Centro Culturale Italo Romeno
Milano

1 Dicembre Festa Nazionale della Romania

Dic 1, 2010







FOTO: Alba Iulia

Il 1 dicembre del 1918, la Transilvania si univa con il Regno di Romania, dopo l’Assemblea dei 1228 delegati riuniti ad Alba-Iulia (città nel centro del Paese) che si pronunciarono per l’unificazione, e così si concludeva praticamente il processo di unione delle province storiche abitate da una maggioranza romena.

Dal 1990, dopo il crollo della dittatura comunista, il 1 Dicembre è stata celebrata la Festa Nazionale della Romania.

L’atto politico è stato il risultato della politica estera romena e della partecipazione della Romania alla Prima Guerra Mondiale, tra il 1916 e il 1918, accanto alla Francia, Inghilterra, Russia e agli Stati Uniti. Nel contesto dello smembramento degli imperi multinazionali, ottomano e asburgico, della rivoluzione bolscevica in Russia e della proclamazione del presidente statunitense Thomas Woodrow Wilson sui diritti delle nazioni, sulle rovine di questi imperi nacquero nuovi stati nazionali. “Avevamo ormai quello che fu chiamato la Grande Romania. Un paese che aveva più che raddoppiato la sua superficie e popolazione e che includeva la maggioranza dei parlanti di lingua romena”, ricordava lo storico Neagu Djuvara. È vero, il territorio e la popolazione della Romania raddoppiarono in seguito all’unione delle province storiche fino a 300 mila km quadri e oltre 14 milioni di abitanti. Gli etnici romeni restavano decisamente maggioritari- il 72% del totale della popolazione- mentre fra le comunità minoritarie, stabilite, nel frattempo, nelle province annesse di recente, le più numerose erano quella dei magiari- circa l’8%- quella dei tedeschi- il 4%- e quella degli ebrei- sempre il 4%.

I momenti storici più rilevanti fino al 1918 furono l’unione del 1859 degli stati feduali Moldova e Valacchia, diventati Principati, l’indipendenza della Romania conseguita in seguito alla guerra del 1877-1878 e la sua trasformazione, nel 1881, in Regno. Dopo l’Unione del 1918- evento definito, nella storiografia dell’epoca, ora astrale della Romania- lo stato nazionale unitario subì importanti perdite territoriali in seguito alla Seconda Guerra Mondiale. Nel 1940, all’inizio della nuova conflagrazione mondiale e dopo che le sue alleanze tradizionali con le democrazie occidentali, Francia e Gran Bretagna, diventarono caduche, la Romania fu costretta, sotto la pressione simultanea della Berlino nazista e della Mosca stalinista, ma anche a causa delle proprie debolezze, a cedere ai suoi vicini, in parte definitivamente, circa un terzo del suo territorio nazionale. Seguirono 4 anni di guerra e quasi metà secolo di dittatura comunista, i cui orrori oscurarono il momento di grazia della Grande Unione.

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