Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Le figure di due importanti critici-prosatori romeni

Nov 13, 2008

Le figure di due importanti critici prosatori romeni

Docente Diana Pavel-Cassese

Mihai ZAMFIR. Nato nel 1941, a Bucarest, Mihai Zamfir è un famoso professore universitario presso l’Università Statale di Bucarest. Ha insegnato anche a Lisbona. In Romania il suo maestro è stato Tudor Vianu. In Francia, a Nizza, è stato seguito dal professor Pierre Guiraud. Narratore moderno, i suoi romanzi hanno avuto molto successo di vendite in Romania. Le trame dei libri Acasă (A casa, 1992) e Poveste de iarnă (Racconto d’inverno, 1987) sono ambientate nella capitale della Romania, Bucarest, durante il regime comunista. I capolavori Educaţie târzie (Educazione in ritardo, 2 Volumi:1998-1999) e Fetiţa (Bambina, 2003) sono le varianti moderne delle opere classiche (Educazione sentimentale di Flaubert e Lolita di Nabokov). Affascinanti sono anche i suoi “diari”: Jurnal indirect (Diario indiretto, 2002), Jurnal indirect. Scrisori portugheze (Diario indiretto. Delle lettere portoghese, 2006) e il romanzo epistolare Se înnoptează. Se lasă ceaţă (Si fa’ notte. Scende la nebbia, 2006). In Italia M. Zamfir è conosciuto per prefazioni di libri (Percorsi rumeni. Fra storia e letteratura, EAD, Roma, Bagatto Libri, 1999) e per degli studi come: Proza poetică românească în secolul XX (La prosa poetica romena nel XX secolo, 1971), Cealaltă faţă a prozei (L’altra faccia della prosa, 1988), Discursul anilor 90, (Il discorso negli anni’90, 1997). Tra poco il romanzo A casa (“Acasă”) sarà pubblicato anche in italiano (casa editrice “Compagnia dei Trovatori”, Napoli, traduttrice Diana Pavel Cassese).

Paul GEORGESCU – critico e prosatore nato nel 1923, a Ialomita; gran sostenitore del comunismo, morto nel 1989 (poco prima della caduta del comunismo, avvenuta con la rivoluzione romena del dicembre’89!); ha accolto subito le idee marxisti-leninisti; inoltre, è diventato un fanatico del dogmatismo proletcultista (in Russia si chiama jdanovismo), credendo nei suoi “valori” fino alla fine della vita. Come critico, ha lanciato la teoria sulla “polivalenza necessaria” (concetto descritto nel Polivalenta necesara, 1967) ed è stato proprio il primo che ha intuito il talento della generazione di scrittori degli anni ’60 (ha convinto le case editrice di pubblicare Nichita Stanescu, il più gran poeta romeno) ma è amato soprattutto per i suoi dodici romanzi e per le novelle: Coborând (Scendendo), 1968, Înainte de tacere (Prima del silenzio), 1975, Doctorul Poenaru (Dottor Poenaru), 1977, Revelionul (Capo d’anno), 1977, Vara baroc (Estate barocco), 1980, Solstitiu tulburat (Solstizio torbido), 1982, Siesta, 1983, Mai mult ca perfectul (Trapassato prossimo), 1984, Natura lucrurilor (La natura delle cose), 1986, Pontice, 1987, Geamlâc (Il finestrino), 1988, Între timp ( Nel frattempo), 1990. I racconti sono: Vârstele tineretii (L’età della gioventù), 1967, 3 nuvele: Fragment citadin,”Si…”, Pilaf (3 novelle: Frammento cittadino, E…, Risotto), 1973. Commovente è anche la sua corrispondenza con Ion Simut (è un altro critico romeno che vive a Bucarest): Învataturile unui venerabil critic bucurestean catre un tânar critic din provincie (I consigli di un venerabile critico Bucarestiano dati a un giovane critico di provincia), 1999. Bellissime sono anche le interviste rilasciate dall’autore allo scrittore romeno Fl. Mugur nel libro Vârstele ratiunii (Le età della razionalità, 1982).

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