Centro Culturale Italo Romeno
Milano

In uscita il Catalogo “I simboli del sacro”, Nomos Edizioni 2011

Nov 1, 2011

FOTO. Copertina del catalogo

Nell’ambito della Festa Nazionale della Romania 1 dicembre e celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, il Centro Culturale Italo-Romeno di Milano, L’Assessorato Marketing Teritoriale e Cultura Comune di Pavia, Start Studios Milano con il patrocinio di Comune di Pavia e Fondazione Culturale Memoria Bucarest Romania e la collaborazione della Banca Intesa San Paolo promove la mostra “I simboli del sacro” che riunisce otto artisti romeni e italiani.

Alla mostra è stato dedicato anche un Catalogo edito da Nomos Edizioni, a cura di Anna Comino. ‘I simboli del sacro’ vedrà la partecipazione degli artisti: Paolo Bonaldi, Claudio Borghi, Alina Margulescu Stroie, Albano Morandi, Daniela Nenciulescu, Daniele Niti Sotres, Simona Teodora Rosca, Daniele Salvalai.

La mostra sarà inaugurata giovedi 1 dicembre 2011, ore 18.30 presso presso 68 metriquadri, spazio espositivo di Start Studios Milano.

Nel corso del 2012 la mostra sarà presentata allo Spazio per le Arti Contemporanee del Broletto di Pavia.

All’inaugurazione il catalogo “I simboli del sacro” verrà distribuito gratuitamente ai partecipanti.

“Attraverso una selezione di opere si pongono a confronto due modi di rappresentare il sacro. Partendo dalle icone su vetro legate alla tradizione popolare della Romania realizzate da Teodora Rosca, si passa alle interpretazioni intimistiche degli artisti non figurativi, che danno “corpo” al divino tramite il segno e la forma che li contraddistingue. Ferro, acciaio, cera, resina, tessuto sono le materie privilegiate: sfruttandone le caratteristiche gli artisti si lasciano condurre dalla propria sensibilità, dalla lettura dei testi sacri, dall’incapacità di spiegare razionalmente ciò che è chiamato “Dio”, nella realizzazione di opere quasi tutte nate appositamente per la mostra. L’esigenza di confronto e dialogo intorno ad un tema ancora molto condizionato dalla retorica e da un’iconografia spesso abusata, spinge gli artisti ad esprimere e raccontare il proprio rapporto con la divinità attraverso visionarie metafore di preghiera e ritualità domestiche, magicamente sospese tra sacro e profano (Anna Comino)

Loading