Centro Culturale Italo Romeno
Milano

IECIM: Da Milano un ponte di sostegno per la Republica Moldova

Ott 5, 2011

FOTO: Dott.ssa Arch. Vittoria Maria Ionutas Puscasiu, presidente IECIM

IECIM: L’Istituto Economico Culturale Italo-Moldavo è nato nel 1999, con sede a Milano presso il Consolato Onorifico della Repubblica Moldova, e a Chisinau. L’attività dell’Istituto è stata molto intensa in appoggio all’attività Consolare. In sintonia con la funzione istituzionale del Consolato, l’Istituto svolgeva la funzione promozionale operativa dello sviluppo dei rapporti culturali, economici, sociali, e assistenziali tra l’Italia e la Repubblica Moldova.

A questo scopo, nel periodo 2000-2011, l’Associazione ha contribuito allo sviluppo dei rapporti commerciali e tecnici, nonché culturali e di ogni genere, tra i due paesi. Ha promosso varie iniziative, convegni, manifestazioni tendenti a far conoscere e adeguatamente tutelare i due paesi, valorizzando i tratti comuni e le possibilità di collaborazione e intermediazione tra gli operatori interessati agli scambi economici e culturali. Ha collaborato con le autorità governative e politiche dei due paesi, promovendo la produzione di provvedimenti utili allo sviluppo degli scambi italo-moldavi e sensibilizzando gli organi governativi sulla risoluzione di tematiche comune agli associati.
Ha tenuto convegni, riunioni e conferenze anche al livello internazionale. Ha organizzato con il consenso e la collaborazione delle autorità dei due paesi, mostre ed esposizioni di prodotti tipici tradizionali, nonché, manifestazioni artistiche e culturali. Ha promosso iniziative turistiche, manifestazioni fieristiche e missioni economiche nei vari paesi interessati.
Ha promosso l’istituzione di borse di studio e di pratiche commerciali e mediche, la gestione dei corsi di formazione ed addestramento nei settori commerciali, industriali ecc, collaborazione anche con importanti istituzioni umanitarie e di adozioni a distanza.
Ha avuto un ruolo importante nello sviluppo dei rapporti nel sistema sanitario nazionale tra i due paesi.

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Nel libro “Personalità romene in Italia. Storie, interviste ed esperienze” (Edizioni dell’Arco 2008, autrice Violeta Popescu), la Dott.ssa Arch. Vittoria Maria Ionutas Puscasiu raccontava com’e è arrivata a conoscere e sostenere da Milano tanti progetti verso la Repubblica Moldova.

Nel 1992 ha attraversato la Romania sul fiume Prut, passando cioè dall’antica Basarabia, oggi Repubblica Moldova e direi che è rimasta con l’anima lì. Ha con- cepito una strategia per il sostegno delle tante azioni sociali, culturali…perché questa scelta?

L’ospitalità, i sentimenti nobili lontano da interessi materiali, la loro storia diffici-le, le restrizioni, la sofferenza del popolo moldavo mi hanno impressionato molto. La loro posizione geografica li ha messi al centro di tutte le invasioni barbariche in miglia di anni di storia, le deportazioni nella storia recente, la perdita e la riconquista della loro identità come nazione. Il primo progetto proposto in Repubblica Moldova è stato lo stesso Ospedale di chirurgia proposto e poi respinto in Romania, ma anche qui sono apparsi interessi analoghi, che hanno impedito la sua rea- lizzazione. La scoperta in quei anni della realtà moldava, di cui non sapevamo quasi niente, mi ha spinto a continuare a sostenere i miei progetti. Il progetto proposto è stato approvato dal Presidente della Repubblica Mircea Snegur, ma purtroppo è stato boicottato dal Primo Ministro Sangheli e dal Presidente del Parlamento Lucinski. Anche se il progetto è stato respinto, il percorso che ho iniziato non aveva più ritorno, ed ho trovato nella gente il sostegno alla realizzazione di altri progetti umanitari, sanitari e culturali. Dopo qualche anno è arrivata l’apertura dell’Ambasciata della Repubblica Moldova a Roma, apertura della Camera di Commercio Italo-Mol- davo con sede a Milano e Chisinau, l’apertura dell’Istituto Economico Culturale Italo-Moldavo che ancora dirigo.

Gli sforzi sostenuti in quegli anni l’hanno portata alla qualifica di Console Onorario della Repubblica Moldova in Italia nel 1994 e all’apertura del Consolato Onorario che ha ospitato nel Suo Studio di Architettura per ben 14 anni…

Devo dire che il tutto è avvenuto da sé. Per me il popolo moldavo parlava romeno erano romeni, erano miei fratelli, erano quelli che hanno sofferto più di tutti. Questo titolo onorifico, quale e riconoscimento per il mio particolare impegno, ha avuto un particolare significato: mi è stata data la possibilità di aiutare la gente, ho potuto salvare tante vite umane grazie ai progetti che ho realizzato, sono riusci- ta a garantire tanti posti di lavoro con programmi legati alla Regione Lombardia e a Chisinau. Non sono stata un diplomatico in carriera, il che avrebbe dovuto por- tare avanti un discorso politico, io non chiedevo nulla allo Stato moldavo e per- tanto ho avuto molta autonomia, orientando la mia attività alla valorizzazione della loro cultura e potenzialità umana. Per me è stata una missione nell’impiego verso i miei simili, questa è la definizione che do a tutta la mia attività. Il Consolato è stato un mezzo molto efficace per mediare e risolvere tante priorità, riguardo ai progetti impegnativi o a quelli capillari di ogni cittadino che ha lasciato il proprio paese, e cercava un sostegno ed un consiglio, ai malati che volevano morire nel loro paese, al bambino rimasto da solo nel mondo perché gli avevano ucciso la madre, che ho riportato a casa dai suoi nonni, alla ragazza salvata dall’amputa- zione della gamba per un tumore, alle operazioni al cuore dei bambini, al trapianto di reni, etc. I moldavi hanno riconosciuto incondizionatamente il mio impegno con delle medaglie, con premi, con onorificenze (con le quali ho riempito tutte le pare- ti nello Studio), e con tanto amore ed amicizia. Di recente ho concluso la mia car- riera di Console onorario, e posso dire che è stata un’esperienza molto bella e importante nella mia esistenza.

La sua attività si è concentrata con priorità su sostegno ai progetti medici comuni all’Italia e alla Repubblica Moldova, e anche aiuti concreti per gli ospedali della Moldavia. Quali impegni è riuscita a portare a termine?

Ho cominciato questa attività con il gemellaggio degli ospedali italiani con quelli dalla Repubblica Moldova, e siamo arrivati alla telemedicina nel settore della cardiochirurgia infantile. Lo stesso nel settore dello cancro al sangue, leucemia, abbia- mo realizzato un day hospital di ematologia, riuscendo a equipaggiarlo con strumenti medicali di livello europeo. La formazione del personale medico in Italia, presso Ospedali e Cliniche milanesi e gli stessi medici italiani che hanno organizzato corsi a Chisinau. Guarigioni di casi gravi di pazienti moldavi che ho portato in Italia per diverse operazioni. Si sono creati legami con il Centro Dino Ferrari, presso il Policlinico di Milano, un Centro famoso nel mondo per la ricerca, la diagnosi e la terapia delle malattie neurologiche e neuromuscolari. Abbiamo collaborato intensamente con importanti istituzioni umanitarie, prime fra tutte la Fonda- zione Regina Pacis con Don Cesare Lodeserto, che ci ha aiutato al rimpatrio delle ragazze con il foglio di via, ed ha creato anche un Centro di Assistenza delle ragazze-madri a Chisinau. Grazie ad un costante impegno, volto a sensibilizzare coloro che potevano attivarsi per la Moldavia, ho spesso organizzato invio di materiale umanitario con diverse Società ONLUS, la Società ONLUS “PANGEA” (medicine, materassi, etc.) per la spedizione alle Istituzione moldave più bisognose fra cui: ospedali, ricoveri per anziani ed orfanotrofi. L’importanti progetti di cooperazione e gemellaggio fra Ospedali italiani hanno portato in primo piano gli Ospedali Riuniti di Bergamo, con il dott. Giancarlo Cruppi – cardiochirurgia infantile, e l’Ospe- dale San Gerardo di Monza, con il dott. Giuseppe Genduso – oncoematologia, con gli Ospedali moldavi Centro Chirurgia Cardio Vascolare di Chisinau, e l’Istituto di Ricerca Scientifica nel settore della Protezione della Madre e del Bambino” di Chisinau – oncoematologia. Gemellaggi sono stati fatti tra la Clinica Privata Galaxia di Chisinau e la Clinica Columbus di Milano. L’Istituto di Tumori di Milano ha curato tanti cittadini della Repubblica Moldova.

Nel 1999 ha creato una struttura molto importante: l’ Istituto Economico Cultura- le Italo-Moldavo, un mezzo efficace per promuovere i progetti culturali ed economici.

Con l’Istituto Economico Culturale Italo-Moldavo creato nell’anno 1999 sono riuscita, sul piano operativo, a essere molto più efficiente che con il Consolato. L’at- tività dell’Istituto, essendo a carattere non lucrativo, promuoveva lo sviluppo di lega- mi culturali, politici, economici, e soprattutto assistenziali. Per fermare l’immigra- zione, abbiamo creato con aziende italiane nuovi posti di lavoro in Moldavia. Assie- me al Ministero di Immigrazione della Moldavia e con la Regione Lombardia abbiamo creato dei progetti di lunga durata, che hanno permesso di controllare l’immigrazione e la coordinazione dell’immigrazione stessa per i posti di lavoro in Italia, con le aziende italiane interessate. Era stato creato, a Chisinau, uno sportello della
Regione Lombardia con un data base di migliaia di cittadini interessati ad emigrare legalmente. Sono state aperte aziende agricole italiane nella Repubblica Moldova, florovivaisti, allevatori di bestiame, nel settore metalmeccanico, dei computer, dei macchinari, dei vini, dei trasporti, etc. Due volte è stato presentato il progetto alla Camera di Commercio di Milano con Ministri e seguito di operatori economici moldavi.

Ha identificato nella cultura la corsia preferenziale di divulgazione, organizzando eventi che mettevano in rilievo il potenziale culturale della Moldova. Come ci è riuscita?

La cultura è il più veloce veicolo di comunicazione tra i popoli; se si conoscono i valori culturali di un popolo si comincia a conoscere quel popolo a comprenderne le radici, capirne il potenziale. Cosa può essere più totale e completo se non que- sta vicinanza attraverso la cultura? Sono riuscita a realizzare tante manifestazioni culturali e artistiche. Ho visto un interesse ed una costante partecipazione anche da parte dell’Italia. In tutti questi anni con il Consolato e l’Istituto ho organizzato spet- tacoli in tutta Italia: Il soprano, di origine moldava, Natalia Gavrilan di fama inter- nazionale, ed il complesso Jazz Trident, hanno partecipato ad alcune nostre inizia- tive a Milano. Al Teatro Dal Verme di Milano con la presentazione di Mike Buon- giorno è stata organizzata una serata benefica alla quale hanno preso parte, oltre a famosi artisti italiani, anche musicisti moldavi, fra cui un’orchestra di giovani e straordinari fisarmonicisti formata da 54 bambini, premiati anche a livello interna- zionale. Ho coordinato la partecipazione a 4 festival del film d’arte in finale al Festi- val Internazionale del Cinema d’Arte Città di Bergamo, durante il quale avendo patrocinio l’iniziativa, ho consolidato con i Responsabili della Manifestazione un rapporto di ricca ed importante collaborazione. Un altro grande evento culturale è stato dedicato al quinto centenario della morte del Principe Stefano il Grande (1457- 1504), fondatore della Moldavia, di cui oggi rimangono tracce visibili nelle magni- fiche chiese e monasteri disseminate nel paese, alcune delle quali patrimonio del- l’umanità secondo i dettami dell’Unesco.

Per chi vuole conoscere i progetti e le attività dell’Istituto Economico Culturale Italo-Moldovo si consiglia di consultare il nuovo sito web : www.iecim.it

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