Con l’inizio dell’anno 2023, Rediviva edizioni si arricchisce di un nuovo titolo: “La Colonia” (quasi come un blues),...
Con l’inizio dell’anno 2023, Rediviva edizioni si arricchisce di un nuovo titolo: “La Colonia” (quasi come un blues),...
La casa editrice Rediviva di Milano è lieta di annunciare la pubblicazione del romanzo in lingua italiana “Tutti e due” [Amândoi] di Liviu Rebreanu, sottotitolato Enigma di un duplice omicidio, nella traduzione di Alessio Colarizi Graziani e Alina Monica Turlea, volume inserito nella collana Quaderni romeni,
“Tutti e due”, pubblicato per la prima volta nel 1940 (Editura Socec, Bucarest), è l’ultimo sorprendente romanzo di Liviu Rebreanu, ambientato nella tranquilla e provinciale città di Pitești, e rappresenta un vero affresco sociale e analitico dell’epoca.
La storia del primo documento in lingua romena, vecchio di 500 anni e conservato fino ai giorni nostri, inizia per caso, come tutte le storie belle, sorprendenti, che ti cambiano il corso della storia per sempre. Il documento originale venne conservato, dal suo ritrovamento fino ad oggi, nell’Archivio Nazionale della Romania del comune di Brasov, situato nella regione storica Transilvania che costituisce la parte centrale ed occidentale della odierna Romania. Quindi se vogliamo vederla da vicino per la sua unicità oppure consultarla in formato elettronico tramite questa organizzazione che mette a disposizione del pubblico una ricca raccolta di documenti medievali anteriori all’anno 1600, basta cercare la “Collezione di documenti Stenner – Serie 1 Slavo Romena numero 472”.
Il breve studio dedicato al pensiero di Emil Cioran intende proporre una lettura inedita della filosofia del pensatore romeno naturalizzato francese. Non più poeta, né filosofo, ma sulla scia dell’autofiction, genere letterario molto diffuso negli ultimi decenni, si cerca di cogliere gli elementi organici e biografici del pensiero cioraniano. Impossibile, dunque, fare astrazione della condizione di esule di Cioran. Cosa significa scrivere in un’altra lingua? In che modo una cultura diversa dalla propria incide sulla produzione di un pensatore? Se la condizione dell’esule, da un lato, svincola, attraverso lo sradicamento, dagli obblighi della tradizione, dall’altro spinge a una ricerca continua di uno spazio proprio, in cui piantare nuove radici. In Cioran questo spazio, questo terreno è rappresentato dalla lingua. Ma rinunciare a scrivere nella propria lingua madre, cosa produce? Di nuovo, quali libertà concede e quali forzature ne conseguono?
Edizioni Rediviva di Milano organiza un nuovo appuntamento online: 23 aprilie 2021, ore 20 30 dedicato al libro di Steinhardt: “Diario della felicità” (ed. Rediviva, 2017).
Sono passati 30 anni dalla sua prima pubblicazione (ed. Dacia, 1991, a cura di Virgil Ciomos) essendo uno dei libri più letti in Romania che ha cambiato la vita di molti lettori, un libro che ha mostrato a tutti noi il vero significato della parola libertà. “Jurnalul fericirii” (Diario della felicità) è stato pubblicato in traduzione italiana (1995, ed. Il Mulino) poi anche in francese e spagnolo.
Si parlerà dell’impatto che questo libro ha sui lettori italiani insieme a scrittori e giornalisti: Armando SANTARELLI, Antonio BUOZII e Dario FERTILIO.
Ogni giovedì sera, esponenti attivi delle comunità romene della diaspora, ovvero personalità del mondo dell’arte, della letteratura, dello sport o degli affari, condividono con il pubblico i loro progetti, eventi, sulle loro partecipazioni internazionali, sui legami culturali e artistici con la Romania, ma anche sugli incontri dell’anima con compatrioti provenienti da diverse parti del mondo.
Nel programma Rediviva ha scelto di presentare due libri recentemente usciti presso la Collana Quaderni Romeni: “Romania. Un viaggio nella memoria. Paesaggi e figure. 1957-1967 un decennio difficile” di IDA GARZONIO e LA CIULEANDRA di Liviu Rebreanu tradotto in romeno di Alina Monica Turlea e Alessio Colarizi Graziani, due libri che arricchiscono la conoscenza della letteratura e poesia romena in Italia.
Dionigi il Piccolo (epiteto che egli stesso aggiunse al suo nome non tanto per modestia quanto – forse – per creare una gerarchia fra sè e il “grande” Dionigi l’Areopagita discepolo di San Paolo) è figura ben nota, non foss’altro perché è considerato il fondatore della cronologia cristiana e del computo della Pasqua. Della sua vita – soprattutto degli anni giovanili – si sa ben poco e quel poco si desume dai suoi scritti: visse a cavallo fra il V e il VI secolo, di lui parla Cassiodoro esaltandone le virtù e la dottrina; trascorse la seconda parte della sua vita a Roma, dove ricoprì importanti incarichi, tradusse dal greco in latino molte opere canoniche e scrisse le sue opere, che formano una raccolta sterminata. Si sa che era originario della Scizia minore (parte dell’antica provincia romana della Mesia inferiore, oggi la romena Dobrugia sul Mar Nero); che fu educato in un monastero, ove ebbe come maestro tale Pietro. vescovo di una sede forse da identificare con Tomi (l’odierna Costanza, importante porto sul Mar Nero).
La casa editrice REDIVIVA segnala con piacere l’uscita del volume LA CIULEANDRA [Ciuleandra], di Liviu Rebreanu, traduzione di Alessio Colarizi Graziani e Alina Monica Turlea, volume inserito nella collana Quaderni romeni. Il volume è stato pubblicato nel 1927, seguito da varie riedizioni nel 1928, 1934, 1941, 1942. Fu tradotto per la prima volta in italiano nel 1930, per i tipi di La Nuova Italia. Nel 2015 veniva pubblicato presso Rediviva, il romanzo: Adamo ed Eva di Liviu Rebreanu [traduzione a cura di Davide Arrigoni], sempre per la medissima collana. Con il volume La Ciuleandra, l’autore fa emergere una preoccupazione per l’analisi psicologica sperimentando le sue doti di osservazione. La prospettiva contemporanea scopre nel romanzo La Ciuleandra ragioni sufficienti per una nuova interpretazione e una riconsiderazione del libro nella gerarchia dell’opera di Liviu Rebreanu: il contrasto fra la condizione della gente povera ed umile e l’arroganza dei ceti altolocati della società, uniti entrambi nonostante le apparenze da un tragico destino.
È in uscita il libro di poesia dell’autrice romena Elena Liliana Popescu dal titolo: “Inno all’Esistenza”, per Rediviva edizioni, traduzione dal romeno di Antonio Buozzi e Luca Cipolla, 90 p. collana Phoenix. Il volume Inno all’Esistenza è stato pubblicato per la prima volta nel 2000 in lingua romena: “Imn Existenței” edizioni Herald, raccolta poetica che contiene quattro inni: Inno all’Esistenza, Inno alla Vita, Inno alla Libertà, Inno al Silenzio. Il libro viene tradotto in spagnolo da Joaquín Garrigós e Adrian Mac Liman, e pubblicato nel 2006: Himno a la Existencia, Edizioni Linajes Editores, Mexico, seguendo poi traduzioni anche in altre lingue, in Europa e al di fuori, come in Bengali e in cinese. L’introduzione del volume e firmata di Dan Slușanschi e la prefazione di Raúl Lavalle, con una postfazione di Antonio Buozzi.
A te, che apri questo libro…Prova a lasciare da parte le preoccupazioni della giornata per poter camminare insieme nella realtà del Sogno chiamato Poesia, aprendo la porta del tuo cuore a questi versi, scritti apposta per te. Accoglili senza giudicarli, se puoi, perché “il possibile abita accanto al necessario” (…) Elena Liliana Popescu
Zero Positivo, romanzo scritto dalla Cocis con toni brillanti e linguaggio fluido ed evocativo, è la storia di tre liberazioni, di tre salvezze di cui è autobiograficamente protagonista l’autrice stessa. La prima salvezza: dalla malattia, che drammaticamente coinvolge l’autrice mentre porta nel grembo un bambino. Malattia che sconvolge i percorsi dell’autrice, malattia contro cui lotta, malattia accolta e riconciliata, malattia finalmente superata e vinta.
Seganaliamo con piacere l’uscita del libro in edizione bilingue (italo-romena): “Il Natale parla di te”/”Crăciunul este despre tine” di Luiza Dinică, presso la casa editrice Rediviva di Milano, collana Rosa dei venti, nella traduzione italiano a cura di Irina Țurcanu.
La caduta dei regimi comunisti ha restituito alla notorietà diverse figure di intellettuali di assoluto rilievo provenienti dall’Europa orientale. Un felice recupero è quello di Nicu Steinhardt, formatosi nella Romania degli anni Trenta
La lettura è, per l’uomo moderno, un vizio o un castigo. Leggiamo per passare gli esami, per informarci o leggiamo per professione. Penso, però, che la lettura potrebbe comportare anche funzioni più nobili, cioè più naturali. Potrebbe, per esempio, introdurci alle stagioni, rivelarci i ritmi al di fuori di
noi (e da cui noi siamo usciti per stupidità o per ignoranza)
La Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, con il contributo del Servizio Nazionale per gli Studi Superiori di Teologia e di Scienze Religiose della Conferenza
Episcopale Italiana (CEI) e in collaborazione con l’Accademia di Romania di Roma, l’Institut français di Napoli e l’Istituto Cervantes di Napoli organizza per il 15 e 16 novembre 2017 un Convegno di studi internazionale dedicato al filosofo Emil Cioran (1911-
1995), una delle figure più rappresentative della vita culturale europea del secolo scorso. Il Convegno propone, dopo ottant’anni dalla pubblicazione di Lacrime e santi (1937),
Il presente volume presenta, con responsabilità, i vari aspetti dell’elemento di composizione “trans-” nella letteratura, lingua, media e cultura e fornisce al lettore risposte a domande quali: Dove e come i fenomeni attraversano confini o abbinano domini? Quali forme di diversità consentono o favoriscono i processi “trans-“? Questi fenomeni “trans-“ tra-scendono[!] confini? Oppure ne stabiliscono altri nuovi? Perché oggi “trans-“ è così tanto all’attenzione del pubblico?
Nel periodo 18–22 maggio si svolgerà la XXXa edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Il tema di quest’anno è Oltre il confine. Per il nono anno consecutivo, l’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, tramite il Centro Nazionale del Libro e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, organizza la partecipazione della Romania alla più importante manifestazione di questo genere in Italia con uno stand nazionale e una serie di manifestazioni dal tema I nostri autori “oltre” la Romania. In questo quadro di prestigio, per il quinto anno consecutivo, la casa editrice romena Rediviva di Milano del Centro Culturale Italo Romeno, avrà l’onore e la gioia di essere presente presso lo Stand della Romania, con due libri usciti presso le collane: Spiritualità (coordinatore p. Gabriel Popescu) e Quaderni Romeni (coordinatore, Ingrid B Coman).
Verranno presentati i volumi: la ristampa del libro “Diario della felicità” di Nicu Steinhardt nella traduzione di Gabriella Bertini Carageani, a cura di Gheorghe Carageani e per la prima volta tradotto in italiano lo scrittore e poeta Vasile Igna con il romanzo “Andante”, nella traduzione di Davide Arrigoni.
Nel periodo 18–22 maggio si svolgerà la XXXa edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Il tema di quest’anno è Oltre il confine. Per il nono anno consecutivo, l’Istituto Culturale Romeno di Bucarest, tramite il Centro Nazionale del Libro e l’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia, organizza la partecipazione della Romania alla più importante manifestazione di questo genere in Italia con uno stand nazionale e una serie di manifestazioni dal tema I nostri autori “oltre” la Romania.
Testimonianze: Bucarest 1948. Il calvario del cristiano Steinhardt «In questo posto quasi irrealmente sinistro...
Il noto autore romeno Mircea Cărtărescu è stato eletto vincitore del prestigioso Premio letterario Gregor von Rezzori per la migliore opera di letteratura straniera tradotta in italiano nell’ultimo anno, durante la cerimonia svoltasi nel Salone dei Cinquencento a Firenze il 6-8 giugno,.
Un dialogo poetico, organizzato dal Centro Culturale Italo-Romeno e dalla Casa Editrice Rediviva di Milano, per dare voce a tutti quelli che hanno qualcosa di profondamente umano da portare agli altri, favorendo l’incontro tra culture e la condivisione in un mondo che non ha mai smesso di averne bisogno.
La collana dei Quaderni Romeni si arricchisce di un nuovo e importante volume della letteratura romena del novecento: Il Principe di Eugen Barbu, nella traduzione di Diana Cristev. “Il vero tema del libro di Eugen Barbu – scrive Eugen Simion (Scrittori romeni di oggi) sarebbe il potere, e il pretesto un’epoca aberrante, crudele e sontuosa della nostra storia: l’epoca fanariota. […] L’elemento essenziale del romanzo Il Principe è un altro: la parabola. Organizzando in tal modo i fatti, Eugen Barbu procede nel modo dei romanzieri moderni per i quali la storia non è altro che un punto di partenza per narrazioni con amare considerazioni.”
Serata incantevole di poesia svolta alla Galleria Spaziotemporaneo- Milano – nell’ambito della mostra dell’artista romena Daniela Nenciulescu. Grazie Paola Penacchi, Florentina Nita, Menotti Lerro.
La storia e la cultura della Romania rappresentano ancora un’incognita, anche nelle linee generali, persino per molti italiani con studi superiori. E, cosa affatto strana, comincia a esserlo anche per molti giovani “romeni d’Italia (…)
L’avevo già detto: alla fine dell’ 89 tutto si era inasprito, era diventato sempre più faticoso vivere. Sopravvivere. Morire. Ha ancora senso parlare della nostra vita pietrificata nel buio, nel freddo, nella paura e nella menzogna, e in privazioni inimmaginabili per chi non le ha vissute? Avevo perso mio marito. Quante volte, in quei tempi oscuri, ci eravamo detti: «Dobbiamo resistere. Dobbiamo farcela. Sopravviveremo a loro, questo è poco ma sicuro!». (…) È difficile farsi strada in mezzo alla folla. Mi fermo più volte per gridare, cantare, fischiare, pregare. (Alle 17.30, in piazza dell’università, all’angolo di sala Dalles, sono caduti i primi morti di Bucarest: 13, falciati da una mitragliatrice. L’ho saputo molto più tardi, una targhetta sul muro e una candela restano a testimoniarlo. Ero stata, di nuovo, protetta.)
Nora Iuga, pseudonimo di Eleonora Almosnino, è una poetessa romena, tradut trice dal tedesco e scrittrice, nata il 4 gennaio 1931 a Bucarest, una figura di rilievo del panorama culturale romeno. La scrittrice ultraottantenne dimostra alla sua età un’impressionante vivacità fisica e intellettuale (…)
Per «La grazia di casa mia» si è rivolto a un gruppo di scrittori romeni che hanno creato la casa editrice Rediviva (…) «C’è un grande significato simbolico in tutto ciò: gli scrittori che hanno migrato scavalcano il sistema italiano- dice Monteiro. C’è stata una progressione: prima scrivevano in italiano…
E’ necessario ricordare che questi testi autentici e realistici, furono redatti in uno dei periodi più bui della storia della Romania: gli anni 80 del Novecento furono definiti dalla critica romena „decennio satanico” in riferimento all’intolleranza del regime comunista verso i dissidenti e verso gli intellettuali che osassero criticare direttamente o indirettamente la politica di Ceaușescu.
Come già sottolineato nell’introduzione, il trauma della migrazione dà luogo a imprevedibili configurazioni e paesaggi mentali: chi sceglie di affrontare la spaesante avventura sperimenta molteplici fratture nella psiche e infinite lacerazioni nel tessuto identitario.
Lo scorso settembre la casa editrice Adelphi onora la grandezza di questa poetessa romena con l’uscita del volume di poesie ‘C’è modo e modi di sparire’, raccolta di 240 meravigliose opere, curata da Fatica, tradotte da Anita Natascia Bernacchia.