Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Lettera aperta – dalla società civile Timisoara

Mar 17, 2009

LETTERA APERTA

Sua Eccellenza
Dott. GIORGIO NAPOLITANO
Presidente della Repubblica Italiana

Sua Eccellenza
Dott. SILVIO BERLUSCONI
Presidente del Consiglio dei Ministri
della Repubblica Italiana

ECCELLENZE,

Preoccupatissimi per l’ esasperazione della fin troppo bene articolata manipolazione mediatica tramite cui — da oltre cinque anni, ma divenuta molto più accentuata a partire dalla primavera 2007 — in Italia, è usurpata l’ identità dei romeni, protestiamo con fermezza contro queste azioni in mera contraddizione con la Carta delle Nazioni Unite, con i principi e la legislazione dell’ Unione Europea, azioni che arrecano un pericoloso danno ai diritti individuali e collettivi e che valutiamo siano il più grave calpestamento dei diritti umani messo in atto dopo la seconda conflagrazione mondiale.
Con stupore e indignazione, l’ opinione pubblica internazionale e la parte responsabile del popolo italiano seguono l’escalation di un fenomeno visibilmente sfuggito al controllo di chi lo ha trattato, per decenni, con una permissività incomprensibile.
Deploriamo il fatto che la falsificazione della verità storica riguardante l’ origine, le tradizioni, i valori dei romeni faccia parte di una campagna che sembra preparata nei minimi dettagli da maestri nell’ arte della manipolazione delle masse.
Con tutta la responsabilità, riaffermiamo l’ idea che il tema dei nomadi debba essere uno dell’ intera Unione Europea e che sia, non solo ingiusto, ma anche controproducente lasciare ad una sola nazione la sua soluzione.
È difficile da concepire che, nel XXI-imo secolo, si tenti a cancellare consapevolmente le differenze tra la nozione di cittadinanza e quella di appartenenza etnica, concetti aventi dimensioni proprie ben definite. In Italia, giornalisti del tutto estranei alle norme deontologiche di questa responsabilizzante professione inducono, negli ultimi anni, l’ idea che i romeni siano, di fatto, nomadi, zingari, cioè un’ etnia con tragitto storico legato allo spazio indo-pachistano e che parla una lingua incomprensibile per gli europei.
È inaccettabile che, in modo sistematico, delitti gravi o fastidiose infrazioni quotidiane compiute da persone aventi diverse cittadinanze oppure appartenenti ad etnie che non hanno niente in commune con la latinità siano attribuite ai romeni. Si è arrivati che politici e noti realizzatori della televisione affermino, in malafede, che sia romeno persino il cittadino italiano Marko Ahmetovici, che, in stato di ebrezza al volante, ha ucciso quattro adolescenti e ne ha ferito gravemente un altro, ma nei confronti del quale la giustizia italiana si è mostrata sorprendentemente clemente. È seguito il turno del nomade criminale di Croazia Bruno Radosavljevic, trasformato sempre in…romeno da giornalisti peninsolari specializzati in mistificazioni. Per sfortuna, la lista degli esempi di oltraggio nei confronti della nostra identità è ingiustamente lunga.
Non soltanto i romeni, il cui etnonimo perpetua il nome della Città Eterna, sono le vittime delle manovre giàmenzionate. L’ effetto è uno di boomerang. Gli italiani — loro medesimi una volta vittime della discriminazione e del discredito senofobo, in molti stati in cui erano emigrati, nello scorso secolo — sono arrivati, tramite alcuni di loro, a minacciare, a umiliare e ad attentare alla vita di persone pacifiche, ma “colpevole” di avere sangue latino. Pertanto, persone senza principi e senza discernimento infangano il viso degli italiani equilibrati, molti dei quali hanno istruzione solida e ottima reputazione, in quanto semplificare fino all’ anichilimento, generalizzare in modo totalizzante, agire in modo irresponsabile entra perfettamente nell’ equazione comportamentale di coloro per i quali la storia si può riscrivere a piacimento, mentre la vita delle persone può essere stroncata senza rimorsi, anche mediante linciaggio.
In questo momento, diecine di brillanti studenti di Romania studiano, quali borsisti, in università italiane. Non molto tempo fa, sono stati consigliati come evitare di divenire vittime di atti di linciaggio, divenuti possibili in seguito a irresponsabili campagne di stampa perpetrate nella Penisola. In questo contesto, è bene sapere che i borsisti stranieri che si trovano a Timisoara vi stanno benissimo, in quanto studiano in un clima calmo e sano.
Timisoara è un modello di civiltà europea, in cui la multietnicità e la multiculturalità fanno parte dell’ atmosfera vissuta nella modalità più normale. È la città per la quale hanno optato per il loro operato migliaia di imprenditori italiani; taluni hanno scelto la nostra urbe come luogo in cui stabilirsi definitivamente, essendo accolti con simpatia e ospitalità dagli abitanti.
Esprimiamo la nostra sincera speranza in una normalizzazione possibilmente rapidissima dell’ approccio della presenza di cittadini romeni ancora sul territorio italiano. Chiediamo, con tutta l’ intransigenza, la rapida rettifica di tutti i casi — è vero, estremamente numerosi, ma non siamo stati noi a frabricarli — in cui i romeni sono stati trasformati in capri espiatori per delitti compiuti da altri.
In relazione all’ evoluzione, a breve termine, degli avvenimenti, ci riserviamo il piacere di rivolgere a Vostre Eccellenze un caldo “Benvenuti in Romania, a Timisoara, la città dei fiori!” oppure saremo costretti a rivolgerci alla giustizia europea. In uguale misura come a Vostre Eccellenze, ci è preziosa l’ identità dal Signore destinata a noi, che difendiamo pure con il presente approccio.
In fede:
Seguono le firme di 25 intellettuali e imprenditori romeni ed italiani. La lista delle firme è aperta.

Elenco assegnatari del appelo fatto dalla società civile di Timisoara il 14 marzo 2009, con una lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana e al Primo Ministro italiano.

▪ Î. P. S. Nicolae Corneanu, Mitropolitul Banatului, academician
▪ Acad. prof. dr. ing. Ioan Păun Otiman, secretarul Academiei Române
▪ Dr. Cristian Silviu Buşoi, eurodeputat
▪ Prof. dr. Ioan Talpoş, rector, Universitatea de Vest din Timişoara
▪ Prof. dr. Nicolae Robu, rector, Universitatea Politehnica din Timişoara, senator
▪ Prof. dr. Alexandru Moisuc, rector, Universitatea de Ştiinţe Agricole a Banatului
▪ Prof. dr. Ştefan Drăgulescu, rector, Universitatea de Medicină şi Farmacie, deputat
▪ Prof. dr. Viorica Bălteanu, Cavaler al Republicii Italiene pentru merite culturale
▪ Ec. Petrişor Morar, om de afaceri
▪ Prof. dr. Marcel Tolcea, director general, Muzeul de Artă din Timişoara
▪ Prof. Ioan Coriolan Gârboni, director general, Filarmonica Banatul
▪ Prof. Corneliu Murgu, director general, Opera Română din Timişoara
▪ Prof. dr. Daniele Pantaleoni, Universitatea de Vest din Timişoara
▪ Ing. Doina Ostafe, director general adjunct, Biblioteca Centrală Universitară Eugen Todoran din Timişoara
▪ Doru Botoiu, vicepreşedinte, Societatea Timişoara
▪ Ing. Adrian Bodnaru, director, Editura Universităţii de Vest din Timişoara
▪ Ing. Eugen Georgescu, codirector, Editura Eurostampa
▪ Prof. dr. Viorel Marineasa, director, Editura Marineasa
▪ Ing. Mircea Răulescu, codirector, Editura Eurostampa
▪ Ing. Robert Şerban, director, editura Brumar, realizator TV
▪ Prof. dr. Suzana Fântânariu, Universitatea de Vest, artist plastic
▪ Ing. Cristian Telescu, director general economic, Universitatea de Vest din Timişoara
▪ Tiziano Chiarotto, om de afaceri italian
▪ Beniamino Pizzuto, om de afaceri italian
▪ Ec. Victor Enache, preşedinte, Asociaţia culturală Cârlibana

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