Ana Blandiana al festival internazionale di poesia in Friuli Venezia Giulia
“Credo che esista una categoria di poeti
per i quali la poesia è qualcosa di vicino alla religione.
Entrambe parlano di ciò che non è dicibile, l’ineffabile.
Questo crea un’attesa per qualcosa che non si può dire.
Lo scopo della poesia è quello di ripristinare il silenzio,
la capacità di tacere”.
Nell’ambito del festival internazionale di poesia “Ad alcuni piace la poesia” in programma dal’ 1 all’ 8 settembre, San Leonardo Valcellina – PN, la poetessa e saggista romena Ana Blandiana parteciperà a due eventi insieme al professore di lingua e letteratura romena presso l’Università degli Studi di Padova, Dan Octavian Cepraga.
L’iniziativa è promossa e sostenuta con il contributo del Comune di Montereale Valcellina – Assessorato alla Cultura, Istruzione e Urbanistica; con il patrocinio dell’ Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, della Biblioteca Civica di Montereale Valcellina, dell’ Associazione Culturale “Progetto Pellegrin” San Leonardo Valcellina e dell’Associazione George Enescu Sacile, infine con la collaborazione della Pro Loco e della casa editrice Samuele Editore, sempre presente e impegnata a promuovere l’arte e la poesia nel territorio.
Il 7 settembre, alle ore 18.30 presso il Palazzo Toffoli, Via Giuseppe Verdi 22, Montereale Valcellina PN, Blandiana terrà una conferenza sulla sua esperienza di dissidente durante il regime comunista in Romania. L’evento è dedicato alla memoria di Romulus Rusan, scrittore e fondatore dell’Accademia Civica, direttore del Memoriale delle Vittime del comunismo e della Resistenza che ospita anche il Centro internazionale di studi sul comunismo.
L’8 settembre, a San Leonardo Valcellina (Brolo di Villa Tiani, Via Traiano 4), alle ore 18.00 si terrà una serata di poesia nel ricordo del poeta romeno George Bacovia . Interviene, Carina Margareta Cesa, docente e presidente dell’Associazione Culturale «George Enescu» di Sacile.
La serata continuerà con letture poetiche di Ana Blandiana e con un dialogo tra la poetessa e il Prof. Dan Octavian Cepraga. Sono previste, inoltre, letture di Domenico Brancale, Eugenia Galli e Rachel Slade e intermezzi musicali a cura di Gianni Fassetta.
Scrittrice e saggista, Ana Blandiana è una personalità di indiscussa profondità e risonanza nel panorama letterario e intellettuale romeno ed europeo. Considerata la maggiore poetessa romena contemporanea, ha affrontato con coraggio censure e ostracismi politici fin dal suo esordio. La sua fama, accompagnata dalla rilevanza del suo impegno civile, sia prima che dopo la caduta del regime di Ceausescu, si è costruita attraverso una serie di volumi di versi e prosa che ne hanno definito la personalità letteraria.
Una vastissima produzione poetica (più di una ventina di volumi in versi) e in prosa (nove volumi di saggi, un romanzo e quattro di racconti), che ha trovato eco in traduzione in moltissime lingue, destando l’unanime apprezzamento sia da parte della critica, sia del pubblico, amata per il suo carisma e la sua umanità. Ne è prova la calorosa accoglienza che ha sempre trovato in Italia.
In italiano appunto, sono stati pubblicati i volumi Un tempo gli alberi avevano occhi (Donzelli, 2004), Progetti per il passato, prosa fantastica (Anfora, 2008) e Il mondo sillaba per sillaba, prosa di viaggio (Saecula Edizioni, 2012). Il più recente volume di poesie, La mia patria A4, tradotte da Mauro Barindi, è apparso in Italia nel 2015.
La sua opera, tradotta in una dozzina di lingue, è un’incessante meditazione sulla creazione artistica e sulla natura umana: la purezza e la caduta nel peccato, la morte e la sopravvivenza, l’amore come aspirazione all’assoluto e insieme fuga dalla materialità conferiscono una dimensione sovratemporale alla sua voce lirica.
Ana Blandiana, simbolo del riscatto civile e umano durante i convulsi primi anni della Romania postcomunista, continua a rappresentare agli occhi dell’opinione pubblica romena un punto di riferimento etico e civico che nessun altro intellettuale ha goduto con la stessa intensità e con la stessa ammirazione.
Articolo a cura di: Claudia Bolboceanu