“Come il faro di Costanza” fa parte della nuova raccolta antologica “Pagine d’autore” 2009 – che rachiude pagine de poesia e narrativa. Il volume è stato pubblicato nel 2009 con il patrocinio del Comune di Santa Margherita Ligure, Assessorato alla Cultura. La raccolta riunisce una selezione di autori scelti nell’ambito del Premio Letterario Internazionale “Santa Margherita Ligure-Franco Delpino” e del Premio “San Georgio – Europa”.
Come il faro di Costanza
Sono nata in un paese chiamato Romania
dove la gente parlava sempre dell’Italia.
Sono nata in un paese dove i vecchi e i bambini,
i giovani e gli adulti, tutti amavano l’Italia,
un paese di sogno cosi lontano, cosi mediterraneo.
Sono nata in un paese dove la gente era istruita
e dove nelle scuole elementari si insegnava il latino,
la mitologia greca, la storia dell’impero romano,
gli eroi dei due mondi, un certo grande Garibaldi,
si andava all’opera per sentire il violino del famoso
Nicolò Paganini e la Tosca di Puccini..
Mio padre amava tanto la Traviata e mi portava con sè
sin da bambina all’opera e mi comprava vestiti belli
e scarpe morbide di cuoio, cucite a mano dagli artigiani italiani, i nostri vicini di casa.
Sono nata in un paese dove la gente ama tantissimo l’Italia,
ama la musica, la moda, i vestiti, le scarpe, il caffè
il gelato, la fantasia italiana, i colori, i film del regista Fellini,
con Anna Magnani e Marcello Mastroianni,
i cantanti Adriano Celentano, Mina, Milva, Ornella Vanoni,
Iva Zanicchi e Gianni Morandi, Eros Ramazzotti,
Andrea Bocelli, Pavarotti e Laura Pausini.
Sono nata a Bucarest, nella capitale vicino a Piazza Romana,
ed il destino, per via della storia, ha voluto
che io oggi mi trasferissi a Milano, vicino Porta Romana.
Sono nata in un paese che duemila anni fa i romani
lo chiamavano la “Dacia”, dove Ovidio,
il più grande poeta latino,
fu esiliato a Tomis sul Mar Nero,
chiamato dai romani Ponte Euxino
perchè è stato il primo poeta che ha scritto poesie d’amore.
A Ponte Euxino, conosciuto come il Porto di Costanza,
c’e la lanterna, uguale, identica a quelle genovese,
come una sorella, che si chiama tuttora il Faro di Costanza.
I daci erano celti, ma Traiano, l’imperatore romano,
conquistò la Dacia e la transformò in provincia romana
duemila anni fa.
Dopo l’indipendenza dall’Imperio ottomano,
la cui dominazione durò cinquecento anni,
e che bruciò anche Costantinopoli,
la capitale dell’Impero latino dell’oriente,
la Dacia, dove sono nata io
fu chiamata con un solo nome: Romania,
e fecero l’unità dell’intero paese
con le altre provincie della Transilvania e della Moldavia,
cosi come Garibaldi, il più grande eroe del mondo latino,
fece con l’Italia.
I vicini confinanti, gli slavi e gli ottomani, per tantissimi anni,
gettarono un velo grigio di tristezza ed opressione sul mio paese.
Per altri cinquecento anni la Romania diventò
un paese multietnico
che sviluppò lungo i secoli seguenti
una cultura di tolleranza e di convivenza multireligiosa,
mantenendo viva nelle sue vene la sua origine
e le sue radici latine,
nella lingua, nella vivacità ed allegria, nel folclore,
nella passione, negli antichissimi costumi di duemila anni fa.
Io vivo per scelta in un paese bellissimo,
mediterraneo ed accogliente, chiamato Italia,
i cui abitanti hanno sempre attraversato i confini
cercando i loro cugini veri,
lasciati li da duemila anni, come il Faro di Costanza!
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Angela Gabriela Bercea, in arte Gabriella di Sant’Angelo, è nata l’8 novembre 1952 a Bucarest in Romania ed è approdata negli USA, precisamente a San Francisco in California, per sfuggire alla feroce dittatura comunsita di Ceausescu. Di professione fotografa internazionale freelance per American Image Press accreditata a Wasinghton Usa, laureata con Master in Business Management International Marketing (economia commercio internazionale) all’University Berkely California, è socia dell’Associazione Nazionale Poeti, Autori e Artisti d’Italia di Santa Margherita Ligure ed ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti e consensi dal pubblico e dalla critica.