Centro Culturale Italo Romeno
Milano

Autore: Violeta Popescu

Artisti romani la Milano Art Festival

La evenimentul artistic care a debutat pe 5 februarie, în spaţiul “El Jadida” (Milano) au fost prezenţi 260 de oaspeţi. În ţinute de carnaval, aceştia au admirat lucrările celor 30 de artişti. Printre expozanţi s-a numărat şi Lavinia Rotocol, pictoriţă româncă, (40 de ani), originară din Târgu Jiu şi rezidentă în Milano. Artista a expus la manifestare două lucrări, intitulate “Sărutul” şi “Urâtul carnaval”.“În “Sărutul” se întrevede bucuria carnavalului, iar “Urâtul carnaval” tratează tema actuală a conflictelor mondiale.

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Il grande artista romeno Gigi Caciuleanu omagiato a Roma

Il 24 Febbraio 2009 a Roma presso il Teatro Ruskaja il grande artista romeno Gigi Caciuleanu verrà celebrato dall’Accademia Nazionale di Danza di Roma, per una retrospetttiva sulla sua carriera. Saranno proiettati alcuni brani delle sue opere coreografiche ed eseguiti alcuni suoi brani dal vivo. Direttore, coreografo, danzatore e professore, Gigi Caciuleanu è una delle più originali personalità conosciute nell’universo della danza contemporanea.

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10 febbraio 2009, Un romanzo italiano sulla Bucarest interbellica

L’Istituto Romeno di Cultura e Ricerca Umanistica di Venezia ospiterà martedì, 10 febbraio, la presentazione del volume Il solco della memoria, apparso presso la casa editrice “Opera Graphiaria Electa” di Milano. L’autrice del romanzo è Emanuela Zanotti giornalista pubblicista free lance. Dagli inizi degli anni ’80 scrive per la pagina culturale del „Giornale di Brescia”. Ha collaborato anche con altre testate regionali e nazionali, tra cui „L’Espresso”. Ha diretto per undici anni la rivista bresciana „Primo Piano”. Nel 2007 le è stato conferito il Premio Giornalistico Attillio e Ada Carosso.

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Non solo Dracula: la Transilvania tra cielo e terra

di Marco Roncalli

Sibiel, piccolo paese sperduto nei Carpazi. Qui si trova il più grande museo delle icone orientali su vetro, capolavori spesso sconosciuti dell’arte bizantina raccolti dall’opera infaticabile di un prete rumeno. Un’esposizione diventata un importante centro ecumenico.

Scriveva il teologo san Giovanni Damasceno, il più grande difensore del culto delle sacre icone: «Fin dai tempi antichi, Dio l’incorporeo e l’incircoscritto non fu mai raffigurato. Ora, tuttavia, quando Dio è stato visto rivestirsi di carne […] faccio un’immagine del Dio che io vedo.

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10 februarie 2009, Un roman italian despre Bucurestiul interbelic- Venetia

Institutul Român de Cultură şi Cercetare Umanistică de la Veneţia va găzdui marţi, 10 februarie, lansarea volumului Il solco della memoria (Urma memoriei), apărut la editura „Opera Graphiaria Electa” din Milano.
Autoarea romanului este Emanuela Zanotti, ziarist free lance din Brescia, colaboratoare pe probleme culturale la „Giornale di Brescia” şi „L’Espresso”. Timp de unsprezece ani a fost redactorul-şef al revistei „Primo Piano” iar î 2007 i-a fost conferit premiul „Attilio e Ada Carosso” pentru jurnalism.

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Expozitie despre recuzita Carnavalului la Institutul Roman de la Venetia

În perioada 13-24 februarie va avea loc ediţia 2009 a celebrului Carnaval de la Veneţia, care se va desfăşura sub tema „’Sensation 6 Sensi x 6 Sestieri”, pentru a pune în valoare personalitatea fiecăruia dintre cele şase cartiere ale oraşului lagunar: Cannaregio, Santa Croce, Dorsoduro, San Marco, Castello şi San Polo.

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17 febbraio 2009 – Amira Munteanu, la mostra Breviario di vampiraggio contemporaneo

Il collasso dell’Unione Sovietica e le ondate di libertà che attraversarono successivamente i Paesi del blocco comunista, crearono nuovi dilemmi per gli artisti contemporanei che si trovarono a gestire circostanze sconosciute fino ad allora. Amira Munteanu, artista nata in Transilvania e vissuta in Romania negli anni della dittatura di Ceausescu, di questo naufragio porta con sé la completa padronanza del linguaggio pittorico grazie all’Accademia delle Belle Arti di Bucharest. Anche lei, come i suoi colleghi, si ritrovò a dover fare arte in circostanze nuove di libertà ma anche con nuove forme di conformismo contraddittorio.

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Cristina Lefter – L’aventura di un avita per l’arte (2)

di Vera AGOSTI

Cristina Lefter nasce il 27 aprile 1976 a Telenesti in Moldavia, da genitori di origine romena.

Fin da bambina ama molto il disegno e trascorre lunghi pomeriggi intenta a colorare o ritagliare variopinti collage. Il padre è agronomo e si diletta di pittura, riproducendo essenzialmente soggetti di botanica; la madre fa la bibliotecaria, è una donna sensibile ai problemi culturali ed è dotata di uno sviluppato senso artistico. In un ambiente siffatto è naturale che la piccola artista si senta incoraggiata a seguire la sua passione e infatti, compiuti i dieci anni, i genitori la iscrivono alla scuola privata d’arte della città. L’amore di Cristina per la pittura è così coinvolgente da trascinare nell’avventura artistica anche la sorella minore, Calina, che inizialmente sembrava piuttosto destinata alla musica, ma decide ben presto di seguire l’esempio della sorella maggiore.

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Cristina Lefter – l’aventura di una vita per l’arte

di Vera AGOSTI

L’opera

Dopo un primo esordio con l’introspezione dell’acquerello e lo studio analitico di tutte le tecniche artistiche, compresa la realizzazione delle icone di natura bizantina, l’artista si lascia conquistare dalla vivacità dell’olio e dell’acrilico. Tinte forti e sgargianti incantano sugli sfondi chiari o scuri, spesso monocromi per suggellare la forma nello spazio. La Lefter domina un dripping di derivazione pollockiana, in cui non vuole esprimere la violenza e la forza del gesto, alla maniera del grande autore americano, ma anzi regala calcolati e studiati effetti visivi, che creano armonia e donano vitalità alla composizione.

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