«Orizzonti culturali italo-romeni» ad aprile: Voci della poesia romena contemporanea
Nell’ambito del progetto editoriale bilingue «Orizzonti culturali italo-romeni» / «Orizonturi culturale italo-române», il sito culturale www.afroditacionchin.ro propone ad aprile, tra i suoi nuovi articoli, i seguenti titoli nella versione italiana: Voci della poesia romena contemporanea: Robert Şerban; «La ricchezza nomade della letteratura migrante». Parla lo scrittore Ivano Mugnaini, autore de «Il decreto», premiato al «Gramsci»; Orizzonti mitteleuropei: incontro con Ljiljana Avirović; «Non dire che la mia casa è sola»: versi di Claudio Damiani in edizione bilingue.
Afrodita Carmen Cionchin, ideatrice e curatrice del sito, così presenta l’orizzonte tematico di questi nuovi articoli:
“In primo piano, ad aprile, Voci della poesia romena contemporanea: Robert Şerban. Le molteplici dimensioni della morte, che è fine ma anche transizione. Le ritroviamo nei versi di Robert Şerban (foto), scrittore, poeta e giornalista, nome affermato della poesia romena contemporanea, membro dell’Unione degli Scrittori di Romania e vincitore di importanti premi letterari. La selezione che proponiamo è tratta dalla raccolta Morte ultrafine (Moartea parafină, Ed. Cartea Românească, Bucureşti 2010), titolo che allude ai possibili significati della morte, al suo mantenere lo scorrere continuo e fatalmente finito della vita. La nostra pubblicazione e traduzione di questi versi si inquadra nel progetto inaugurato da questo sito di presentare volti e voci diversi della poesia romena contemporanea.
È la volta della letteratura italiana, con il racconto Il decreto, che ha vinto il secondo premio della sezione lingua italiana del Premio Letterario «Antonio Gramsci», XII edizione. Autore è Ivano Mugnaini, poeta e scrittore, direttore della collana di narrativa dell’editrice «Puntoacapo». Insieme al suo racconto, Mugnaini ci offre preliminarmente alcune considerazioni sul tema della ricezione della letteratura romena in Italia, in una prospettiva di interesse generale. «La sfida – sottolinea – è quella dell’incontro, reale, con una civiltà complessa, multiforme, piena di contraddizioni, giovane e allo stesso tempo antica, dura ma anche solare, aperta al dialogo autentico, senza pregiudizi, senza preconcetti».
Proponiamo poi un incontro con Ljiljana Avirović, traduttrice e saggista di origine croata, triestina di adozione, nel segno della cultura mitteleuropea e del suo rapportarsi ai valori della cultura occidentale, nel più ampio quadro dell’integrazione europea e della globalizzazione. «Rispettare la cultura e le peculiarità dell’altro – sostiene la traduttrice – dovrebbe essere il primo postulato della sopravvivenza all’eccessiva e dannosa globalizzazione». Il percorso dialogico che pubblichiamo accosta anche il tema degli istroromeni e della letteratura romena in Italia.
La sezione «Ospiti» propone una selezione di versi tratti dalle più importanti raccolte del poeta Claudio Damiani – Fraturno, La mia casa, La miniera, Eroi – in edizione bilingue, italiana e romena (nella traduzione di Alexandru Cistelecan)”.