Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Filip Florian: Dita mignole, 2010

Mag 4, 2010

Fazi Editore, Filip Florian, Dita mignole, traduzione di Maria Luisa Lombardo

Collana: Le strade, pp. 260 ca – euro 18,00. In libreria: 30 aprile 2010

Dita mignole, romanzo d’esordio dell’autore romeno Filip Florian – vincitore del Premio per il miglior primo romanzo da parte dell’Unione degli Scrittori Romeni, già pubblicato in Germania, Stati Uniti, Austria, Polonia e Ungheria – dipinge un ironico e doloroso affresco dell’Europa postcomunista, in un racconto che assume le sfumature del giallo, dove realtà e finzione si intrecciano dando vita a un puzzle pieno di humour, mistero e tragedia.

Romania anni Novanta. In una tranquilla cittadina di montagna, all’interno di un sito archeologico viene scoperta una fossa comune. Chi sono questi morti le cui ossa affiorano dal terreno? Sono le vittime di una pestilenza risalente a secoli prima o piuttosto di un’esecuzione di massa perpetrata durante il regime di Ceausescu? E perché le falangi delle loro dita mignole sono sparite? Poliziotti, giornalisti, ex detenuti politici, comuni cittadini si riuniscono intorno al grande sacrario sfidandosi a colpi di ipotesi bizzarre, finché dall’Argentina una squadra di antropologi criminali, specialisti in ‘los desaparecidos’, sarà chiamata a esprimere il verdetto finale. Sullo sfondo di queste indagini, una ridda di personaggi strampalati è protagonista di storie che oscillano tra il fiabesco e il surreale. C’è Petrus, un giovane archeologo afflitto dall’ulcera, costretto a trascorrere le giornate di pioggia ad ascoltare Paulina, la sua proprietaria di casa, che gli racconta i propri sogni; Eugenia Embury, l’eccentrica vedova di un petroliere inglese, che vive circondata dai gatti e legge il futuro nelle carte; sua nipote Josephina con la quale Petrus intreccia una storia d’amore segreta; Dumitru M., che, avendo perso tutti i suoi beni durante la dittatura, vive cacciando colombi; Onufrie, un monaco eremita e umile servo della Madonna, che nasconde sotto il cappello un imbarazzante segreto; il fotografo Sasa e il suo stravagante dromedario Aladin; e poi l’ex detenuto politico Titu Maeriu, il procuratore militare Spiru e tanti, tanti altri ancora.

Filip Florian ha lavorato come giornalista e reporter per Radio Free Europe. Dita mignole, suo romanzo di debutto, ha ricevuto numerosi premi, tra i quali quello per il miglior primo romanzo dell’Unione degli Scrittori Romeni, ed è stato tradotto in oltre dieci paesi. Ha scritto altri due romanzi, Baiuteii (I ragazzi di viale Baiut, 2006), a quattro mani con il fratello Matei, e Zilele regelui (I giorni del re, 2008). Vive a Bucarest.

Una sorprendente storia di guerra, morte, alienazione, politica e singolari miracoli raccontata con una prosa brillante.

Publishers Weekly

Un affresco ironico e delicato dell’Europa postcomunista.

National Geographic Traveler

Questo esordio si lascia decisamente alle spalle le regioni del realismo piatto e popola la travagliata stazione balneare dei Carpazi di figure simili a quelle di Bohumil Hrabal che imperversano nella Praga socialista.

Süddeutsche Zeitung

Alla ricerca della verità, il giovane archeologo Petrus porta alla luce i racconti di alcune vite passate sotto silenzio, dimenticate, biografie in cui sono state nascoste se non esecuzioni di massa, allora di sicuro molti più drammi. Uno strano fascino percorre questo romanzo di debutto, reso più intenso dalla sensibilità per gli effetti ritardati dell’oppressione totalitaria.

Der Spiegel

Con questo sorprendente romanzo, pieno di spirito di fabulazione e di humour, Florian amplia l’orizzonte della letteratura romena.

Freitag

Dita mignole è un romanzo eccezionale. Filip Florian è il più riuscito dosaggio di immaginazione finzionale e densità culturale fra gli scrittori che sono arrivati al debutto dopo il 1989.

Revista 22

Il più solido esordio registrato nella letteratura romena degli ultimi anni.

România Literara

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