Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Anca Martinas: “Dalla Romania senza amore” 2010

Set 4, 2010

Una storia di grandissima attualità proposta come itinerario umano verso Roma, in cui le protagoniste si raccontano dando un’autentica testimonianza della storia recente, ancora carica di ferite inflitte dal regime totalitario e alterata da sindromi di croniche malattie sociali che spesso scolpiscono negli sguardi dei romeni una certa nuance di privazione d’amore.

Lia e Daria ci spingono a non dimenticare, a non annientare la memoria di un passato che ci aiuta a capire perché certe persone sono costrette a lasciare la propria terra per cercare condizioni di vita e di lavoro più umane. Un itinerario non nostalgico, ma semplicemente per sopravvivere, il cui ancestrale ricordo suscita ancora nell’inconscio romeno una tale attrazione da sovrapporre la terra romana alla terra romena.

Un libro che si legge tutto d’un fiato e che porta, con lo scorrere delle pagine, a una confidenza con personaggi che si svelano in fotogrammi quasi in bianco e nero per consentire un’aumentata attenzione a dettagli che aiutano a capire quadri di vita che altrimenti rimarrebbero destinati a giudizi frettolosi e superficiali. Per il lettore del romanzo, far memoria sarà un atto al presente’. (Dalla prefazione al libro).

Robin Edizion, 2010, pagine 128, euro: 12,50

L’autrice


Anca Martinas, nata nel 1970 a Roman, una piccola città romena, si laurea in Assistenza Sociale e in Teologia all’Università di Bucarest e coltiva contemporaneamente la passione per il giornalismo scritto e radiofonico. Successivamente si diploma in Comunicazioni Sociali alla Pontificia Università Gregoriana e, dal 2004, si stabilisce a Roma dove lavora come redattrice e speaker nella sezione romena della Radio Vaticana. Dalla Romania senza amore è il suo primo romanzo in italiano che si aggiunge ad altri due libri in lingua materna. Anche se porta sempre nel cuore il suo paese natale, è irrimediabilmente conquistata dalla Città Eterna in cui ha trovato la felicità coniugale e la gioia di guardare al mondo con lo sguardo dell’amore.

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