Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Festa della primavera in Romania, Bulgaria, Repubblica Moldova e Macedonia al Museo delle Culture del Mondo di Milano

Feb 13, 2018

DOMENICA 25 FEBBRAIO 2018

ORE 10 00 -13 30

Marteniza/Mărtișor/Martinki  

MUSEO DELLE CULTURE DEL MONDO – MUDEC MILANO

 

Ogni anno in alcuni paesi dei Balcani il 1° di marzo e il giorno in cui si celebra l’arrivo della Primavera. Simbolicamente questo saluto si fa regalando alle persone care un piccolo amuleto di buona salute.
In Bulgaria lo chiamano Martenitza, in Romania e Moldavia Martisor, in Macedonia Martinki. E fatto di filo bianco e rosso.  Esistono diversi tipi di Marteniza/Martisor/Martinki: semplici fili rossi e bianchi, nappe, bracciali o bambole di stoffa, lana o di cotone. Scambiarsi la Marteniza/Martisor/Martinki durante la prima settimana di marzo è un gesto che risale al IX secolo ed è una delle più popolari usanze sugli Balcani che si è mantenuta nel corso dei secoli.

Il primo giorno di primavera, il primo marzo, in Romania si celebra il Mărţişor, che in italiano si può tradurre come “piccolo marzo”. Si tratta di una festa tradizionale per accogliere l’arrivo della primavera, una ricorrenza molto sentita tra i romeni ma anche i in Bessarabia. Il filo rosso bianco con un amuleto (uno scudo in oro o argento, un conchiglia) un tempo veniva legato dai genitori al polso dei piccoli, offerto dai giovanotti alle ragazze (e viceversa in Moldavia), oppure scambiato tra ragazze con l’augurio di buona fortuna, di salute ‘come l’argento lucido, la pietra del fiume, una conchiglia nell’acqua‘. I fili erano quasi sempre rossi e bianchi ma potevano anche essere neri e bianchi o d’oro e argento. Con il passare del tempo il piccolo scudo è stato sostituito da vari oggetti, in oro o argento, con degli amuleti dai significati più svariati, seri, sentimentali o divertenti.

Il Martisor (che si pronuncia martzisor) o ‘il piccolo Marzo‘, veniva regalato all’alba del 1° marzo e indossato da 9 a 12 giorni, a volte fino a quando fioriva il primo albero o sbocciava la prima rosa. A quel punto veniva appeso a un ramo fiorito con la speranza di vedere i fiori sbocciare tutto l’anno. A volte invece si continuava a portarlo nei capelli. Si indossa fino a quando si vede il primo segno dell’arrivo della primavera – una cicogna, una rondine o un albero in fiore – e poi (non oltre il 1º aprile) si appendono su un albero, o si mettono sotto una pietra, esprimendo un desiderio.

L’anno scorso è stata avanzata la proposta di iscrivere Marteniza/Martisor/Martinki come patrimonio immateriale di UNESCO, che quest’anno è stata confermata.

La proposta è stata fata dai paesi Bulgaria, Moldova, Romania e Macedonia.  In questa occasione e dalla nostra convinzione che è meglio unire che dividere, è nata l’idea di celebrare insieme la nostra tradizione.
E dalla voglia di condividerla con tutti e nato il Festival “Primavera dei Balcani in bianco e rosso  ” a Milano.  La nostra iniziativa di far rivivere queste tradizioni nasce dal desiderio di condivisione, di volontà di favorire la conoscenza e l’incontro tra gli appartenenti a culture diverse.

“Primavera dei Balcani in bianco e rosso”.

Centro linguistico e culturale QUI BULGARIA
Centro culturale Italo Romeno
Associazione Culturale di Milano Vatra Neamului
Associazione bulgara per lo scambio culturale
Associazione macedone di volontariato IL PONTE DI PIETRA
Comitato organizzativo del semestre bulgaro a ISPRAE con il patrocinio di

Consolato Generale di Repubblica di Bulgaria a Milano
Consolato Generale di Repubblica di Romania a Milano
Consolato Generale di Repubblica di Moldova a Milano

Presentano in occasione di 1°marzo la festa di primavera dei Balcani.

Interventi da parte delle autorità pubbliche italiane

Presentazioni della tradizione

Laboratorio di MARTENICA – MĂRȚIȘOR – MARTINKI

Balli bulgari e romeni

Al nostro festival oltre i laboratori di Marteniza/Martisor/Martinki ogni paese presenterà le specifiche della tradizione, ci saranno i balli bulgari – Il gruppo “Ritmika” con coreografo Stanimir Minev, dalla Romania arriverà un gruppo di danza popolare originario della Transilvania (Dor românesc: distretto Bistrita).

 

Ingresso libero!

 

 

 

 

 

 

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