo di sostenere la pubblicazione periodica della rivista «Memoria», nei cui primi numeri è stato inserito il seguente programma-appello:
Onde poter ricostruire la realtà dei campi romeni di prigionia, ci rivolgiamo a: ex detenuti politici, dissidenti, deportati e loro parenti, amici e conoscenti, ma anche agli ex inquisitori, magistrati, guardiani e a qualsiasi persona che sia stata coinvolta nella realtà della detenzione politica, invitandoli a fornirci i dati relativi all’arresto, cominciando con l’interrogatorio, il processo, le modalità della deportazione, luoghi e condizioni della detenzione (vitto, alloggio, torture, ecc.), ricordi personali e testimonianze raccolte. Ciascuna testimonianza deve essere rigorosamente veritiera. Questi ricordi fanno parte del patrimonio morale e storico della nostra nazione e non bisogna venir meno al dovere di renderli pubblici.
La rivista racchiude un importante patrimonio di testimonianze, documenti, dati e, tramite gli articoli pubblicati e le segnalazioni delle novità editoriali (la rubrica “La Biblioteca della Memoria”) e delle manifestazioni su tematiche anticomuniste (la rubrica “Memoria adesso”), diventa una preziosa risorsa di documenti e d’ispirazione per storici, ricercatori, dottorandi e studenti. Nelle prime pubblicazioni, nella rubrica “Ricerca della persona scomparsa”, era previsto uno spazio in cui le famiglie delle vittime potevano inserire le loro segnalazioni (andate via via diminuendo, vista la possibilità di disporre oggi di grandi mezzi di comunicazione). La rivista contiene anche una rubrica con un elenco delle persone assassinate nelle prigioni comuniste e un registro compilato in ordine alfabetico, iniziato nel primo numero della rivista. Con il numero 80 della rivista il registro è arrivato solo alla lettera E! (testo tratto dal libro Le catacombe della Romania. Testimonianze dalle carceri comuniste, 2014, ed. Rediviva- Milano)
Presidente della Fondazione Culturale Memoria e capo-redattore della pubblicazione è Micaela Ghiţescu (n. 18 luglio 1931), figura storica della resistenza anti-comunista, che ha scontato una condanna alla detenzione politica di tre anni (1952-1955). Nonostante la tragedia che in seguito l’ha privata di gran parte della sua famiglia, si è più volte rialzata e ha cercato di dare un senso profondo alla propria vita. Si è laureata in filologia presso l’Università di Bucarest nel 1957 e si è dedicata alla passione per la letteratura. Ha pubblicato oltre ottanta volumi di traduzioni dalle lingue portoghese, francese, tedesco e inglese che le hanno procurato numerosi riconoscimenti e medaglie.
Foto: Fondazione Culturale Memoria
Articolo a cura di Daniela Nenciulescu