Centro Culturale Italo Romeno
Milano

In uscita il volume: “Le rimesse nel cappotto. Storie di romeni d’Italia” di Andreea Paula Danilescu, ed. Rediviva 2025

Apr 29, 2025

La ricerca di Andreea Paula Danilescu, Le rimesse nel cappotto, Storie di romeni d’Italia, ed. Rediviva, propone una lettura interdisciplinare del fenomeno migratorio romeno in Italia, combinando l’analisi sociologica con la dimensione biografica dei migranti. L’autrice intende dimostrare come l’emigrazione, pur essendo spesso interpretata attraverso parametri economici – in primis le rimesse – debba essere compresa anche nella sua profondità umana, segnata da esperienze di disillusione, solitudine e perdita affettiva. Attraverso la metafora del “cappotto”, ispirata alla novella di Gogol, Andreea Danilescu rappresenta il fragile successo del migrante, inizialmente percepito come protezione e riscatto, ma progressivamente logorato dal tempo, dalla distanza e dal peso dei rimpianti. In questo quadro, il migrante emerge come figura sospesa tra presenza materiale e assenza emotiva, costretta a confrontarsi con i vuoti lasciati nella sfera familiare e affettiva.

 (…) La migrazione romena in Italia – afferma l’autrice ANDREEA PAULA DANILESCU – dopo quasi un trentennio si può definire matura. A testimoniarlo è il bilancio stabile tra chi ritorna in Romania e chi si stabilisce in Italia. Nonostante le crisi economiche dei due Paesi e il numero sempre più consistente di ritorni in Romania, il volume delle rimesse risulta essere ancora costante, segno che la comunità romena si è fortemente consolidata in Italia, presentando un notevole spirito di resilienza e confermandosi come una potenziale risorsa tanto per l’Italia quanto per la Romania, secondo la più tradizionale formula del “triple win”. (…) Il migrante, proprio come il funzionario di Gogol, è destinato a godersi questo “successo” per poco. Il dramma, per il migrante, in realtà non sta dietro l’angolo, il “cappotto” non gli viene rubato inaspettatamente come al funzionario, ma si logora ben presto, ancor prima che lui se ne renda conto. Il migrante si trova con un vecchio “cappotto” che non lo protegge più come all’inizio e con il fantasma del passato a tormentarlo. Se il fantasma del funzionario vaga nelle strade a cercare vendetta, il migrante vaga inquieto a cercare di colmare la sua “assenza – presenza”. Compare ad un certo punto in tutte le storie, che presento in questo volume, il rimpianto di non essere stato accanto alla famiglia, di non aver visto crescere i propri figli e nipoti, di non aver supportato moralmente la famiglia quando ne aveva realmente bisogno, e di essere rimasti soli. Il fantasma rappresenta quindi la tipica disillusione del migrante. In questo libro analizzerò le vicende migratorie, attraverso le storie degli intervistati, in un arco temporale che va dal 1989, considerato “anno zero” dalla nuova sociologia romena, sino ad oggi. Con l’obbiettivo di arricchire l’analisi sociologica attraverso il recupero della dimensione biografica di ogni racconto, dando rilievo alla quotidianità e all’ordinarietà di uomini e donne, protagonisti della moderna diaspora romena (…).

 

(…) Allo studio di questa realtà – ormai consolidata si è dedicata da anni con passione e determinazione Andreea Paula Danilescu, come ebbi modo di apprezzare in passato, avendola avuta come studentessa all’Università della Calabria. In questa monografia l’autrice concentra la sua attenzione sulla complessa questione delle rimesse. Lo fa adoperando criticamente la letteratura scientifica e gli studi statistici, ma dando anche la parola ai protagonisti, utilizzando regolarmente anche il metodo delle interviste ai migranti, che compongono una sorta di triangolo migratorio tra i territori della città romena di Cluj e le città italiane di Cosenza e Verona. Le interviste consentono di accedere a una dimensione qualitativa, biografica, persino emotiva delle esperienze migratorie. Ne risulta un quadro problematico che riguarda sia la presenza dei romeni in Italia che il rientro di molti di essi in Romania. Andreea Paula Danilescu parte dalla ricostruzione di un trentennio di immigrazione romena in Italia, spaziando tra il noto fenomeno delle badanti e i numerosi ma meno noti casi di progettualità e imprenditorialità.  Descrive poi la grande mobilita. dell’emigrazione romena, tra partenze, arrivi e ritorni, apprezzandone la duttilità, la capacità di adattamento, ma evidenziando anche le difficoltà e i costi umani del “via vai” migratorio. La mobilità dei flussi migratori impone all’autrice di privilegiare l’analisi dei meccanismi e dei canali, formali e informali, delle rimesse, la cui media annuale negli ultimi vent’anni ammonta, secondo la Banca Nazionale Romena, a oltre 362 milioni di euro. Vengono esaminati dettagliatamente i flussi delle rimesse, osservandone gli effetti non solo sul piano economico ma anche sul piano sociale e culturale. Essendo l’autrice una giovane romena, naturalizzata italiana, residente da oltre vent’anni in Calabria, non poteva non emergere l’empatia con le comunità romene insediate in Italia e con le storie di vita narrate. Non è questo un limite, a mio avviso, ma uno dei pregi di questo lavoro, che non a caso si conclude con l’esame delle cosiddette “rimesse sociali”, intese come trasferimenti di esperienze e di saperi, viste come volano di sviluppo per la Romania, ma di cui si evidenziano pure le difficoltà e i costi umani. La decisione di tornare a casa è presa principalmente in base alle esigenze dei bambini – dice una testimone – ma non è facile trasferirli in età scolare da un paese all’altro, come se fossero papaveri (dalla prefazione di VITTORIO CAPPELLI – Direttore Scientifico presso Icsaic Istituto Calabrese Storia Contemporanea & Centro Ricerca Migrazioni)

Andreea Paula Danilescu, nasce nel 1994 in Romania, per poi essere catapultata, in tenera età, a Cosenza, città in cui è cresciuta e dove attualmente lavora e fa ricerca. È laureata in Sociologia e Scienze politiche, entrambe conseguite con il massimo dei voti, presso l’Università della Calabria, con la quale attualmente collabora. Da diversi anni lavora come consulente di orientamento scolastico e universitario, pubblicando articoli su riviste di settore. Grazie al suo bilinguismo italo-romeno e al suo forte spirito critico e di osservazione, oltre che a lavorare come traduttrice e interprete presso enti pubblici e privati, conduce le sue ricerche, in Italia, Romania, Spagna e Moldavia, in totale autonomia, autofinanziandosi. I temi cardini delle sue ricerche riguardano principalmente la migrazione intra-europea proveniente dall’Est Europa tra abbandoni e processi di integrazione, la violenza di genere e l’inclusione sociale dei giovani, tra diritti violati o non garantiti e quell’eterna incomunicabilità genitori-figli. “Le rimesse nel cappotto. Storie di romeni d’Italia” è il suo primo libro che vuole essere una cronistoria della diaspora romena, attraverso le testimonianze di chi l’ha vissuta.

 

Autore: Andreea Paula Danilescu

Titolo: Le rimesse nel cappotto-Storie di romeni d’Italia

Collana Universitaria

ISBN: 978-88-97908-76-0

2025 by Rediviva Edizioni, Milano

www.rediviva.it

198 pagine

Finito di stampare nel mese di marzo 2025

Copertina: La casa dei sogni; Foto di Antonio Ziccarelli

Euro, 14 00

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